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Eventi

Sagra del Ficodindia dell’Etna DOP a Belpasso, domani l’inaugurazione

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Il taglio del nastro domani, alle ore 18.30.  Al via, a Belpasso, l’ottava edizione della “Sagra del ficodindia dell’Etna DOP”, in programma dal 3 al 5 novembre, alla Villa comunale “Nino Martoglio”.

“Il Ficodindia fa parte delle nostre tradizioni sia alimentari che iconografiche – evidenzia il sindaco di Belpasso, Carlo Caputo – e, in questi ultimi anni, sta certamente vivendo una stagione favorevole, rilanciato dai nostri imprenditori locali che lo esportano come frutto ma che lo impiegano, al tempo stesso, per produrre e confezionare molti altri prodotti”.

L’evento è organizzato dal Comune di Belpasso con il supporto della locale Pro Loco.

La sagra darà la possibilità di degustare il ficodindia come frutto ma sarà anche possibile imparare a impiegarlo in cucina, dall’antipasto al dolce.
“La sagra di Belpasso, però, non è solo questo perché ci poniamo l’obiettivo più importante di promuovere il nostro territorio, aprendo i nostri musei e siti storici con visite guidate. Inoltre vogliamo rilanciare il prodotto ficodindia che senza dubbio può incrementare l’economia e il lavoro delle filiere”, conclude il sindaco.
Durante tutte le tre serate della sagra ci saranno laboratori del gusto, degustazioni guidate, stand di prodotti tipici e artigianali, intrattenimento, musica e convegni.

Questo il programma:

– venerdì 3 novembre

ore 17 conferenza “Ficodindia in Sicilia, frutto totalmente sostenibile. Dalla tradizione
all’innovazione”
ore 18.30 inaugurazione e taglio del nastro

ore 18.45 Masterclass a cura dell’ONAV
ore 20.00 Diego Caltabiano e “I falsi d’autore”

– sabato 4 novembre

ore 9.30 apertura stand
ore 10.00 e ore 16.00 apertura Polo Museale
ore 10.30 e ore 17.30 “Artigiani in festa”
ore 11.30 visite guidate “A spasso per Belpasso”
ore 18.00 inizio degustazioni
ore 20.00 Salvo La Rosa e Giuseppe Castiglia

– domenica 5 novembre

ore 8.30 Estemporanea di pittura
ore 9.30 apertura stand
ore 10.00 e ore 16.00 apertura Polo Museale
ore 10.30 e ore 17.30 “Artigiani in festa”
ore 11.30 visite guidate “A spasso per Belpasso”
ore 18.00 inizio degustazioni
ore 20.00 premiazioni
ore 21.00 Joe Mariani & The Blues Brothers Band

 

Eventi

Motta S. Anastasia, inaugurato il murale dedicato al Generale Dalla Chiesa

Il murale inaugurato oggi fa parte del progetto “Le strade da seguire” ideato dalla Fondazione Federico II che promuove la cultura della legalità attraverso la street art, raffigurando figure emblematiche della lotta alla mafia e dell’impegno civile

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Inaugurato queta mattina in piazza Duca d’Aosta a Motta Sant’Anastasia il murale dedicato al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. “La figura del Generale è stata scelta dall’Amministrazione comunale per rendere omaggio a una delle personalità più significative nella lotta alla mafia e nella difesa delle istituzioni democratiche” ha specificato il sindaco Antonio Bellia.

All’evento hanno preso parte i componenti della Commissione parlamentare Difesa, il presidente della Commissione parlamentare Ecomafie, i rappresentanti della Commissione parlamentare Antimafia, parlamentari nazionali e regionali, il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana e della Fondazione Federico II, Gaetano Galvagno, autorità civili e militari. Presenti anche gli amministratori comunali di Catania, Belpasso, Misterbianco, Piedimonte Etneo, Furci Siculo. L’opera, realizzata dall’artista Chiara Abramo, è parte del progetto “Le strade da seguire”, promosso e interamente finanziato dalla Fondazione Federico II.

