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Cronaca

Adrano, tenta un gesto estremo, ma è salvato in extremis dai poliziotti

L’uomo, un afgano di 46 anni, non avrebbe accettato la conclusione di un progetto di inclusione lavorativa in ragione dei suoi problemi di salute e in preda allo sconforto  avrebbe tentato di farla finita

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Ha scavalcato la ringhiera di un balcone con l’intento di lanciarsi nel vuoto, ma è stato salvato appena in tempo dai poliziotti del commissariato di Adrano.  L’uomo di 46 anni, di nazionalità afghana, è uscito seminudo nel terrazzo, al primo piano della struttura di accoglienza dove si trovava ospitato, minacciando di compiere un gesto estremo.  Da qui la segnalazione al commissariato di Adrano, mentre il figlio del 46enne cercava di dissuaderlo, trattenendolo, in modo disperato. L’uomo è riuscito a liberarsi dalla presa del figlio e ha poi raggiunto la ringhiera, cercando di scavalcarla, ma i poliziotti, giunti nel frattempo sul posto, sono riusciti ad afferrarlo per il busto e per le spalle, nonostante la sua ostinata resistenza.

I due agenti sono riusciti a bloccarlo energicamente e a trascinarlo verso l’interno, mettendolo in sicurezza. Per lui è stato chiesto l’intervento del 118 che l’ha trasportato all’ospedale di Paternò per gli opportuni accertamenti sanitari del caso.  Riportata la calma, i poliziotti hanno approfondito la vicenda per capire le ragioni alla base del gesto dell’uomo. Secondo le prime ricostruzioni, il 46enne, ospite insieme ai familiari di una cooperativa sociale finalizzata all’accoglienza e all’inserimento sociale, non avrebbe accettato la conclusione del progetto di inclusione lavorativa in ragione dei suoi problemi di salute e  in preda allo sconforto  avrebbe tentato di farla finita.

Cronaca

Ramacca, terremoto di magnitudo 3.1, non si registrano danni a cose e persone

A seguito del sisma, avvenuto alle ore 03.59, non è giunta alcuna richiesta di intervento alla centrale operativa dei pompieri del comando provinciale

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Un terremoto di magnitudo 3.1 è stato registrato alle 03.59 dai sismografi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Sisma localizzato a 11 km a sud-ovest del centro abitato di Ramacca e ad una profondità di 9 km.

Da quando si apprende alla sala operativa dei vigili del fuoco del comando provinciale etneo non è giunta alcuna segnalazione per interventi legati al sisma. Non si registrano danni a cose e persone.

 

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Cronaca

Aci Catena, ai domiciliari un 44enne accusato di atti persecutori

l’uomo avrebbe messo in atto, da quanto appurato dai carabinieri, una serie di azioni ossessive e intimidatorie nei confronti della vittima e dei loro due figli, di 9 e 17 anni

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Un uomo di 44 anni di Aci Catena è finito ai domiciliari per atti persecutori. I fatti che hanno portato all’emissione del provvedimento restrittivo, sono stati segnalati ai carabinieri da una quarantunenne del posto.

La donna, separata dall’ex marito da circa sei anni, ha denunciato comportamenti persecutori e vessatori durante i quali, l’uomo avrebbe messo in atto una serie di azioni ossessive e intimidatorie nei confronti della vittima e dei loro due figli, di 9 e 17 anni. L’indagato, in particolare, non accettando la separazione avrebbe focalizzato le sue attenzioni sul figlio maggiore, persona con disabilità, che avrebbe risentito psicologicamente delle pressioni subite. Di fatto, l’uomo avrebbe preteso, da parte della donna, di essere costantemente informato su tutte le loro attività, gli spostamenti e le frequentazioni.

La vittima ha riferito un episodio che si sarebbe verificato in occasione di un viaggio a Napoli fatto da lei con i due figli, di cui l’indagato non era stato informato; quest’ultimo avrebbe iniziato a effettuare ripetute videochiamate al figlio maggiore che, inizialmente restio a rispondere, avrebbe infine ceduto, rivelando la destinazione del viaggio. Questa informazione avrebbe scatenato la rabbia dell’uomo, il quale, avrebbe imposto al figlio di rimanere in costante contatto con lui, mostrandogli dove fossero e con chi si trovassero.

Queste richieste sarebbero state accompagnate da offese rivolte sia alla madre che al giovane. Il comportamento ossessivo del maltrattante avrebbe causato nel ragazzo un profondo disagio psicologico tant’è che lo stesso avrebbe bloccato il contatto telefonico del padre che, tuttavia, avrebbe seguitato a cercarlo tramite altre applicazioni, mantenendo sempre un tono aggressivo e minaccioso.

In sede di denuncia, la donna ha riferito ai militari dell’Arma un ulteriore episodio particolarmente significativo. Nel mese di luglio, infatti, l’uomo, mentre si trovava in compagnia del figlio maggiore, l’avrebbe minacciata, dicendo alla ex moglie che non le avrebbe restituito il ragazzo se lei non gli avesse consegnato la carta ricaricabile sulla quale veniva accreditato l’assegno unico per i figli. La donna, temendo gravi ripercussioni emotive sul figlio, si sarebbe trovata costretta a cedere a tale richiesta.

I riscontri forniti dai carabinieri avrebbero confermato la veridicità dei fatti denunciati. Di conseguenza, il GIP ha emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari lo scorso 31 ottobre. L’uomo, già condannato nel dicembre 2022 per “maltrattamenti in famiglia” ai danni della stessa ex moglie, avrebbe continuato a violare il divieto di avvicinamento. Inoltre, in un altro episodio, avrebbe causato lesioni personali alla vittima e al suocero.

 

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