Aggravamento della pena per un 34enne di Biancavilla il quale stava scontando ai domiciliari una pena a 5 anni e 4 mesi di reclusione; il GIP però ha disposto la revoca del beneficio degli arresti domiciliari e il conseguente trasferimento in carcere perchè avrebbe violato in più di una circostanza le disposizioni della detenzione in casa.
L’uomo si era reso colpevole di furti con il metodo della “spaccata”, compiuti con altri complici, ai danni di alcuni esercizi commerciali e, per questo, è stato prima individuato e arrestato dagli agenti del commissariato di Adrano e, poi, condannato per furto aggravato. Ma l’uomo ha più volte violato gli obblighi previsti dalla misura meno afflittiva del carcere, mantenendo, in sostanza, una condotta incompatibile con il beneficio ottenuto di espiare la pena agli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Nello specifico, il biancavillese sarebbe stato solito ricevere in casa persone non autorizzate e, cosa ancor più grave, si è reso responsabile del reato di evasione. In quest’ultimo caso, l’uomo ha lasciato la sua abitazione per recarsi ad Adrano a casa dell’ex moglie, non per una visita di cortesia ma per rivolgere minacce e insulti. In quella circostanza, il 34enne è stato fermato giusto in tempo grazie all’immediato intervento dei poliziotti del Commissariato di Adrano.Sulla scorta dell’attività svolta dagli agenti della Polizia di Stato, la Procura di Catania ha chiesto e ottenuto l’aggravamento della misura.