“Ho voluto trasmettere un messaggio positivo nella figura di Carlo Alberto Dalla Chiesa, rafforzato dalla presenza di altri elementi quale la rondine metafora della legalità, nonche l’alloro, pianta che simboleggia l’immortalità e la conoscenza” ha detto Chiara Abramo.

L’iniziativa mira a creare in Sicilia una “via dell’Arte e degli Eroi”, capace di coniugare memoria storica, cultura della legalità e valorizzazione del territorio. Motta Sant’Anastasia entra così ufficialmente nel circuito dei comuni coinvolti nell’iniziativa. , confermando il proprio impegno nella promozione della memoria collettiva e della legalità.

“E’ stato un simbolo, un combattente contro qualsiasi forma di criminalità come la mafia- ha detto il deputato nazionale Anastasio Carrà nonche vice sindaco del comune mottese e sottufficiale dell’Arma. Ma è stato simbolo anche della lotta al terrorismo. Abbiamo iniziato l’iter per cambiare il nome della piazza (Duca D’Aosta) per dedicarla al Generale Dalla Chiesa”.

Il progetto “Le strade da seguire” ideato dalla Fondazione Federico II  promuove una cultura della legalità attraverso la street art. Esso prevede la realizzazione di murales, raffiguranti figure emblematiche della lotta alla mafia e dell’impegno civile, in vari centri della Sicilia.

“Sono convinto che quanto accaduto solo pochi giorni fa a Monreale possa essere anche il risultato di certa cinematografia e serie televisive- ha detto Il presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II Gaetano Galvagno- Vedere quotidianamente che basta spacciare qualche grammo di cocaina per mettere soldi in tasca, basta sparare per risolvere un problema, può indurre alcuni giovani a emulare questi cattivi esempi. Oggi vogliamo ribadire che i nostri modelli non sono Totò Riina, Bernardo Provenzano o Pablo Escobar, ma gli eroi della lotta alla mafia come coloro che stiamo celebrando attraverso questi murales”. Galvagno ha anche ricordato Peppino Impastato e Aldo Moro, nel giorno del quarantasettesimo anniversario della loro morte.

“Mattinata emozionante, quella odierna, a Motta Sant’Anastasia, dove ho partecipato all’inaugurazione di un murale che omaggia il coraggio, la statura morale e la lezione di legalità del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, simbolo della lotta alla mafia, da cui fu ucciso a Palermo il 3 settembre del 1982 insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro – ha detto il deputato regionale Giuseppe Zitelli – Un esempio di come l’arte possa contribuire a rivitalizzare la memoria civile cristallizzando e conservando nel tempo i volti di eroi che, con le loro gesta, hanno lasciato un’impronta incancellabile, a cui tutti dovremmo ispirarci.

Rivolgo i miei complimenti all’artista Chiara Abramo, autrice dell’opera che è parte del progetto “Le strade da seguire”, promosso e interamente finanziato dalla Fondazione Federico II.

Grazie al sindaco di Motta Sant’Anastasia Antonio Bellia, al vicesindaco Anastasio Carrà, deputato nazionale e componente delle Commissioni Difesa e Antimafia e al presidente dell’ARS e della Fondazione Federico II Gaetano Galvagno per avermi coinvolto nella bellissima manifestazione tenutasi in piazza Duca D’Aosta”.

 

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Cultura

Paternò, presentato il libro “La Dolciera Siciliana” di Annamaria Zizza

Il romanzo è uno dei libri candidato al “Premio Strega 2025”. L’evento è stato organizzato dall’associazione “Città Viva”, in stretta sinergia con “Libreria Gulisano” e “Comune Paternò”, nell’ambio dell’iniziativa “Il Maggio dei Libri”

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Portare la letteratura oltre i confini tradizionali. Nella suggestiva cornice della Biblioteca Comunale, culla del sapere dei paternesi, l’associazione “Città Viva” aderisce alla campagna nazionale “Il Maggio dei Libri”, con l’intento di promuovere la lettura anche in contesti non convenzionali e coinvolgere chi solitamente non legge o legge poco.

