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Cronaca

Paternò, discussione tra due gruppi familiari degenera in rissa

Carabinieri denunciano 11 persone tra cui una minorenne

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I Carabinieri della Compagnia di Paternò, al termine di prolungate attività info-investigative, hanno denunciato in stato di libertà11soggetti che, in concorso tra loro, si sono resi responsabili del reato di rissa aggravata.

Un caso complesso risolto grazie ad una meticolosa e articolata indagine, che ha permesso ai militari dell’Arma sia di ricostruire le fasi della rissa, sia di identificare i partecipanti allaviolenta e prolungata lite consumatasiin contradaMarvizzaro,agro del Comune di Paternò, all’esterno dell’abitazione di una delle due famiglie rivali.
Erano trascorse le dieci di sera, quando il personale del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Biancavilla ha segnalato alla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Paternò, l’arrivo di un intero gruppo familiare composto da sette persone, giunte con lesioni al capo riconducibili a percosse subite durante una rissa, poi successivamente appurato verificatasi poco prima in contrada Marvizzaro.
I Carabinieri si sono immediatamente mobilitati ed hanno voluto far luce sulla vicenda a tutto tondo, approfondendo qualsiasi dettaglio che potesse essere utile per le indagini ed evidenziare le responsabilità di ciascuno ed il movente del grave episodio di violenza.
Ascoltati i protagonisti dei fatti a tamburo battente per tutta la notte, le loro dichiarazioni hanno fatto emergere come la lite avesse coinvolto due diversi gruppi familiari, rispettivamente abitanti in contrada Marvizzaro a Paternò e in contrada Scirfi a Biancavilla.
Man mano che i Carabinieri hanno acquisito nuovi dettagli sulle dinamiche dell’evento e hanno individuato e ascoltato i testimoni oculari dei fatti, il quadro indiziario nei confronti dei 11indagati è poi divenuto sempre più chiaro e gli investigatori sono riusciti a risalire alle motivazioni della rissa, che stando a quanto emerso sarebbe scaturita da motivi sentimentali.
Nello specifico, dalle indagini è risultato che i figli dei due contrapposti nuclei familiari sarebbero stati legati da una relazione sentimentale da circa un anno, e,nello specifico, il figlio 19enne della famiglia di contrada Marvizzaro si sarebbe fidanzato con la figlia minorenne della famiglia di Biancavilla; una relazione che si sarebbe consolidata quando la ragazza avrebbe deciso di andare a convivere con il ragazzo presso la sua famiglia in contrada Marvizzaro. Con il tempo, la situazione sentimentale sarebbe andata però inasprendosi a causa di incomprensioni e continui litigi tra la minorenne e la madre del suo fidanzatino, dei dissapori che avrebbero portato ai primi contrasti verbali tra i due nuclei familiari. L’epilogo della vicenda la scorsa sera, quando appunto la minore avrebbe telefonato alla madre, raccontandole dell’ennesimo litigio con la futura suocera, un racconto che avrebbe suscitato l’ira della famiglia di Biancavilla, maturando in loro la decisione di andare a vendicare definitivamente i numerosi torti provocati alla loro figlia, che avrebbe preso le forme di una vera e propria spedizione punitiva.
Giunti all’esterno della villa di contrada Marvizzaro, la famiglia biancavillese supportata da uno zio ed un cugino della minore, sarebbe stata accolta dai sette componenti della famiglia paternese, che attratti dal latrato dei cani che segnalavano l’arrivo di due veicoli, sarebbero scesi in strada ed una volta realizzate le cattive intenzioni dei componenti della famiglia rivale, sarebbero partiti all’attacco. Nel giro di pochi secondi le due famiglie sarebbero passate dalle parole ai fatti, infatti in poco tempo i contendenti sarebbero passati alle mani. Ad inasprireulteriormente gli animi, il gesto del 19enne fidanzato della minore, che, vedendo i familiari della sua fidanzatina sopraggiunti a recuperarla e portarla via, avrebbe impugnato un’arma, rivelatasi poi una pistola a salve, ed esploso alcuni colpi in aria a scopo intimidatorio, suscitando il risentimento della famiglia avversaria.
L’aggressione è poi continuata con dei bastoni, financhecon l’utilizzo di alcuni vasi di terracotta che i contendenti si sarebbero lanciati a vicenda.
Successivamente all’intervento in ospedale, i Carabinieri si sono recati presso la villa in Contrada Marvizzaro, per la necessaria perquisizione alla ricerca di armi, dove hanno trovato cocci di terracotta sparsi ovunque, bastoni disseminati sull’asfalto ed un bossolo a salve e la pistola scacciacani utilizzata dal 19enne.
Al momento sono ancora in corso le indagini dei Carabinieri per fare luce sui dettagli di contorno della vicenda e per chiarire effettivamente le responsabilità di ognuno nell’accaduto. Intanto tutte le persone coinvolte sono state dimesse dall’ospedale la sera stessa dei fatti, e tutti dovranno rispondere davanti all’Autorità Giudiziaria, Ordinaria per i maggiorenni e dei Minori per la minore del reato di “rissa aggravata in concorso”, dovendo fornire ognuno spiegazioni in merito alla propria posizione nell’ambito della vicenda.

