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Palermo, Lidia Adorno all’ARS al posto di Martina Ardizzone, lo stabilisce il CGA

La ex consigliera comunale di Catania aveva presentato ricorso contro il provvedimento dell’Ufficio centrale circoscrizionale del Tribunale etneo che aveva attribuito più voti alla paternese Ardizzone

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Lidia Adorno è la nuova deputata regionale del Movimento 5 stelle e va a prendere il posto della paternese Martina Ardizzone.  A sancirlo è il Consiglio di Giustizia amministrativa che cosi accoglie il ricorso presentato dai legali della neo deputata pentastellata, la quale aveva chiesto il riconteggio delle schede visto che per una manciata di voti era rimasta fuori dall’ARS.

La ex consigliera comunale di Catania aveva presentato ricorso contro il provvedimento dell’Ufficio centrale circoscrizionale del Tribunale etneo che aveva attribuito più voti alla paternese Martina Ardizzone. Nelle regionali del settembre del 2022 la Ardizzone è stata la prima dei non eletti nella lista del Movimento 5 stelle. Nuccio Di Paola, che aveva ottenuto preferenze nei collegi di Catania e Caltanissetta, alla fine aveva scelto il seggio conquistato a Caltanissetta, liberando così quello del capoluogo etneo permettendo l’ingresso di Martina Ardizzone all’Ars, la quale aveva ottenuto 1849 voti; alle spalle della Ardizzone era giunta Lidia Adorno con 1841.

Quest’ultima aveva fatto ricorso al TAR chiedendo l’accesso agli atti dei 58 comuni della provincia di Catania.  Il Tribunale Amministrativo Regionale aveva dato ragione a Martina Ardizzone confermando la legittimità dell’elezione della deputata paternese. Lidia Adorno ha deciso di fare ricorso al Consiglio di giustizia amministrativa. Dal controllo è stato possibile accertare altri 13 voti a favore della Adorno alla quale  ha ottenuto 1854 voti contro le 1849 preferenze di Martina Ardizzone. Adorno per sedere nell’aula dell’Assemblea Regionale Siciliana dovrà attendere la proclamazione ufficiale

 

Cronaca

Catania, corse turistiche con taxi abusivi, sanzionati 4 finti tassisti

La Polstrada ha provveduto il ritiro della patente ai fini della sospensione per un periodo dai 4 ai 12 mesi e il sequestro dei mezzi ai fini della confisca

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Giro di vite della Polizia di Stato per contrastare il fenomeno dei tassisti abusivi che diventa sempre più frequente in concomitanza con la crescita dei flussi turistici in città.

Negli ultimi giorni, gli agenti del Compartimento Polizia Stradale di Catania hanno intensificato i servizi di controllo nei principali snodi turistici della città dove sono stati trovati autisti non autorizzati che, con le proprie autovetture private, hanno occupato le corsie riservate ai veri taxi per intercettare i viaggiatori, in gran parte stranieri, offrendo servizi di trasporto in modo del tutto abusivo e senza garanzie di sicurezza.

Il disorientamento iniziale dei turisti e i prezzi ritenuti più bassi costituiscono linfa vitale per coloro che svolgono la professione illegale di “finti tassisti” e cercano di accaparrarsi turisti fornendo corse fino alle strutture ricettive e giri turistici senza alcun riferimento alle tabelle tariffarie.  Per contrastare questa prassi la Polstrada ha rafforzato le attività di controllo nella zona della Stazione ferroviaria di Catania dove sono stati individuati diversi “falsi tassisti” che avrebbero tentato di convincere alcuni turisti a salire a bordo delle loro autovetture, assicurando prezzi appetibili.

I poliziotti hanno identificato 4 uomini sprovvisti di licenza, in violazione di tutte le prescrizioni previste dal Codice della Strada per la categoria professionale degli autisti.

In un caso, uno di loro aveva già convinto otto turisti lituani a compiere un percorso turistico verso l’Etna, mentre in un altro caso due stranieri avevano optato per la corsa abusiva rispetto a quella offerta legittimamente dagli autobus di linea.  Per i 4 autisti abusivi è scattata oltre una sanzione amministrativa pecuniaria, il ritiro della patente ai fini della sospensione per un periodo dai 4 ai 12 mesi e il sequestro dei mezzi ai fini della confisca.

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Cronaca

Catania, annegato 20enne, avrebbe tentato di recuperare una palla caduta in mare

La tragedia nel pomeriggio di ieri. A recuperare il corpo senza vita una motovedetta della Guardia Costiera. Indagini in corso da parte della Polizia di Stato

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FOTO REPERTORIO

Tragedia nelle scorse ore a Catania dove una giornata di allegria si è trasformata in dramma. Un 20enne è morto annegato nel pomeriggio di ieri nelle acque antistanti Piazza Nettuno, nel capoluogo etneo, nei pressi del lungo mare di Ognina.  Si tratta di Simone Currò. A recuperare il corpo in acqua senza vita una motovedetta dalla Guardia Costiera.

Da una prima ricostruzione fatta dalle autorità competenti il giovane si sarebbe tuffato in mare per recuperare un pallone mentre giocava con un amico. Purtroppo per il giovane non c’è stato nulla da fare.

Infatti scattata la segnalazione per la presenza in acqua di un corpo la motovedetta giunta sul posto l’ha recuperato e condotto presso il porticciolo di Ognina per affidarlo ai sanitari del 118.  Successivamente, il corpo senza vita del 20enne, e su disposizione del magistrato di turno, è stato trasferito all’obitorio dell’ospedale Cannizzaro. La polizia di stato ha avviato le indagini del caso.

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