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Belpasso, comune “Plastic Free 2024”, sindaco ritira a Milano riconoscimento

“Gli sforzi che il nostro comune compie per tutelare il territorio, con la collaborazione di tutti i cittadini portano anche a tale esito. Per questo motivo voglio condividere il premio con tutti i belpassesi” dice il primo cittadino Caputo

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Il comune di Belpasso continua ad essere uno dei migliori comuni a livello di lotta all’abbandono dei rifiuti e tutela dell’ambiente. Infatti presso il Teatro Carcano di Milano il comune di Belpasso è stato premiato come unico ente in Provincia di Catania – Comune Plastic Free 2024”. La cerimonia di premiazione dei Comuni Plastic Free 2024 è giunta alla terza edizione del premio, organizzata dall’associazione di volontariato impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica. L’evento ha visto la presenza del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin (con un videomessaggio), la vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, e il sindaco di Milano, Beppe Sala. Una cerimonia sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati e del Comune di Milano.

Il Comune di Belpasso compare tra i soli 7 comuni siciliani – tra i quali Modica (Ragusa); Santa Teresa di Riva (Messina); Avola (Siracusa); Cefalù (Palermo); Castelvetrano (Trapani); Favara (Agrigento) – e tra i 111 Comuni Plastic Free a livello nazionale. “Grazie al nostro impegno, abbiamo ottenuto l’ambìto riconoscimento, superando l’esame del comitato interno che ci ha valutati sulla nostra azione contro gli abbandoni illeciti di rifiuti, la sensibilizzazione sul territorio, la gestione dei rifiuti urbani, le attività virtuose dell’ente e la collaborazione con l’associazione Plastic Free, con la quale abbiamo un protocollo d’intesa. Gli sforzi che quotidianamente il nostro Comune compie per tutelare il territorio, con la collaborazione di tutti i cittadini – tranne rare eccezioni -, portano anche a tale esito. Per questo motivo voglio condividere il premio con tutti i belpassesi. Solo se agiamo correttamente, tutti insieme, potremo raggiungere altri risultati come questo”, conclude il sindaco.

Soddisfazione per il riconoscimento attribuito al comune di Belpasso è stata espressa da Gabriele Montenegro, referente per il comune di Belpasso di Plastic Free: “Ringrazio tutti i volontari nel territorio nonché l’amministrazione comunale. Sono cosciente che il percorso intrapreso sia lungo ma anche pieno di divertimento”. Sulla stessa lunghezza d’onda Antonio Giuffrida responsabile provinciale di Plastic Free”: “Coordinare i referenti che si occupano del territorio e della interazione con le amministrazioni nei loro comuni è davvero piacevole. Sono soddisfatto di tutti ma in questo particolare evento voglio ringraziare Gabriele Montenegro e tutto il gruppo di Belpasso per il lavoro svolto. Essendo sempre presenti sul territorio il nostro è un arrivederci nell’attesa della data nazionale che avrà luogo il 20 e il 21 aprile rispettivamente a Caltagirone e a Catania”.

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Catania, la CIA Sicilia Orientale su crisi idrica chiede intervento della prefettura

La convocazione di un un tavolo di confronto per affrontare le criticità in cui versano centinaia di produttori della Piana di Catania sia sotto l’aspetto economico che in quello relativo alle produzioni agricole

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“Chiediamo a sua eccellenza il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, di farsi promotrice di un tavolo di confronto per verificare lo stato dell’arte ad oggi delle ormai disastrose condizioni in cui versano centinaia di produttori della Piana di Catania sia sotto l’aspetto economico per la perdita secca del reddito sia sulle produzioni agricole, colture cerealicole in primis, e zootecniche già compromesse”. La sollecitazione arriva dal coordinamento di Giunta della Cia Sicilia Orientale che invoca gli interventi da approntare con urgenza, stante le alte temperature da stagione estiva e il perdurare della mancanza di acqua negli invasi del bacino imbrifero della Piana di Catania.

 

“Non staremo ad elencare le misure necessarie che da tempo si dibattono in diversi tavoli istituzionali – si legge nella lettera – né a sollecitare la quanto mai urgente e immediata necessità che il Consiglio dei Ministri riconosca lo stato di emergenza nazionale per la Sicilia”. “Intendiamo richiamare la sua attenzione, piuttosto,  sulla necessità di imprimere una velocizzazione nei lavori e negli interventi individuati o da individuare per trovare le risorse idriche che mancano e ed evitare lo sperpero di acqua dove c’è. Dalle paratie di Ponte Barca sul Simeto, per esempio, sono state individuate copiose perdite: l’acqua continua a scorrere nel fiume senza essere utilizzata per l’immissione nei canali”.