Cronaca

Catania, litigio tra un 72enne e 77enne, quest’ultimo lo minaccia con un coltello

Scattata per l’uomo una denuncia per minacce aggravate

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Non avrebbe digerito le offese e gli insulti rivolti alla moglie da un conoscente al culmine di un litigio in autobus e, per questo, avrebbe voluto chiarire la questione presentandosi nella sua abitazione.

Per tutta risposta, l’uomo, un 77enne originario di Tripoli, non appena trovatosi di fronte il conoscente con cui aveva litigato poco prima, avrebbe tirato fuori dal cassetto della cucina un grosso coltello dalla lama di circa 17 centimetri e l’avrebbe minacciato.

Per fortuna, è intervenuto un vicino di casa che, sentendo le urla, ha dapprima separato i due settantenni, facendo cadere il coltello, e poi ha chiesto l’intervento della Polizia di Stato.

In pochi minuti, i poliziotti della volante hanno raggiunto l’abitazione di via Pacinotti a Catania dove era in corso la lite trovando i due uomini, un 72enne in compagnia della moglie e il 77enne proprietario di casa, ancora immersi in una discussione particolarmente infuocata.

Giunti sul posto, i poliziotti hanno riportato la situazione alla calma e hanno ricostruito i fatti all’origine del litigio, scoppiato per futili motivi, qualche ora prima, mentre i tre si sarebbero trovati a bordo di un autobus. Durante il tragitto, il 77enne avrebbe offeso la moglie del 72enne, apparentemente senza motivo, e ciò avrebbe innescato una furiosa lite al punto tale che tutti e tre sarebbero stati invitati a scendere dal bus.

Tornato a casa, il 72enne, rimuginando sulle offese rivolte alla moglie, in compagnia di quest’ultima si sarebbe recato presso l’abitazione del 77enne per chiarire la vicenda una volta per tutte.

Per tutta risposta, il 77enne, dopo essersi trovato di fronte il conoscente con cui aveva avuto la discussione sull’autobus, avrebbe cominciato a minacciarlo, agitando un coltello che, nel frattempo, si sarebbe procurato in cucina.  Il coltello è stato recuperato e sequestrato dai poliziotti. Il 77enne, avendo intuito che fosse stata chiamata la Polizia, lo avrebbe velocemente riportato in casa, prima dell’arrivo degli agenti, nascondendolo in un panno, per poi riporlo di nuovo nel cassetto della cucina.

A seguito di quanto appurato, una volta acquisita la querela della vittima delle minacce, i poliziotti hanno denunciato il 77enne per minacce aggravate.

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Cronaca

S. Gregorio di Catania, omicidio Carlo La Verde, giovani danneggiano ambulanza 118

“Con profondo rammarico – afferma il presidente della Seus 118, Riccardo Castro – apprendo che una nostra ambulanza è stata colpita. E’ l’ennesimo atto di violenza che suscita forte preoccupazione e indignazione”.

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FOTO REPERTORIO

L’omicidio di Carlo La Verde avvenuto ieri sera a San Gregorio di Catania ha provocato anche un danneggiamento di un’ambulanza del 118 da parte di alcuni giovani.

Appena arrivata il personale è stato aggredito verbalmente, ma è stato poi fatto entrare nella villa dove è avvenuto il delitto, ma qualcuno ha danneggiato l’interno dell’ambulanza che dovrà essere riparata e sostituita. “Con profondo rammarico – afferma il presidente della Seus 118, Riccardo Castro – apprendo dell’episodio accaduto questa notte: una nostra ambulanza, impegnata in un intervento di soccorso, è stata colpita. E’ l’ennesimo atto di violenza che suscita forte preoccupazione e indignazione”.

Il direttivo di Coes Sicilia, che rappresenta gli autisti soccorritori, invita a “non ignorare più la crescente pericolosità che gli equipaggi del 118 affrontano quotidianamente durante le missioni di soccorso”, perché “ogni aggressione subita è una ferita per tutti noi, impegnati ogni giorno a salvare vite umane”. “Ogni giorno – spiega il Coes Sicilia – siamo esposti a rischi enormi e, per questo, chiediamo con forza maggiore tutela e sicurezza. Rivolgiamo un appello alle istituzioni: aiutateci. La nostra non è una strumentalizzazione. Non chiediamo di essere considerati eroi, né cerchiamo riconoscimenti speciali: chiediamo soltanto rispetto, dignità e sicurezza da parte della cittadinanza e delle istituzioni”.

“Per “lanciare ancora una volta il nostro grido d’allarme, senza creare disservizi e continuando a svolgere con orgoglio il nostro dovere”, il Coes annuncia uno sciopero simbolico di tre ore il primo maggio. Dalle 9 alle 12, in tutta la Sicilia, ci sarà uno “sciopero virtuale”, una protesta simbolica con l’applicazione di un adesivo nei mezzi di soccorso. Continueremo a garantire regolarmente il servizio, ma sarà chiaro il nostro disagio. Non interrompiamo il servizio perché è essenziale per la salute pubblica. “Il primo maggio – annuncia il presidente Castro – sarò al loro fianco, come sempre, i ‘miei ragazzi’, per portare loro la mia vicinanza e il mio sostegno nel segno del rispetto e della gratitudine per il lavoro che svolgono ogni giorno con coraggio e dedizione”.

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