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Ispettorato Lavoro Sicilia, sospeso cantiere edile nel catanese

Diverse le carenze riscontrate dagli ispettori. Salatissime le sanzioni amministrative irrogate

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Proseguono nelle province siciliane i controlli del Contingente Ispettorato Nazionale Lavoro Sicilia, con l’obiettivo di garantire controlli più capillari ed efficaci in tutti i settori produttivi dell’economia, contrastando lavoro sommerso, caporalato e mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro. Nella giornata di ieri, lunedì 16 settembre, personale appartenente al team di ispettori INL inviati nell’isola ha effettuato un accesso in un cantiere edile in un comune della provincia di Catania. L’accesso ha consentito di accertare che la ditta esecutrice operava con due dipendenti, di cui uno è risultato in nero; essendo stata superata la soglia del 10% di lavoratori irregolari, è stato adottato il provvedimento di sospensione dei lavori. Inoltre, sono state riscontrate e contestate violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro (mancato aggiornamento della visita medica, mancata esibizione del PIMUS (il Piano di montaggio, uso e smontaggio dei ponteggi). In totale, sono state impartite prescrizioni con ammenda massima complessiva di 8.543,05 euro, cui si sommano le sanzioni amministrative di sospensione e maxi-sanzione fino ad un massimo di 14.200 euro.

Cronaca

Riposto, dopo aggressione ad arbitro arriva stangata per la società Russo Sebastiano Calcio

Squadra esclusa dal campionato Allievi/Under 17 per la stagione 2025-2026, otto calciatori “esclusi da qualsiasi rango o categoria fino al 5 aprile del 2030”, altri due squalificati per lo stesso periodo e un altro per tre anni, fino al 4 aprile 2028.

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Squadra esclusa dal campionato Allievi/Under 17 per la stagione 2025-2026, otto calciatori “esclusi da qualsiasi rango o categoria fino al 5 aprile del 2030”, altri due squalificati per lo stesso periodo e un altro per tre anni, fino al 4 aprile 2028. E’ la stangata del giudice sportivo della Lega nazionale Dilettanti sulla società Russo Sebastiano Calcio Riposto per l’aggressione all’arbitro 19enne della sezione di Acireale durante la gara del 5 aprile scorso.

Una “violenza inaudita”: così il giudice sportivo della Lega Dilettanti comitato Sicilia motiva la stangata al Riposto Squalificato, fino al 30 giugno 2025, anche l’allenatore, Maurizio Anastasi e inibito, fino alla stessa data, Rosario Previtera Rosario, dirigente addetto all’arbitro. Il direttore di gara medicato al pronto soccorso dell’ospedale di Acireale è stato dimesso con una prognosi di sette giorni. Nel provvedimento il giudice sportivo segnala, in premessa, che “nonostante l’inagibilità delle tribune i dirigenti della società ospitante consentivano l’ingresso di circa 150 persone”, tutte riconducibili alla squadra locale stessa.

“Subito dopo il triplice fischio – ricostruisce il giudice sportivo – si avvicinavano all’arbitro, con fare minaccioso, diversi tesserati della Rsc Riposto rivolgendogli frasi minacciose”. L’arbitro avrebbe tentato di sottrarsi all’aggressione, ma non ci sarebbe riuscito perché “colpito da un calcio sferrato con forza che lo faceva cadere”. Durante la corsa il direttore di gara “notava che i cancelli che collegano la tribuna al terreno di gioco erano stati deliberatamente aperti per permettere l’ingresso dei sostenitori della Rsc Riposto che intendevano aggredirlo”. Il giudice sportivo ricostruisce la violenza dell’aggressione con i giocatori che lo hanno colpito con calci e pugni mentre era a terra e uno di loro gli urlava contro “devi morire” e un altro lo apostrofava con “te la sei cercata”.

Un calciatore, ricostruisce il direttore di gara riportato dal giudice sportivo, “lo colpiva ripetutamente e con violenza inaudita con pugni, schiaffi al volto e ad un fianco provocandogli forte dolore e stordimento”. Anche l’allenatore e un dirigente della società intervenuti per “tentare di calmare i propri calciatori, senza riuscirvi”, hanno allontanato l’arbitro dicendogli “te la sei cercata, te la meriti”. Insulti e minacce sono continuati anche quando il giovane direttore di gara è entrato negli spogliatoi e quando li ha lasciati, grazie alla scorta dei carabinieri, alla guida della propria auto che è stata danneggiata, con la società chiamata dal giudice sportivo a risarcire le riparazioni della vettura se richiesto dall’arbitro.

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amministrazione

Paternò, Strisce blu: Fratelli d’Italia attacca, misure penalizzanti per i cittadini

Si tratta di una scelta impopolare, afferma il gruppo locale, che non risolve i veri problemi del traffico urbano

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L’introduzione delle strisce blu nel centro urbano di Paternò accende il dibattito politico. A intervenire duramente è il circolo locale di Fratelli d’Italia, che esprime “forte preoccupazione” per una misura definita “penalizzante  e priva di un piano organico per la viabilità cittadina”.

Secondo il partito, l’attivazione dei parcheggi a pagamento, senza formule agevolate per i residenti, rischia di colpire in maniera sproporzionata la classe media e le famiglie, già alle prese con difficoltà economiche. “Si tratta di una scelta impopolare – afferma il gruppo locale-che non risolve i veri problemi del traffico urbano, ma grava ulteriormente sulle tasche dei cittadini”.

Nel mirino anche il numero degli stalli previsti: oltre 1000 rispetto ai circa 700 inizialmente annunciati. “Un aumento ingiustificato, denunciano da Fratelli d’Italia, che lascia pensare più a un’operazione per fare cassa che a un intervento strutturale per migliorare la mobilità”. Altro punto critico evidenziato dal partito è l’assenza di un coinvolgimento pubblico. “L’amministrazione ha deciso senza alcuna consultazione con la cittadinanza. Una scelta che riteniamo grave, visto l’impatto che questa misura avrà sulla vita quotidiana di chi vive e lavora a Paternò”.

Fratelli d’Italia chiede all’amministrazione una moratoria sull’entrata in vigore della misura e l’avvio di un confronto pubblico per valutare alternative più eque e sostenibili. Il messaggio è chiaro: “Paternò merita scelte più equilibrate. Non ci opponiamo al principio della regolamentazione dei parcheggi, ma al modo in cui si sta tentando di attuarla: senza ascolto, senza equità e senza una visione a lungo termine”.

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