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Cronaca

Catania, agenti di polizia arrestano 50enne che avrebbe perseguitato l’ex moglie

L’uomo, padre di tre bambini piccoli, possessivo nei confronti della moglie, le avrebbe rivolto insulti aggredendola fisicamente con calci e pugni anche davanti ai figli

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Un uomo di 50 anni è stato arrestato a Catania con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. La moglie l’aveva lasciato a causa delle continue aggressioni ma lui avrebbe continuato  a vessarla arrivando perfino a minacciarla di ucciderla e farla a pezzi dicendole ‘se non sei mia non sarai di nessun altro’.

L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Piazza Lanza. Il 50enne, padre di tre bambini piccoli, possessivo nei confronti della moglie, le avrebbe rivolto insulti aggredendola fisicamente con calci e pugni anche davanti ai figli, distruggendo in più occasioni anche le suppellettili di casa. Le aggressioni non si sarebbero fermate neanche durante il periodo in cui la donna era in attesa dell’ultimo figlio, costringendola a vivere in un clima di totale sopraffazione, violenza fisica e psicologica culminata nella scelta di lasciare il marito. Nonostante la fine della relazione, l’uomo avrebbe continuato a contattare di continuo l’ex moglie con centinaia di messaggi, telefonate e videochiamate per controllarla perché pretendeva che non frequentasse altre persone.

 

amministrazione

S.M. Di Licodia, tentato furto ai danni di una Tabaccheria

Malviventi messi in fuga dall’allarme. Indagano i Carabinieri

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Un tentato furto si è registrato questa notte ai danni di una tabaccheria della centralissima via Vittorio Emanuele a Santa Maria di Licodia. Secondo le prime informazioni, sembrerebbe che alcuni malviventi abbiamo preso di mira il cancello in ferro e la porta di ingresso dell’esercizio commerciale nel tentativo di fare accesso all’interno della rivendita. A mettere in fuga i malintenzionati, sarebbe stato l’allarme scattato immediatamente. Sul posto sarebbe poi giunta un’auto della vigilanza notturna ed una pattuglia dei Carabinieri che ha avviato le indagini. Diversi i danni alla struttura.

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Cronaca

Adrano, minacce di morte per un parcheggio, lite familiare a Natale

A sedarla agenti del locale commissariato che hanno provveduto a sequestrare armi e munizioni

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Un parcheggio conteso tra fratelli rischia di degenerare in una furiosa lite familiare, a poche ore dal Natale. Nei giorni scorsi, il tempestivo intervento della Polizia di Stato ha riportato la situazione alla normalità, scongiurando che, tra i familiari, si potesse passare dalle parole ai fatti.

Dopo la segnalazione di una lite in corso, giunta, in tarda serata, in Sala Operativa, gli agenti del Commissariato di Adrano hanno immediatamente raggiunto l’abitazione del centro cittadino dove sono riusciti a placare gli animi, ancora particolarmente accesi, dei sette componenti della famiglia che, riunitisi in casa degli anziani genitori, stavano litigando per un presunto diritto a lasciare l’auto in sosta davanti all’abitazione. Dalle informazioni acquisite, la lite è esplosa dopo che uno dei fratelli ha trovato il parcheggio occupato dall’auto di un altro fratello.

L’uomo avrebbe chiesto più volte al familiare di spostare subito la macchina, in modo da poter parcheggiare come era solito fare durante le consuete visite ai genitori, sostenendo che quella fosse un’area di proprietà del padre. Ne è scaturita un’animata discussione tra i due ai quali si è aggiunto un terzo fratello, intervenuto per dare manforte al familiare che aveva parcheggiato l’auto. A quel punto, sono scesi in strada anche gli anziani genitori che, allarmati dagli schiamazzi dei tre figli, hanno cercato di mettere pace tra i fratelli e, nel tentativo di dividerli, sono caduti a terra, rendendo necessario l’intervento di un’ambulanza del 118.

Entrambi, però, hanno rifiutato di essere trasportati in ambulanza al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Biancavilla dove, invece, più avanti si sarebbero recati autonomamente gli altri protagonisti della lite.

È stato proprio nei momenti di concitazione che, sulla base delle dichiarazioni raccolte dai poliziotti, il padre avrebbe minacciato di morte due figli, quello che voleva parcheggiare l’auto e l’altro intervenuto a difesa del fratello, dicendo che avrebbe sparato contro entrambi, utilizzando la pistola, precisando non quella legalmente detenuta ma “l’altra”, facendo intendere, in questo modo, di avere a disposizione un’ulteriore arma nascosta in casa.

I poliziotti del commissariato di Adrano hanno voluto approfondire la vicenda in modo da fare chiarezza e verificare la versione dei fatti. Per questa ragione, hanno ritenuto utile eseguire una perquisizione accurata all’interno dell’abitazione degli anziani coniugi dove, effettivamente, nella veranda, sopra la caldaia, hanno trovato una pistola calibro 7,65 e 7 munizioni dello stesso calibro, nascoste dietro ad un sasso in un buco della facciata.

Dagli accertamenti effettuati, l’arma non è risultata denunciata e del suo possesso l’anziano non è riuscito a fornire alcuna spiegazione plausibile; pertanto, la pistola e le munizioni sono state poste sotto sequestro, mentre l’uomo è stato denunciato, in stato di libertà, per il reato di detenzione abusiva di armi e munizioni. Ulteriori verifiche hanno permesso di trovare la pistola legalmente detenuta, sempre calibro 7.65, custodita in cassaforte, unitamente a due caricatori e 105 munizioni. Visti i fatti, anche questa arma, i relativi caricatori e le munizioni sono state ritirati in via cautelare dai poliziotti.

 

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