Sono stati tanti i cittadini di Santa Maria di Licodia che nella serata di oggi hanno voluto dire “NO” alla violenza sulle donne all’interno della villa comunale Belvedere dove si è tenuto un momento di riflessione e di condanna ad ogni forma di violenza. Di “barbarie sociale” ha parlato l’assessore alle politiche culturali e vice sindaco Mirella Rizzo, citando il capo dello Stato Mattarella, per descrivere il fenomeno della violenza sulle donne i cui numeri diventano sempre più preoccupanti. Una serata di riflessione che è stata promossa dallo stesso comune dopo la distruzione avvenuta negli scorsi giorni della panchina rossa che si trova all’interno della villa licodiese per mano di ignoti. “Spesso si confonde il concetto di amore con quello di possesso quando il termine amore vuole significare lo stare accanto a qualcuno che ci faccia vivere senza paura” ha detto il presidente del consiglio comunale licodiese Maria Russo, insegnante presso l’istituto “Rocco Chinnici”.
A prendere parte all’evento, anche Vera Squatrito, mamma di Giordana Di Stefano uccisa nel 2015 a Nicolosi all’età di 20 anni con 48 coltellate inferte dall’ex fidanzato nonché padre della figlia di pochi anni. Una testimonianza toccante, difficile ma allo stesso tempo carica di speranza, la sua, che ha commentato l’increscioso fatto legato alla distruzione della panchina rossa come una “ribellione dei deboli da parte di qualcuno disturbato da questa lotta”. Una mamma coraggio, Vera Squatrito, che dal terrificante dolore legato alla perdita di una figlia è diventata instancabile predicatrice della non violenza, affinché con i propri consigli e la propria esperienza si possano prevenire altre vittime di rapporti insani e malati. Durante la serata, è stato anche presentato il progetto “La Casa di Giordy” che si sta sempre più sviluppando come luogo di rifugio, rinascita e speranza per tutte le donne e bambini vittime di violenza. A concludere la serata, la deposizione sulla panchina rossa di una corona di fiori da parte del primo cittadino Giovanni Buttò e la lettura di una poesia scritta da Antonino Erba.