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Cronaca

Adrano, indagata 19enne per aver manomesso distributore di bevande

La ragazza per mettere in atto la truffa avrebbe utilizzato un dispositivo elettronico a onde radio, il cosiddetto disturbatore di frequenze

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Una ragazza di 19 anni di Adrano è stata denunciata a piede libero dagli agenti del locale commissariato per truffa aggravata, ai danni di una ditta di distribuzione automatica di confezioni di bevande aperta h 24. Dalle indagini condotte dalla polizia di stato è emerso che la ragazza avrebbe escogitato un sistema per procedere alla truffa.

In particolare  avrebbe introdotto una banconota da 10 euro nell’apposita feritoia del distributore e, non appena l’apparecchio acquisiva la banconota e il visualizzatore della macchinetta indicava il credito pari a 10 euro, la donna, utilizzando un dispositivo elettronico a onde radio, cosiddetto disturbatore di frequenze, sarebbe riuscita  a far raddoppiare il credito portandolo a 20 euro. Successivamente avrebbe selezionato il prodotto desiderato  per poi ritirarlo.

Inoltre, oltre al prodotto selezionato, avrebbe ritirato il resto, ovviamente relativo all’importo fraudolentemente indotto, così realizzando la truffa . La giovane  anziché percepire il resto di 10 euro, avrebbe ricevuto il resto dei 20 euro impostati grazie aal dispositivo a onde corte. Tale azione, durata almeno 6 mesi, avrebbe permesso all’indagata di realizzare degli elevati profitti, ancora in corso di quantificazione, con notevole danno per l’azienda oggetto della truffa. La  giovane è stata riconosciuta attraverso i sistemi di videosorveglianza installati presso l’azienda. Dalla visione dei filmati registrati dalle telecamere gli agenti della scientifica hanno accertato tutte le operazioni che la ragazza avrebbe messo in atto.

Cronaca

Ramacca, terremoto di magnitudo 3.1, non si registrano danni a cose e persone

A seguito del sisma, avvenuto alle ore 03.59, non è giunta alcuna richiesta di intervento alla centrale operativa dei pompieri del comando provinciale

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Un terremoto di magnitudo 3.1 è stato registrato alle 03.59 dai sismografi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Sisma localizzato a 11 km a sud-ovest del centro abitato di Ramacca e ad una profondità di 9 km.

Da quando si apprende alla sala operativa dei vigili del fuoco del comando provinciale etneo non è giunta alcuna segnalazione per interventi legati al sisma. Non si registrano danni a cose e persone.

 

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Cronaca

Aci Catena, ai domiciliari un 44enne accusato di atti persecutori

l’uomo avrebbe messo in atto, da quanto appurato dai carabinieri, una serie di azioni ossessive e intimidatorie nei confronti della vittima e dei loro due figli, di 9 e 17 anni

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Un uomo di 44 anni di Aci Catena è finito ai domiciliari per atti persecutori. I fatti che hanno portato all’emissione del provvedimento restrittivo, sono stati segnalati ai carabinieri da una quarantunenne del posto.

La donna, separata dall’ex marito da circa sei anni, ha denunciato comportamenti persecutori e vessatori durante i quali, l’uomo avrebbe messo in atto una serie di azioni ossessive e intimidatorie nei confronti della vittima e dei loro due figli, di 9 e 17 anni. L’indagato, in particolare, non accettando la separazione avrebbe focalizzato le sue attenzioni sul figlio maggiore, persona con disabilità, che avrebbe risentito psicologicamente delle pressioni subite. Di fatto, l’uomo avrebbe preteso, da parte della donna, di essere costantemente informato su tutte le loro attività, gli spostamenti e le frequentazioni.

La vittima ha riferito un episodio che si sarebbe verificato in occasione di un viaggio a Napoli fatto da lei con i due figli, di cui l’indagato non era stato informato; quest’ultimo avrebbe iniziato a effettuare ripetute videochiamate al figlio maggiore che, inizialmente restio a rispondere, avrebbe infine ceduto, rivelando la destinazione del viaggio. Questa informazione avrebbe scatenato la rabbia dell’uomo, il quale, avrebbe imposto al figlio di rimanere in costante contatto con lui, mostrandogli dove fossero e con chi si trovassero.

Queste richieste sarebbero state accompagnate da offese rivolte sia alla madre che al giovane. Il comportamento ossessivo del maltrattante avrebbe causato nel ragazzo un profondo disagio psicologico tant’è che lo stesso avrebbe bloccato il contatto telefonico del padre che, tuttavia, avrebbe seguitato a cercarlo tramite altre applicazioni, mantenendo sempre un tono aggressivo e minaccioso.

In sede di denuncia, la donna ha riferito ai militari dell’Arma un ulteriore episodio particolarmente significativo. Nel mese di luglio, infatti, l’uomo, mentre si trovava in compagnia del figlio maggiore, l’avrebbe minacciata, dicendo alla ex moglie che non le avrebbe restituito il ragazzo se lei non gli avesse consegnato la carta ricaricabile sulla quale veniva accreditato l’assegno unico per i figli. La donna, temendo gravi ripercussioni emotive sul figlio, si sarebbe trovata costretta a cedere a tale richiesta.

I riscontri forniti dai carabinieri avrebbero confermato la veridicità dei fatti denunciati. Di conseguenza, il GIP ha emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari lo scorso 31 ottobre. L’uomo, già condannato nel dicembre 2022 per “maltrattamenti in famiglia” ai danni della stessa ex moglie, avrebbe continuato a violare il divieto di avvicinamento. Inoltre, in un altro episodio, avrebbe causato lesioni personali alla vittima e al suocero.

 

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