 

“Sono tanti gli interrogativi e i dubbi che attendono risposta, mentre le campagne muoiono di sete:  Bisognerebbe velocizzare l’intervento provvisorio per dotare l’invaso di Lentini di un impianto di sollevamento pur parziale; la possibilità di utilizzare le acque reflue in alcune realtà territoriali che una volta depurate potrebbero essere immesse nelle conduttore; gli interventi di pulizia dei fondali dell’invaso Pozzillo come incidano sull’attuale momento e quali i tempi di realizzo. E ancora, a che punto si trova l’annunciato piano di ricerca delle acque dal sottosuolo e l’utilizzo dei pozzi oltre il piano di manutenzione delle condotte? Come procede l’avvio dei lavori dell’invaso Pietrarossa dopo 26 anni di fermo? E la mancata Riforma della Bonifica, di cui si discute da 29 anni,  sarà l’ennesima fumata nera?”.“Riteniamo importante che il tavolo istituito per affrontare le emergenze trovi il modo di monitorare l’andamento dei lavori, la velocizzazione delle gare nel rispetto delle normative”.

 

Intanto l’Anbi (associazione dei consorzi di bacino) lancia un allarme definendo drammatica la situazione idrica in Sicilia. “Nonostante una timida ripresa (poco più di 13 milioni di metri cubi in un mese) – spiega l’Anbi -, negli invasi siciliani mancano complessivamente circa 670 milioni di metri cubi d’acqua (-68%), ma soprattutto si è ben 145 milioni sotto al precedente record negativo, registrato nel siccitoso 2017”.  “Secondo il Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano – prosegue l’Anbi -, da Settembre 2023 il deficit pluviometrico medio sulla regione si aggira sui 300 millimetri, con punte di mm. 350 sulla provincia di Catania: ciò significa che l’apporto d’acqua nei mesi tradizionalmente più piovosi (da Settembre ad Aprile) è praticamente dimezzato rispetto alla media storica di mm 620!” “Il mese di marzo sull’Isola è stato estremamente siccitoso per le province centrali e soprattutto Sud-Orientali – spiega l’associazione -, dove le cumulate registrate sono state tra il 70% ed il 90% inferiori alla norma in buona parte dei comuni tra le province di Catania, Siracusa, Enna e Caltanissetta”.

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Paternò, lavori per canalizzare acque del Simeto a valle della traversa di Ponte Barca

Lo ha stabilito la cabina di regia per l’emergenza idrica in attesa delle riparazioni definitive delle paratoie già finanziate dalla Protezione civile regionale

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A Paternò inizieranno lunedì prossimo e dureranno tre giorni i lavori ad opera del Consorzio di bonifica di Catania per canalizzare provvisoriamente le acque del fiume Simeto a valle della traversa di Ponte Barca, dove si registrano perdite dalle paratoie. Lo ha stabilito la cabina di regia per l’emergenza idrica, guidata dal presidente della Regione Siciliana,  in attesa delle riparazioni definitive già finanziate dalla Protezione civile regionale e per le quali occorrerà un intervento che durerà circa due mesi.  La deviazione temporanea non richiede opere ad impatto ambientale e consentirà di poter immettere su alcune zone del territorio della Piana di Catania, attraverso i canali del Consorzio di bonifica, circa 600 litri di acqua al secondo, una fornitura che sarà disponibile anche nei mesi estivi. Questa operazione consentirà agli agricoltori della zona di sopperire parzialmente ai gravi problemi di irrigazione di cui soffre il territorio, dove gli invasi sono quasi vuoti e dove in condizioni stabili l’approvvigionamento è di circa 3000 litri di acqua al secondo.  Il piano per effettuare i lavori ha già ottenuto l’autorizzazione del Genio civile e dell’Autorità di bacino che, nei giorni scorsi, hanno effettuato i sopralluoghi e prevede un movimento di terra a valle nell’alveo per poter incanalare le acque all’interno di un adduttore che porterà l’acqua nella zona di irrigazione.
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