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Cronaca

Catania, due arresti per tentato omicidio, alla base dissidi per una eredità

I testimoni presenti, secondo la ricostruzione della Procura, avrebbero tentato di dissimulare l’accaduto, sostenendo che l’uomo si era ferito da solo a casa mentre tagliava della carne

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Tentato omicidio aggravato dai futili motivi. È il reato contestato dalla Procura di Catania a Benedetto Giuseppe La Martina, di 62 anni, e Gaetano Popolo, di 52, destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip. Quest’ultimo ha disposto per La Martina la misura della custodia cautelare in carcere e nei confronti di Popolo quella degli arresti domiciliari, con l’obbligo dell’uso del braccialetto elettronico.  Alla base del fatto di sangue ci sarebbero stati dissidi tra familiari per un’eredità.

Il tentato omicidio è stato commesso il 12 ottobre del 2021.  Le indagini della squadra mobile della Questura sono state avviate dopo l’arrivo al pronto soccorso dell’ospedale Cannizzaro di una persona in pericolo di vita per delle ferite di arma da taglio all’addome e a una gamba.  I testimoni presenti, secondo la ricostruzione della Procura, avrebbero tentato di dissimulare l’accaduto, sostenendo che l’uomo si era ferito da solo, a casa, nel rione Picanello, mentre tagliava della carne.

L’inchiesta, grazie anche al contributo della polizia scientifica e di un video del tentato omicidio, ha portato a un’altra ricostruzione della vicenda, anche della dinamica. Secondo l’accusa, infatti, La Martina avrebbe colpito con almeno quattro fendenti il familiare, mentre Popolo lo bloccava da dietro.

 

Cronaca

Randazzo, si finge carabiniere e tenta di truffare un’anziana, arrestato 19enne

La presenza del truffatore in casa della della donna non è passata inosservata ai vicini di casa che, insospettiti, hanno contattato il figlio della donna, il quale, a sua volta, ha chiesto aiuto ai militari

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Un metodo che, seppur noto e su cui si insiste con campagne di sensibilizzazione e informazione, continua a mietere vittime, proprio perché fa leva sulla pressione psicologica, sulla paura su quello che potrebbe essere definito “sequestro emotivo”. Ed ecco che il metodo del “falso carabiniere”, adottato da un 19enne di Catania, stava per portare a compimento una truffa ai danni di un’anziana.

Siamo a Randazzo, luogo in cui si stava consumando l’atto increscioso. La donna, una 86enne del posto, è stata agganciata telefonicamente da un interlocutore che, fingendosi un carabiniere ed inscenando il classico incidente stradale ai danni di un familiare, era riuscito a convincere l’86enne a farsi consegnare una finta cauzione per evitare l’arresto del parente, in questo caso, del figlio.

La donna, spaventata e impaurita, ha così aperto la porta al malvivente per poi consegnargli una somma pari a 1000 euro. La presenza dell’uomo non è però passata inosservata ai vicini di casa della donna che, insospettiti, hanno contattato il figlio della 86enne il quale, a sua volta, ha chiesto ausilio ai militari della Compagnia di Randazzo.

Una “Gazzella” si è recata prontamente sul posto sorprendendo il truffatore ancora in casa, con in tasca i 1000 euro e intento a convincere la vittima a consegnargli anche i suoi oggetti preziosi.

Il malvivente, già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora a Catania per reati connessi agli stupefacenti è stato quindi arrestato per truffa e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che, convalidato l’atto, ha disposto per lui gli arresti domiciliari.

 

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Cronaca

Paternò, Polizia municipale e tecnici AMA scoprono allaccio abusivo alla rete idrica

“Le verifiche hanno interessato cespiti destinati a uso abitativo rivelando che gli stessi immobili erano privi di regolare contratto per la fornitura idrica e collegati direttamente alla conduttura del gestore idrico senza autorizzazione” dicono dall’AMA

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Controlli serrati a Paternò da parte dei tecnici dell’ama che continuano senza sosta la ricerca di allacci abusivi nella rete idrica del comune.

Ad informare la cittadinanza è stessa azienda municipalizzata acquedotto sulla propria pagina “Facebook” che comunica che le squadre degli addetti alla morosità, in sinergia con la Polizia Locale, hanno scoperto un ulteriore caso di allaccio abusivo alla rete idrica cittadina. L’operazione, avviata per verificare la regolarità delle forniture idrica in alcuni immobili situati nel Comune, ha portato alla luce irregolarità significative.  “Le verifiche hanno interessato cespiti destinati a uso abitativo rivelando che gli stessi immobili erano privi di regolare contratto per la fornitura idrica e collegati direttamente alla conduttura del gestore idrico senza autorizzazione” scrive l’AMA.

L’operazione dimostra il continuo impegno che l’AMA pone nel contrastare attività illecite dannose per il bene comune e a tutela dei cittadini e delle risorse pubbliche.

“La lotta all’abusivismo – si legge nel post su Facebook – continuerà a proseguire nelle prossime settimane con l’obiettivo di garantire la legalità e il corretto utilizzo delle risorse idriche sul territorio comunale.

Questa la cronaca.

Ma se da un lato l’AMA assicura la cittadinanza della lotta continua all’abusivismo e dei controlli serrati al fine di rintracciare i furbetti, dall’altra è inutile negare che da parecchio tempo, se non addirittura anni, ci sono zone della città che continuano a rimanere con i rubinetti a secco in alcuni periodi dell’anno o in determinate fasce orarie. Questo comporta disagi non indifferenti agli utenti colpiti, costretti nel corso della giornata a centellinare l’utilizzo dell’acqua o metterla da parte per evitare di restare completamente sforniti. Tuttavia, da quanto si apprende, i tecnici AMA lavorano per mitigare i disagi all’utenza.

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