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Cronaca

Paternò, arrestato un 20enne per maltrattamenti in famiglia e lesioni

Per il giovane che è stato rinchiuso in carcere, si tratta di un aggravamento della misura cautelare visto che inizialmente era stato raggiunto dal divieto di avvicinarsi alla compagna di 33 anni

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A Paternò i carabinieri del locale comando stazione hanno arrestato un 20enne con l’accusa di “maltrattamenti in famiglia e lesioni personali”. Per il giovane si tratta di un aggravamento della misura cautelare. Infatti la Procura ha chiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale etneo la sostituzione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa con quella, maggiormente afflittiva, della custodia in carcere. Le indagini hanno fatto luce sulle condotte vessatorie che l’uomo avrebbe attuato nei confronti della convivente, una 33enne paternese, alla quale avrebbe imposto un regime di vita oppressivo e umiliante, tanto da farle temere per la propria incolumità.

Una serie di episodi gravi, che sarebbero stati commessi dal 20enne sin dal 2020, caratterizzati da aggressioni fisiche ed atteggiamenti prevaricatori nei confronti della donna, avevano già determinato l’emissione, nei suoi confronti, della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa. Proprio nel periodo in cui l’indagato era sottoposto a tale misura la donna è tornata a vivere con il 20enne, ma il successivo verificarsi di tre episodi di violenza nei propri confronti, avvenuti recentemente, avrebbe spinto la vittima a denunciare nuovamente il compagno.  A fine maggio del 2023 la 33enne ha denunciato il 20enne ai carabinieri, il quale le avrebbe tirato i capelli, l’avrebbe picchiata con pugni alla testa, al volto, al collo e alle braccia e poi, dopo averle piegato la testa, le avrebbe messo un cuscino sul volto rischiando di soffocarla, non riuscendo a proseguire nella sua azione violenta solo per l’intervento della madre dell’indagato.

Pochi mesi dopo, a fine ottobre, la vittima ha chiesto l’intervento dei carabinieri a causa di un litigio con il compagno che sarebbe scaturito per la gelosia di lei nell’apprendere che il 20enne aveva ripreso i rapporti con la sua ex.  La 33enne sarebbe uscita di casa piangendo e il compagno, dopo averla invitata a rientrare, al suo rifiuto, avrebbe iniziato a danneggiare la porta di ingresso dell’abitazione e a gettare per strada i vestiti e gli effetti personali della donna, la quale in tale circostanza, non avrebbe formalizzato la denuncia nei confronti dell’uomo. Tuttavia, nei primi di novembre, la vittima ha presentato querela in seguito all’ennesima lite, provocata da una battuta sarcastica della donna, non gradita al compagno, il quale avrebbe reagito con minacce e poi, mettendole le mani al collo, avrebbe tentato di soffocarla; la donna, grazie ad una spinta, sarebbe riuscita a scappare e a rifugiarsi da un’amica.

 

 

Cronaca

Randazzo, concluse operazioni di brillamento ordigni 2° guerra mondiale

Sono state evacuate abitazioni, strutture ricettive e anche la caserma del Distaccamento della Polizia Stradale di Randazzo, ricadenti nella “zona rossa”. 

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Si sono concluse intorno alle 14 di oggi le operazioni di bonifica e brillamento di due ordigni bellici risalenti alla Seconda Guerra Mondiale rinvenuti a Randazzo nelle scorse settimane.

In considerazione della particolare tipologia e dell’ubicazione del primo ordigno, di fabbricazione americana, rinvenuto nei pressi della Basilica Minore di Santa Maria Assunta, come concordato nell’ambito delle riunioni di coordinamento svoltesi presso la Prefettura di Catania, è stato necessario istituire un’area di sicurezza con un raggio di evacuazione di oltre 300 metri, con l’evacuazione di un migliaio di residenti, assistiti dal comune di Randazzo, con il supporto di ASP, 118 e Croce Rossa.

I militari del 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo hanno predisposto una speciale camera di espansione nei pressi della Basilica per contenere eventuali effetti dell’esplosione controllata. Il secondo ordigno, una bomba inglese, è stato rinvenuto nel terreno di un vivaio cittadino. Due bombe entrambe del peso di 250 libbre (circa 113 kg), ciascuno contenente circa 57 kg di tritolo.

