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Cronaca

Catania, ancora una violenza alla Villa Bellini, i carabinieri sedano una lite

Protagonisti un 56enne e un 21enne di Paternò, ma quest’ultimo rimasto ferito al naso, prima che fosse sottoposto a perquisizione avrebbe estratto dalla tasca dei jeans un coltello a serramanico di 16 centimetri ed una dose di marijuana

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Porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere è il reato contestato dai carabinieri ad un giovane di 21 anni di Paternò che è stato denunciato a piede libero. Militari dell’Arma intervenuti all’interno della Villa Bellini di Catania per sedare una lite. Parco comunale etneo sottoposto ad un controllo serrato da parte delle forze dell’ordine dopo lo stupro di una tredicenne avvenuto alla fine dello scorso mese di gennaio ad opera di 7 cittadini extracomunitari.  Dentro Villa Bellini da circa una settimana sono presenti anche pattugliamento dei carabinieri del “Reggimento a cavallo”, con sede a Roma, in supporto ai colleghi di Catania.

L’attenzione dei Carabinieri della Stazione di Piazza Verga, nell’occasione coadiuvati proprio dai loro colleghi “a cavallo”, è stata attirata dalla richiesta di aiuto di una donna che stava cercando qualcuno che potesse aiutarla ad interrompere una violenta lite tra il proprio compagno 56enne e e il 21enne paternese. Riportata la calma, i carabinieri hanno quindi iniziato a ricostruire i contorni della vicenda, accertando che alla base del litigio, poi passato alle “vie di fatto”, vi sarebbero stati futili motivi scaturiti da una richiesta di denaro rivolta da un mendicante, dapprima alla coppia e poi al 21enne. Quest’ultimo, pensando che il senzatetto si fosse rivolto a lui su indicazione del 56enne, adiratosi per il presunto “scaricabarile”, si sarebbe fisicamente scagliato contro di lui. Tuttavia i carabinieri si sono accorti che proprio il 21enne, dopo il litigio, aveva iniziato a perdere sangue dal naso, motivo per cui è stato richiesto l’intervento dei sanitari del 118.

Tale operazione, che avrebbe dovuto tranquillizzare il ragazzo, lo ha ancora più innervosito, atteggiamento che ha subito insospettito i carabinieri, i quali hanno così deciso di approfondire i controlli sul giovane. Quest’ultimo, compreso che i militari stavano per perquisirlo ha estratto dalla tasca dei jeans un coltello a serramanico di 16 centimetri ed una dose di marijuana.  Il giovane è stato segnalato alla Prefettura di Catania quale assuntore di droga. Oltre alla denuncia il personale del pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi gli ha poi diagnosticato la rottura del naso, guaribile in una ventina di giorni.

 

Cronaca

Etna, soccorsa escursionista rimasta ferita nei pressi del Rifugio Sapienza

La ragazza si trovava in escursione con un gruppo quando è scivolata sulla neve ghiacciata procurandosi la sospetta frattura di un arto inferiore

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I Tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico della Stazione Etna sud sono stati attivati stamane dalla Centrale Operativa 118 per recuperare un’escursionista scivolata sulla neve a quota 2000. La ragazza, 20 anni, originaria di Belpasso, si trovava in escursione con un gruppo quando è scivolata sulla neve ghiacciata procurandosi la sospetta frattura di un arto inferiore.

I tecnici del Servizio Regionale Sicilia del Soccorso Alpino hanno raggiunto rapidamente l’infortunata nell’area dei crateri a nord ovest del Rifugio Sapienza ed hanno provveduto a fornirle le prime cure, proteggendola dall’ipotermia ed immobilizzandola.

L’infortunata è stata quindi posizionata in una barella specifica per il trasporto in ambiente innevato e ghiacciato e quindi trasportata sin dove poteva giungere un mezzo gommato di soccorso del 118. La ragazza, una volta a bordo dell’ambulanza è stata trasportata verso il presidio ospedaliero di Acireale.

Anche nella giornata di ieri il Soccorso Alpino e Speleologico era intervenuto per recuperare, mediante i Tecnici del Soccorso Alpino di presidio presso il piazzale del Rifugio Sapienza, un turista in ambiente innevato e ghiacciato nell’area di Piano Vetore (Etna sud), colto da un importante malore. Il turista era stato consegnato all’ambulanza medicalizzata del 118 per il trasferimento verso adeguata struttura sanitaria.

 

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Cronaca

Santa Venerina, esplode petardo, feriti tre bambini, due in prognosi riservata

Un dodicenne albanese ha subito l’amputazione del dito di una mano all’ospedale Cannizzaro, un altro ragazzino ha riportato delle ferite giudicate guaribili in 20 giorni ed è stato dimesso, mentre un terzo ha subito la perforazione del timpano dell’orecchio destro

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A Linera, frazione del comune di Santa Venerina, un dodicenne albanese ha subito l’amputazione del dito di una mano all’ospedale Cannizzaro di Catania dove era stato trasferito per le ferite riportare per l’esplosione di un ‘botto’ mentre erano in strada proprio nella piccola frazione. L’episodio è avvenuto ieri, intorno alle 20.

Il ragazzino è stato sottoposto a un delicato intervento di ricostruzione dell’arto effettuato da un’equipe composta da chirurghi plastici, ortopedici e vascolari. La mano è stata salvata, ma un dito era compromesso al punto che i medici hanno dovuto amputarlo. Il paziente, che ha altre ferite al corpo causate dalla deflagrazione, è ricoverato con la prognosi riservata. Altri due ragazzini, connazionali del 12enne, sono rimasti feriti nell’esplosione: uno di loro ha riportato delle ferite giudicate guaribili in 20 giorni ed è stato dimesso, mentre un terzo è ricoverato nel reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Acireale per la perforazione del timpano dell’orecchio destro riportata a causa dell’esplosione del petardo.

Il piccolo ha riportato anche lesioni corneali all’occhio sinistro, per cui la prognosi rimane ancora riservata. I tre ragazzini dopo l’esplosione sono stati portati al pronto soccorso di Acireale, ma il 12enne, per le sue gravi condizioni, è stato prima stabilizzato e poi trasferito al Cannizzaro di Catania dove è stato operato. Secondo quanto si è appreso, i ragazzini avrebbero detto di avere trovato per terra il petardo che è esploso mentre uno di loro, quello ricoverato a Catania, lo aveva in mano.

Sul posto per le indagini del caso si sono recati agenti del commissariato di polizia di Acireale che hanno sentito i genitori dei tre feriti, che non hanno saputo dare indicazioni sull’accaduto. Gli investigatori avrebbero anche visionato le registrazioni di sistemi di videosorveglianza della zona, ma non sarebbero state trovate immagini utili alle indagini.

 

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