L’incontro di ieri pomeriggio con il consueto saluto della presidente dell’associazione, Grazia Scavo, che ha introdotto la presentazione del nuovo romanzo di Annamaria Zizza, La Dolciera Siciliana (Maril, quarta edizione 2025), alla presenza dell’autrice. L’incontro aperto con le immagini suggestive del promo realizzate da Pino Parisi.

A dialogare con lei, la professoressa Angela Pistorio, ormai veterana nella veste di relatrice. Un momento quasi incantato, segnato anche dal suono festoso delle campane per l’annuncio della fumata bianca da Roma. La professoressa Pistorio, collega e conoscente dell’autrice per ragioni professionali, ha condotto un’intervista vivace e brillante, “sfruculiando” con garbo tra le pagine del nuovo romanzo.

Annamaria Zizza, volto noto a Paternò, già autrice de Lo scriba e il faraone (2021) e La regina di Tebe (2023), approda ora a un’ambientazione del tutto nuova: dai fasti dell’antico Egitto ai primi anni del Settecento siciliano. La Dolciera Siciliana rappresenta un balzo temporale di millenni, ma con un filo conduttore ben saldo: il ruolo centrale la donna e la riscoperta delle radici (Catania). Dopo le liriche del 2019 ( un antidepressivo), come nei due romanzi precedenti, l’autrice mette in risalto quella che era la condizione delle donne nella famiglia, solitamente di totale subordinazione: Anche in questo caso, però, la protagonista – con le sua fragilità, quella spesso assegnata dal contesto sociale come a criata abusata, ma con la forza delle parole e del “dolce” – finiscono per vincere con l’amore.

L’autrice vive con la sua gatta e una certa nostalgia per la figlia lontana, insegna italiano e Latino al Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale. È stata ideatrice del progetto “Dante nelle chiese di Acireale” e ha partecipato al festival Naxoslegge con una lectura Dantis molto apprezzata. Collaboratrice della rivista Mediterraneo Antico, ha saputo fondere la sua passione per l’Egittologia e la Storia con la scrittura narrativa. Manzoni è comunque il suo faro e lei una perfetta ereditiera.

Durante l’incontro, la Pistorio ha colto una domanda del pubblico sul titolo del romanzo: perché “Dolciera” in italiano, e non “Duccera” in dialetto, come si suppone dai sottotitoli dei capitoli, molti dei quali sono proverbi in lingua siciliana? La risposta si è rivelata uno spunto di partenza dell’incontro e per riflettere sulla scelta linguistica e sul significato simbolico del titolo.

È la trama – e non il dialetto – il cuore del racconto, che parte dalla Modica dei Moncada. La relatrice ha saputo coinvolgere il pubblico, apprezzato l’intervento della professoressa Maria Amato, coinvolgente al punto da sfiorare lo spoiler, ma abilmente fermata in tempo. Un incontro ricco di spunti culturali e personali. Suggestiva la lettura di alcune pagine del romanzo e particolarmente apprezzata la performance dell’attrice Simona Gualtieri, dedicata alla mamma.

Protagonista del nuovo romanzo è Maria, figura femminile forte e consapevole, coerente con la visione dell’autrice, da sempre paladina dei diritti delle donne e critica verso gli stereotipi imposti dalla tradizione (fimmina chi palli). Il dialogo tra le due professoresse ha saputo collocare la storia nel pieno del clima illuminista, dove, come ha ricordato la Pistorio citando Rousseau, “la coscienza è più razionale e meno istintiva”: “Io so, e devo cominciare.”

Si potrebbe parlare a lungo dei retroscena del romanzo, in particolare dei passaggi erotici, ricorrenti nei romanzi della Zizza e trattati con stile, misura e intensità che attraggono i lettori. La Dolciera Siciliana, alla sua quarta edizione candidato al prestigioso Premio Strega, è un romanzo che merita di essere letto – forse anche più di una volta – e, chissà, un giorno potrebbe diventare un bellissimo film.

 

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