Entrambi gli ordigni sono stati prima resi inerti sul posto e successivamente trasportati in una cava appositamente attrezzata per la distruzione finale.  Per tutta la durata delle operazioni, che hanno preso il via intorno alle 7, sono state evacuate abitazioni, strutture ricettive e anche la caserma del Distaccamento della Polizia Stradale di Randazzo, ricadenti nella “zona rossa”.

Le operazioni, seguite costantemente dal CCS istituito e coordinato dalla Prefettura e dal COC attivato dal Comune di Randazzo, si sono concluse alle 13.50.  Il Prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi ha espresso grande soddisfazione per la perfetta riuscita delle operazioni, “ringraziando i militari del 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo per la professionalità e la competenza, nonché tutte le componenti del sistema di sicurezza e protezione civile che, nell’occasione, hanno operato in perfetta sinergia”.

Il Prefetto ha rivolto un “particolare ringraziamento alla Commissione Straordinaria che gestisce il Comune di Randazzo e alla popolazione interessata dallo sgombero delle proprie abitazioni e delle strutture ricettive, per l’ordine con cui si sono svolte le operazioni di evacuazione”

 

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Cronaca

Adrano, incidente mortale: Perde la vita il 19enne Stefano Neri, nel giorno del suo compleanno

L’ automobilista coinvolto nell’incidente si è presentato spontaneamente alle autorità durante la notte.

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Una vita spezzata nel giorno che avrebbe dovuto celebrare il futuro. Stefano Neri, appena diciannovenne, ieri, proprio nel giorno del suo compleanno,  ha trovato, invece, la morte in un tragico incidente stradale, ad Adrano intorno alle 21, in via San Leo, in pieno centro urbano. Il giovane si trovava in sella a uno scooter e stava andando a festeggiare il suo compleanno, quando,  assieme a un coetaneo  il mezzo su cui viaggiavano si è scontrato con un’automobile, una Fiat Punto grigia. L’impatto è stato violentissimo. Per Stefano non c’è stato nulla da fare, sarebbe deceduto al momento dell’impatto, i soccorsi del 118, intervenuti tempestivamente, hanno potuto solo constatare il decesso. L’altro ragazzo è stato trasportato d’urgenza prima all’ospedale di Biancavilla e successivamente al Cannizzaro di Catania.

Ancora da chiarire molti aspetti della vicenda: le forze dell’ordine, tra cui agenti della locale polizia municipale e agenti del commissariato di Adrano, stanno ricostruendo la dinamica dell’accaduto. Non è ancora noto chi fosse alla guida del mezzo a due ruote, né se entrambi i ragazzi indossassero il casco protettivo. Un ruolo chiave potrebbe giocarlo la visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza installate nella zona.

Secondo le prime informazioni, l’automobilista coinvolto nell’incidente si sarebbe inizialmente fermato per poi fuggire, probabilmente in preda al panico. Si è presentato spontaneamente alle autorità durante la notte.

Intanto, la comunità di Adrano è piombata nel dolore. La notizia si è diffusa rapidamente e in molti si sono riversati in strada nel luogo dell’incidente, increduli e scossi. Le esequie di Stefano si terranno lunedì alle 15.30 nella chiesa di “Maria Santissima del Rosario”, dove è attesa una grande partecipazione.

Il sindaco Fabio Mancuso ha espresso il proprio cordoglio con parole cariche di commozione: «È un giorno di lutto profondo per tutta la città. Una giovane vita spezzata nel giorno del suo compleanno è qualcosa che lascia senza parole. Ci stringiamo alla famiglia con affetto e rispetto.»

Anche il presidente del Consiglio comunale, Carmelo Pellegriti, ha voluto manifestare la vicinanza dell’istituzione:
«Una tragedia che colpisce nel profondo l’intera comunità. Siamo accanto ai familiari nel loro immenso dolore, con il pensiero e con la preghiera.»

La città di Adrano, già provata da un recente incidente mortale in cui hanno perso la vita tre braccianti agricoli, si ritrova a fare i conti con un nuovo, pesantissimo, lutto.

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