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Cronaca

Calcio Eccellenza, Paternò vittorioso in trasferta sull’Acquadolcese per 2 a 0

I rossazzurri hanno giocato con una formazione rimaneggiata in virtù delle squalifiche di Romano, Micoli e Belluso nonche del turn-over, vista la sfida di mercoledì in trasferta in Puglia contro il Manduria, in un gara valida per l’andata della fase nazionale di Coppa Italia Eccellenza.

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foto pagina ufficiale "Facebook" Paternò Calcio

Il Paternò torna a vincere e si rilancia in campionato portandosi momentaneamente a – 4 dall’Enna che domani sarà impegnato nella gara casalinga contro il Misterbianco. I rossazzurri hanno vinto in trasferta sul campo di Rocca Acquadolcese per 2  a 0, con una formazione largamente rimaneggiata in virtù delle  squalifiche Romano, Micoli e Belluso e del turn-over deciso da mister Raciti, vista la delicata sfida di mercoledì in trasferta in Puglia contro il Manduria, in un gara valida per l’andata della fase nazionale della coppa Italia eccellenza.

La cronaca. Nei primi minuti di gioco è la formazione padrona di casa a farsi pericoloso su un colpo di testa di Carrello, appostato a centro area di rigore, con la sfera che sorvola la traversa. Al 14’ Paterno in vantaggio con Viglianisi che calcia da circa 30 metri con la palla che si insacca alle spalle di Caserta.  Al 21’ Paterno vicino al raddoppio con Giannula il cui primo  tiro a botta sicura è deviato da un difensore, l’attaccante riprende la palla e calci sul primo palo ma Caserta, in uscita,devia in angolo. Al 42’ancora Giannaula impegna il portiere di casa che respinge la conclusione.

Nella ripresa i padroni di casa provano a pareggiare e si rendono pericolo con Carrello con due tiri che finiscono a lato dalla porta difesa da Truppo. Al 9’ Paternò sfiora il raddoppio con Giannaula il quale da pochi passi centra la traversa. Sempre Giannaula, una vera e propria spina nel fianco della difesa messinese, al 17’ defilato sulla destra calcia con Caserta bravo a respingere coi piedi. Un minuto dopo Giannaula raddoppia: cross rasoterra dalla destra di Napoli, l’attaccante rossazzurro spalle alla porta si gira e calcia battendo l’estremo difensore di casa. Paternò che sfiora il tris dapprima con Fratantonio il quale a pochi passi dalla porta viene contrastato in modo efficace da un difensore, successivamente Greco la cui conclusione dall’interno dei sedici metri avversari è respinta dal portiere.E adesso testa e gambe alla partita di coppa in terra pugliese.

TABELLINO

Rocca Acquedolcese 0

Paternò 2

Marcatori: Pt 14’ Viglianisi, St 18’ Giannaula.

Rocca Acquedolcese (4-4-2): Caserta 7; Sulmaister 6, Caracò 5,5 (17’st Mendes 5), Lupica 5,5, Strumia 6 (35’ st Cardali sv); Carrello 6, Mazzeo 6 (17’ st Longo 5,5), Saccà 6, Scolaro 5,5; De Nadal 6, Margaritini 6. A disp.:  Indriolo, Clemente, Ferre. All.: Francesco Palmeri 6.

Paternò (3-5-2): Truppo, 6,5; Mollica 6,5 Intzidis 7, Sangarè 6,5; Napoli 6,5 Viglianisi 7 (27 st Maimone 6), Valenca 7, Greco 6,5, Messina 6,5;  Fratantonio 7 (47’ st Lo Monaco sv), Giannaula 7. A disp: Coriolano, Panarello, Godino, Catania, Asero, Virgillito, Grasso. All.: Filippo Raciti (squalificato) in panchina Pino Truglio 7.

Arbitro: Giuseppe Matranga di Palermo 6 (Cottone -Somma di Palermo)

Note: Gara giocata a porte chiuse. Ammoniti: Intzidis, Mollica e Viglianisi per il Paternò, Scolaro, Saccà e Cardali per la Rocca Acquedolcese. Recuperi: Pt 1′, St 5′.

