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Biancavilla, sversamento maleodorante in via dei Pini

Gli agricoltori lamentano: “non ne possiamo più. Rischiamo di rovinare i raccolti”

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Un tombino sollevato e acqua mal odorante che fuoriesce dal suo interno. È questo quanto denunciano alcuni agricolotori di via dei Pini a Biancavilla che nella giornata di ieri hanno inviato alla nostra redazione un video che immortala la problematica che ormai da diverse settimane sono costretti a (mal) sopportare a danno anche dei propri raccolti. “Purtroppo dal video non si può sentire la puzza, ma è veramente insopportabile” hanno spiegato i cittadini biancavillesi. “Queste problematiche sono iniziate dopo che dal viale dei fiori hanno convogliato in questa zona le acque piovane. Abbiamo più volte segnalato il problema, dal comune hanno fatto qualche sopralluogo ma ad oggi non si è risolto nulla”. La preoccupazione è tanta, quella degli agricolotori, che laddove venisse confermato che si tratti di acque fognarie, sarebbero costretti a dover buttare via i loro raccolti. L’acqua, infatti, trova la sua naturale via di scorrimento verso i terreni dove viene assorbita con tutto il suo eventuale carico batterico. La speranza è quella che i servizi tecnici comunali possano al più presto dare risposte concrete al problema lamentato.

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Riposto, scarico abusivo nel torrente: scattano i controlli dei Carabinieri e dell’ARPA

Dal controllo in un cantiere edile i militari hanno accertato che i materiali di risulta sono stati sversati nell’alveo del torrente Archi un’area di particolare sensibilità ambientale

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Tutela del paesaggio e contrasto al mancato rispetto delle norme sulla raccolta dei rifiuti. Sono state queste le due direzioni dei controlli dei Carabinieri della Stazione di Riposto impegnati, insieme al personale dell’Ufficio Tecnico del Comune e dell’ARPA, in un’azione di tutela del paesaggio e dell’ambiente in una località della zona.

I Carabinieri hanno effettuato un accesso congiunto con gli enti preposti nella zona Archi, in un cantiere edile dove sono in corso dei lavori di ampliamento di una villetta a schiera privata.

Nel corso delle verifiche è emerso che tutti i materiali di risulta sono stati sversati nell’alveo del torrente Archi, chiamato Casanera, un’area di particolare sensibilità ambientale.

Il proprietario dell’immobile aveva affidato la ristrutturazione ad un’impresa di Acireale, riconducibile ad un 38enne che, anziché raccogliere i detriti derivanti dai lavori, ha messo insieme tutto, senza alcuna separazione in base alla tipologia del rifiuto. I cumuli di calcinacci non sono stati affidati a ditte autorizzate allo smaltimento dei rifiuti ma sono stati gettati nel fiume, pregiudicando l’ambiente.

Il titolare dell’impresa è stato denunciato all’autorità giudiziaria per abbandono incontrollato di rifiuti, mentre i Carabinieri hanno fornito prescrizioni dettagliate per la rimozione del materiale, in modo da liberare l’intera area, con l’obbligo di produrre un’apposita documentazione attestante la bonifica della zona.

 

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S.M. di Licodia, volontari “Plastic Free” raccolgono oltre 270 kg di rifiuti

A dare un supporto all’evento la Pro Loco di Santa Maria di Licodia e il Gruppo scout Santa Maria di Licodia 1

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Anche Santa Maria di Licodia è stata coinvolta nell’iniziativa avente carattere nazionale di Plastic Free. L’attenzione si è concentrata nel sito storico/archeologico della Fontana del Cherubino. Ad agire una trentina di volontari, i quali alla fine hanno raccolto oltre 270 kg di rifiuti differenziati e sottratti di conseguenza all’ambiente.

A dare un supporto all’evento la Pro Loco di Santa Maria di Licodia e il Gruppo scout Santa Maria di Licodia 1.”Insieme abbiamo ridato dignità ad un luogo di enorme patrimonio artistico culturale e storico quale la fontana del Cherubino- dicono  da Plastic Free- Se sapientemente gestito, può diventare un luogo con uno scenario davvero “importante” per eventi sociali e soprattutto culturali. Questo fa Plastic Free, restituisce l’ambiente pulito a chi poi ne usufruisce come utilizzatore finale”.

 

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