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Cronaca

Gravina di Catania, anziana rapinata in casa da ex dipendente infedele, arrestato

Si tratterebbe di un 57enne di Belpasso, il factotum che per tanti anni sarebbe stato alle dipendenze della vittima, ricevendo la massima fiducia da parte di tutta la famiglia di quest’ultima

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Rapina aggravata e lesioni personali sono i reati contestati ad un uomo di 57 anni residente a Belpasso e arrestato dai carabinieri della compagnia di Gravina di Catania. I fatti di cui è accusato il 57enne si sarebbero verificati nelle scorse sere, poco dopo le 20:30, quando, un uomo incappucciato, si sarebbe introdotto a casa di un’anziana, rompendo la porta finestra della cucina, ben sapendo che la donna era solita addormentarsi a quell’ora e lasciare in quella stanza la sua borsa.  La padrona di casa, però, una 79enne di Gravina che vive da sola, non solo non dormiva, ma avrebbe ben udito quel frastuono e si sarebbe precipitata nella stanza, sorprendendo il ladro con le “mani nel sacco”.

 

Nonostante lo spavento per aver visto quell’uomo dalla fisicità imponente in casa sua, la signora non si sarebbe comunque persa d’animo e avrebbe tentato di strappargli dalle mani la borsa che conteneva i suoi documenti, denaro contante e gioielli e, nel farlo gli avrebbe tolto il cappuccio scoprendogli il volto e riconoscendolo. Si tratterebbe del factotum che per tanti anni sarebbe stato alle sue dipendenze, ricevendo la massima fiducia da parte di tutta la famiglia; l’uomo si sarebbe trasformato in ladro e, conoscendo le sue abitudini, avrebbe tentando di rubarle la borsa. Sorpresa e amareggiata, l’anziana gli avrebbe urlato di lasciare la borsa e andarsene, rassicurandolo anche che non lo avrebbe denunciato ma lui, invece di mollare la presa, le avrebbe sferrato un calcio al fianco sinistro, facendola cadere sui cocci di vetro della finestra rotta, per poi scappare col bottino.

 

Le urla della signora avrebbero attirato l’attenzione dei vicini di casa, che sarebbero intervenuti in suo soccorso e chiamando il 112. Una pattuglia della radiomobile di Gravina di Catania ha raggiunto l’appartamento della donna, dove è stata trovata ancora sotto choc, per cui sono stati allertati anche i medici del 118.  La donna avrebbe riferito ai carabinieri di aver riconosciuto il malvivente, identificato in un catanese di 57 anni residente a Belpasso. Scattate le indagini i carabinieri hanno così iniziato le ricerche del factotum infedele e, contestualmente, hanno acquisito i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona, in modo da cercare di capire le sue possibili vie di fughe.

 

Attraverso l’esame delle registrazioni, i militari dell’Arma avrebbero cristallizzato la presenza del 57enne sul posto a partire dalle 20.10, orario in cui è arrivato a piedi nei pressi dell’abitazione della signora e, dopo aver scavalcato il muro di recinzione, si è arrampicato fino al balcone. Gli eventi sono poi precipitati nel giro di pochi minuti, perché le telecamere lo avrebbero immortalato mentre fuggiva con la borsa della vittima in mano, alle successive 20:14.  Quando la vittima, ricevute le cure e ottenuta una prognosi di 20 giorni, è stata dimessa dall’ospedale dove, nel frattempo, era stata portata dai medici del 118, ha sporto formale querela e ha riconosciuto formalmente il rapinatore.

Cronaca

Catania, incendio in via Monserrato, in fiamme due auto

Non sono stati segnalati danni a persone. Sul posto pompieri del comando provinciale

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I vigili del fuoco del comando provinciale di Catania sono intervenuti la notte scorsa per l’incendio di due autovetture in via Monserrato all’altezza del civici 61/67 a Catania.  Spente le fiamme che avvolgevano entrambe le autovetture, si sono messe in sicurezza anche le abitazioni e le attività commerciali vicine. Non sono stati segnalati danni a persone.

Si è reso necessario anche l’intervento di una scala aerea e un’autobotte inviate dalla Sede Centrale del Comando Provinciale.  Sul posto anche personale della Polizia locale. Indagini in corso per accertare le origini del rogo.

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Cronaca

Acireale, la Finanza sequestra beni pari a oltre un milione di euro, ad esponente clan “Laudani”

Si tratta di Orazio Salvatore Scuto, considerato esponente di spicco di una frangia del clan attiva principalmente nell’acese

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I Finanzieri del comando provinciale di Catania hanno sequestrato beni per oltre un milione di euro, costituiti da 2 ditte individuali, 2 immobili di pregio, un terreno, una autovettura e 3 conti correnti, a Orazio Salvatore Scuto, considerato esponente di spicco di una frangia del clan Laudani attiva principalmente nell’acese. La Finanza ha applicato un provvedimento in materia di prevenzione antimafia emesso dal Tribunale su richiesta della Procura.

Orazio Salvatore Scuto, negli ultimi 30 anni è stato raggiunto da varie misure di custodia cautelare ed è stato già più condannato in via definitiva per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. L’attività si pone a completamento delle indagini svolte da unità specializzate del Gico del nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania nell’ambito dell’operazione ‘ ‘Report’ che, nel 2020, aveva portato all’arresto di 18 persone, compreso Scuto, accusate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, usura, turbativa d’asta, favoreggiamento personale, detenzione e porto di armi da fuoco.

In quel contesto, Orazio Salvatore Scuto, già detenuto, avrebbe impartito ordini dal carcere di Caltanissetta ai suoi sodali grazie a “pizzini” abilmente nascosti nelle confezioni di succhi di frutta o in barrette di cioccolato che poi avrebbe consegnato ai suoi familiari durante le visite. Il Tribunale di Catania, su proposta della Procura, ha disposto il sequestro preventivo di due individuali con sede ad Acireale e Valverde esercenti, rispettivamente, l’attività di ristorazione e di procacciamento d’affari di prodotti ortofrutticoli, due immobili di pregio e un terreno ubicati a Valverde, una autovettura e tre conti correnti.

Il Nucleo PEF di Catania della Guardia di finanza ha condotto articolati accertamenti economico-finanziari individuando beni e disponibilità, direttamente o indirettamente riconducibili all’uomo, “non compatibili con le fonti reddituali lecite prodotte- si legge in una nota della Guardia di Finanza- e come tali chiaramente sintomatici di una chiara sproporzione tra le ricchezze concretamente accumulate e le fonti reddituali formalmente a disposizione, di modesta entità”.

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