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S.M. di Licodia, successo per la XXXV edizione del premio “Torre d’Argento”

Diversi i personaggi che sono stati premiati durante la serata di sabato scorso

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Una serata all’insegna della cultura e dei nomi importanti del giornalismo (e non solo) quella che si è tenuta sabato scorso all’interno del chiostro dei Benedettini di Santa Maria di Licodia, la XXXV edizione del premio “Torre d’Argento”.  Nella magnifica cornice ai piedi della torre arabo-normanna simbolo del paese e a cui lo stesso riconoscimento si ispira, le premiazioni si sono alternate a momenti di intrattenimento. A presentare la serata, la giornalista Mary Sottile.  Il premio, nasce da un’idea del direttore artistico della manifestazione Giancarlo Santanocito che ne cura la realizzazione, insieme all’associazione “La Radice” da lui stesso fondata. Durante la serata, a ricevere il riconoscimento, il giornalista Andrea Giambruno, volto noto di Mediaset, l’attore Domenico Centamore che ha avuto tanto successo con il personaggio “Piccionello” all’interno della miniserie tv Màkari, il presidente dell’Ars Sicilia Gaetano Galvagno e il docente dell’Università di Catania Rosario Giuffrida.  Assente per motivi legati alla sua professione, il direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci. Alla serata hanno preso parte come ospiti diverse autorità civili e militari locali. Tra i presenti, il presidente del consiglio comunale Maria Russo, l’assessore Fabio Fazio e l’on. Giuseppe Castiglione.

 

Il Premio

Il premio della manifestazione “Torre d’Argento” è un manufatto di altissimo valore, disegnato dallo stesso direttore artistico Giancarlo  Santanocito, che è anche l’ideatore dell’evento. Il premio, giunto alla sua XXXV edizione, è adagiato su una lastra di pietra lavica dell’Etna, sulla quale spicca la riproduzione in argento, forgiata da un’antica fonderia catanese, della torre campanaria del 1143, simbolo di Santa Maria di Licodia

Cronaca

Catania, frode commerciale, sequestrate arance egiziane spacciate per siciliane

Inoltre, durante gli accertamenti, sono stati trovati diversi pacchi di mozzarelle per la pizza scaduti da quattro giorni, sono stati sequestrati e distrutti. Il titolare di due aree di servizio contigue sull’autostrada Catania-Palermo è stato denunciato

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Tolleranza zero nei confronti di chi non rispetta le regole previste per la vendita dei prodotti alimentari, a garanzia della legalità e a tutela della sicurezza dei consumatori.

Una vasta e articolata operazione di controllo è stata condotta, nei giorni scorsi, dalla task force coordinata dalla Polizia di Stato, per contrastare ogni forma di frode commerciale, per scongiurare truffe, inganni e rischi per la salute dei consumatori.

L’attività ha interessato i punti di ristoro delle aree di servizio. L’intervento ha fatto emergere diverse e gravi irregolarità al punto tale che la task force coordinata dagli agenti della Polizia Stradale ha provveduto a contestare, complessivamente, oltre 7.000 euro di sanzioni, per l’omessa tenuta del registro di carico e scarico dei rifiuti, per irregolarità relative all’impianto elettrico, per l’assenza di luci di emergenza e di segnaletica di sicurezza e per la presenza di vie di emergenza chiuse.

Durante gli accertamenti, sono stati trovati diversi pacchi di mozzarelle per la pizza scaduti da quattro giorni, sequestrati e distrutti dopo le valutazioni de medici dell’Asp.

L’attenzione del personale della task force è stata richiamata dai cartelli pubblicitari di alcune arance presentate ai potenziali clienti come “tarocco rosso siciliano” che, notoriamente, è sottoposto alla tutela del consorzio dell’arancia rossa.

In realtà, gli accertamenti hanno rivelato come le arance spacciate per siciliane fossero di provenienza egiziana. L’intento fraudolento mirava ad aumentarne il valore commerciale e a renderle più appetibili alla clientela. Pertanto, le arance sono state sequestrate e il titolare di due aree di servizio contigue sull’autostrada Catania-Palermo è stato denunciato per frode in commercio.

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Cronaca

Adrano, sindaco “ordina” ad Acoset di chiudere le fontanelle di Piazza Immacolata e Villa comunale

Sarebbe stata rilevata la presenza di coliformi, batteri indicatori di possibile contaminazione fecale. Nota di Acoset: “Messo in atto tutte le manovre per la risoluzione del problema aumentando l’efficienza della disinfezione delle acque”

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foto Wikipedia

Il sindaco di Adrano Fabio Mancuso ha firmato una ordinanza contingibile e urgente, la nr. 97 del 6  giugno,  con cui ha ordinato ad Acoset, la società che gestisce il servizio idrico in città, di chiudere le  fontanelle di Piazza Immacolata e Giardini della Vittoria.

Si tratta di una iniziativa che arriva subito dopo la nota giunta al comune dall’ASP con cui quest’ultima ha comunicato l’esito delle analisi effettuate su campioni d’acqua nel territorio di Adrano. In pratica sarebbe stata rilevata la presenza di coliformi, batteri indicatori di possibile contaminazione fecale.

“Considerato che quanto sopra può rappresentare pregiudizio per la salute e l’incolumità pubblica e ritenuto di dover provvedere ad emettere idoneo provvedimento a tutela della salute pubblica”, il primo cittadino ha ordinato la chiusura delle fontanelle della villa comunale e di Piazza Immacolata.

“Cautelativamente, nelle more delle verifiche da parte dell’Acoset e il successivo pronunciamento dell’ASP- si legge nell’ordinanza-  è fatto divieto di utilizzo dell’acqua dei rubinetti per uso potabile”.

Sulla questione c’è da registrare l’intervento di Acoset: “In riferimento alla nota Asp con la quale si segnalava la presenza di coliformi presso le fontanelle di Piazza Immacolata e Giardini della Vittoria ad Adrano, si comunica che la scrivente ha messo in atto tutte le manovre necessarie per la risoluzione del problema aumentando l’efficienza della disinfezione delle acque e effettuando un monitoraggio costante del livello del cloro, parametro indicatore di una buona disinfezione. Dai controlli effettuati il livello di ipoclorito attualmente risulta essersi normalizzato. Il monitoraggio nelle prossime ore sarà costante” si chiude cosi la nota di Acoset.

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