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Politica

S.M. di Licodia: Bilancio previsione: “Il consiglio approva”

Opposizione e indipendenti ritirano i quattro emendamenti al bilancio. Il sindaco, offre la mano e promette che le proposte saranno comunque realizzate attraverso altri strumenti

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È stato approvato questa sera, con il voto unanime dei consiglieri comunali, il bilancio di previsione finanziario 2024-2026 del Comune di Santa Maria di Licodia. Ad illustrare il documento finanziario, in apertura di seduta, il ragioniere capo dell’ente Giuseppe Musumeci. Compatti per quanto riguarda le proposte di emendamento al bilancio – 4 in tutto – il gruppo degli indipendenti e dall’opposizione, ad eccezione delle consigliere Grazia Ranno e Caterina Piemonte. Un primo emendamento riguardava l’incremento di 15000€ del fondo destinato al rimborso totale o parziale dei costi sostenuti dalle famiglie per il trasporto degli alunni pendolari. Un secondo emendamento, prevedeva invece di incrementare di 12000€ il fondo destinato al completamento dell’area verde sita in via Aldo Moro che ospita l’area fitness con le relative attrezzature già installate. La terza proposta era rivolta invece all’ambito della Protezione Civile. Veniva infatti chiesto di incrementare di 13500€  il fondo per la prevenzione, il soccorso ed il superamento delle emergenze alla luce anche del recente cambiamento climatico. L’ultima proposta invece prevedeva l’introduzione di un fondo di 10000€ da destinare alla riparazione, manutenzione e controllo del sistema di videosorveglianza presente in paese, considerato che diverse postazioni sono non funzionanti.

Stupore, da parte dei consiglieri che hanno presentato le proposte, a seguito del parere contrario ricevuto dai revisori dei conti e del parere del ragioniere dell’ente che ha definito gli emendamenti “incoerenti” rispetto al Documento Unico di Programmazione già approvato dal civico consesso licodiese. “Questo è il terzo bilancio che ci troviamo a supportare come opposizione, non si dica che facciamo ostruzionismo all’attività amministrativa”, ha replicato in aula Gabriele Gurgone. “È vero che lo scorso anno abbiamo stravolto tutto il bilancio, ma quest’anno i nostri emendamenti stanno incidendo 50 mila euro su un preventivo di 11 milioni. Da parte nostra non stiamo impedendo di perseguire gli obbiettivi prefissati da questa amministrazione ma vogliamo aiutarvi a realizzarli incrementando alcuni capitoli di spese.” A risolvere l’impasse, il sindaco Buttò il quale ha proposto ai firmatari dei 4 emendamenti il ritiro degli stessi per essere successivamente recepiti come atto di indirizzo da realizzare attraverso apposite delibere e variazioni. Proposta accettata dai proponenti dopo una sospensione del dibattito di 5 minuti.

Poi, tutto un percorso in discesa, con le dichiarazioni di voto e l’approvazione unanime del bilancio. “L’approvazione del bilancio in maniera unanime” ha concluso il sindaco, “è sempre un risultato che rende felici. Già l’anno scorso avevo dato apertura a tutti i consiglieri e quest’anno la ripropongo. Noi siamo qui per amministrare il nostro comune  per dare servizi ai nostri cittadini. Ci sono situazioni particolari ma dobbiamo imparare a mettere da parte le beghe personali per lavorare per il mandato che i cittadini ci hanno consegnato. C’è una parte di consiglieri con cui stiamo collaborando e siamo aperti a tutti per il bene di Santa Maria di Licodia”. 

In Primo Piano

PNRR, Barbagallo: “In Sicilia speso solo 8% di 1,6 miliardi, Schifani si sveglia sempre troppo tardi”

Il segretario regionale Anthony Barbagallo e Cleo Li Calzi, responsabile PNRR del Pd Sicilia, intervengono sullo stallo della spesa dei fondi del PNRR da parte della Regione Siciliana

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“A 15 mesi dal termine del programma, la Sicilia ha speso solo l’8% delle risorse assegnate dal PNRR. Non è un pesce d’aprile, ma l’esito della riunione convocata da Schifani con dirigenti ed assessori per fare il punto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza.” Esordisce cosi una nota stampa a firma del segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo e Cleo Li Calzi, responsabile PNRR del Pd Sicilia, i quali in maniera congiunta, intervengono sullo stallo della spesa dei fondi del PNRR da parte della Regione Siciliana, che a fronte di circa 1,6 miliardi di euro disponibili ne ha speso poco più di una decina di milioni.