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Cronaca

Ss284, violento impatto nei pressi di S.M. Di Licodia

Sul posto due ambulanze del 118

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Un violento impatto si è verificato intorno alle 16:30 di oggi sulla SS284 poco distante dallo svincolo di Santa Maria di Licodia in territorio di Paternò. Ad impattare semi frontalmente una Ford Ka ed una Peugeot 207. Al momento non è nota l’esatta dinamica del sinistro. Sul posto sono subito giunte due ambulanze del 118 che hanno preso in carico tre persone rimaste ferite non in maniera grave. Due di loro, gli occupanti della Peugeot, un uomo ed una donna, sono stati trasportati al Pronto Soccorso di Paternò mentre un ragazzo che viaggiava a bordo della Ford è stato trasferito al vicino nosocomio biancavillese. Il traffico sta subendo pesanti rallentamenti in entrambe le direzioni di marcia.

+++NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO+++

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Cronaca

Biancavilla, sequestrati beni per oltre 3 milioni di euro ad imprenditore del posto

Si tratta di un 51enne attivo nel settore dei trasporti e ritenuto dalla procura etnea elemento vicino all’associazione mafiosa Tomasello-Mazzaglia-Toscano

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I carabinieri del nucleo Investigativo del comando provinciale di Catania  hanno sequestrato beni pari a oltre tre milioni di euro all’imprenditore Carmelo Militello, 51 anni, ritenuto dalla procura, elemento vicino all’associazione mafiosa Tomasello-Mazzaglia-Toscano, attiva nei territori di Adrano e Biancavilla e riconducibile alla ‘famiglia’ Santapaola -Ercolano. Nei suoi confronti è stato eseguito un provvedimento emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale etneo su richiesta della locale Procura distrettuale su indagini patrimoniali della sezione Criminalità economica di militari dell’Arma eseguite tra il 2016 e il 2022.

I carabinieri hanno evidenziato una “notevole sperequazione” tra il reale tenore di vita della famiglia ed i redditi dichiarati, giustificabile solo attraverso il riciclaggio, secondo la Procura, dei “proventi illeciti generati appunto dall’appartenenza di Militello alla criminalità organizzata”.  Le imprese interessate dal sequestro finalizzato alla confisca sono intestate ai due figli di Militello; aziende con sede ad Adrano e  Biancavilla. Sigilli sono stati posti anche all’abitazione familiare, una villa di Santa Maria di Licodia con piscina.  Secondo l’accusa le due società sarebbero “state sotto il controllo delle organizzazioni mafiose non lasciando spazio alla concorrenza in virtù di un patto siglato tra i vertici criminali dei due comuni etnei”. Secondo diversi collaboratori di giustizia, “la figura di Militello sarebbe stata scelta e imposta sia dai vertici dell’associazione mafiosa di Biancavilla, prima dai fratelli Vito e Pippo Amoroso con il beneplacito di Alfio Ambrogio Monforte, e poi da Giuseppe Mancari, sia dal clan Santangelo- Scalisi di Adrano”.

Secondo la Procura, l’indagato avrebbe “avuto il ruolo di prestanome e a lui sarebbe stata affidata la gestione della cosiddetta ‘agenzia’ di Biancavilla, deputata al carico delle merci, soprattutto prodotti agroalimentari, i cui introiti sarebbero andati per la maggior parte al clan”. In sostanza, contesta l’accusa, “l’agenzia avrebbe avuto un ruolo di intermediazione tra i titolari dei magazzini che raccolgono i prodotti lavorati nei campi e gli autotrasportatori, pretendendo da entrambi delle somme di denaro in percentuale al peso della merce da trasportare”. Una condotta che, ricostruisce la Dda di Catania, “sembra integrare una estorsione, obbligatoria per poter lavorare su quel territorio, notoriamente ricco di aziende agrumicole, che alterava il mercato senza possibilità di scelta di servizi alternativi, e che veniva alimentata dalla forza intimidatrice delle famiglie mafiose”.

 

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