“ Un incontro – prosegue la nota – che Schifani ha sentito di fare solo dopo avere letto che, a livello nazionale, vi erano criticità tali da avanzare richiesta di proroga di 1 anno per terminare i 20.634 progetti, distribuiti su diversi settori strategici necessari per lo sviluppo dell’Isola: dalla sanità, alla formazione professionale, dai beni culturali, alle infrastrutture, all’acqua e ai rifiuti”.

“Il dossier giunto sul tavolo del governatore della Sicilia, alla luce di questi dati, fotografa una situazione gravemente compromessa su cui, con colpevole ritardo, oggi il presidente della Regione pretende che in un solo mese risolvano ciò che non è stato fatto negli ultimi 3 anni” continuano Barbagallo e Li Calzi.

Un quadro  allarmante come ribadiscono i due firmatari della nota che concludono:  “C’è un dato che più di tutti allarma e che ci lascia profondamente perplessi: se resta da spendere il 92% della dotazione complessiva di 1,6 miliardi entro il 30 giugno 2026 significa che restano da spendere 1,47 miliardi ovvero quasi 100 milioni al mese. Dato impossibile per qualsiasi amministrazione. Questo dimostra, ancora una volta  al di là degli annunci, delle fanfare e delle passerelle che il PNRR, il più importante programma di investimento per recuperare i ritardi infrastrutturali e per il rilancio sociale ed economico della Sicilia, non è mai stata una vera priorità per Schifani e il centrodestra”.

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Cronaca

Tremestieri Etneo, il Consiglio dei Ministri scioglie per mafia il comune etneo

Disposto l’affidamento della gestione a una commissione straordinaria per la durata di diciotto mesi

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Il comune di Tremestieri Etneo è stato sciolto per mafia. A disporlo il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi, “in considerazione degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa, ai sensi dell’articolo 143 del Testo unico degli enti locali” .

Disposto l’affidamento della gestione a una commissione straordinaria per la durata di diciotto mesi. Ricordiamo che l’ex sindaco di Tremestieri Etneo Santi Rando, coinvolto nell’inchiesta Pandora, è stato  condannato ad otto anni per voto di scambio politico-mafioso.

Intanto sono stati indetti i comizi elettorali in vista delle Amministrative che si terranno il 25 e il 26 maggio in nove Comuni siciliani. Lo stabilisce un decreto dell’assessore regionale alle Autonomie Locali e alla funzione pubblica Andrea Messina.

A essere coinvolti dal voto saranno comuni, tutti commissariati: Realmonte, in provincia di Agrigento; Montemaggiore Belsito e Prizzi, nel Palermitano; Solarino, in provincia di Siracusa; Favignana, nel Trapanese; mentre, in provincia di Catania sono chiamati alle urne Castiglione di Sicilia, Palagonia, Raddusa e Ramacca, dove intanto sono diventate definitive le dimissioni presentate dal sindaco.

Una decima amministrazione, quella di Tremestieri Etneo, inizialmente coinvolta nella tornata elettorale, non andrà invece al voto a maggio a causa dello scioglimento per mafia deliberato oggi dal Consiglio dei ministri. L’assessorato provvederà dunque a emettere un nuovo provvedimento per escludere il comune del Catanese dalle prossime Amministrative.

“Con l’indizione di queste elezioni – dichiara l’assessore Messina – restituiamo voce ai cittadini e alle comunità locali, garantendo il ritorno alla piena legittimazione democratica delle amministrazioni comunali. La funzione del commissario è temporanea ed è solo attraverso il voto che può realizzarsi pienamente l’autonomia locale sancita dalla nostra Costituzione e dallo Statuto regionale. Questo passaggio rappresenta non solo un atto formale, ma un segnale di fiducia nelle istituzioni e nella partecipazione attiva della cittadinanza”.

Le elezioni, come deliberato dal governo regionale lo scorso 19 marzo, si svolgeranno domenica 25 maggio dalle 7 alle 23 e lunedì 26 maggio dalle 7 alle 15. L’eventuale ballottaggio è fissato per domenica 8 giugno, sempre dalle 7 alle 23 e lunedì 9 giugno dalle 7 alle 15, in coincidenza con la tornata referendaria. Dei Comuni chiamati al voto, solo in uno, a Palagonia, i seggi saranno assegnati con il sistema proporzionale, poiché gli abitanti sono più di 15 mila. In tutte le altre amministrazioni si voterà con il maggioritario.

 

 

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