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Cronaca

Catania, denunciato 30enne per furto, ad incastrarlo una “dash cam” presente sul veicolo

Le indagini sono scattate a seguito della denuncia presentata da una donna che ha trovato la portiera forzata dell’auto e i fari posteriori trafugati

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Prosegue l’impegno della Polizia di Stato, in città e in provincia, sul fronte della prevenzione e del contrasto ai reati predatori, in particolare furti di auto e parti di esse. Gli agenti del Commissariato Librino hanno denunciato un 30enne catanese  per furto aggravato di parti di autovettura e danneggiamento.

Le indagini sono scattate a seguito della denuncia presentata da una donna, la quale, dopo aver lasciato la sua utilitaria parcheggiata all’interno del parcheggio di un supermercato di viale Mario Rapisardi, nel momento in cui si era recata a riprendere l’auto, alcune ore dopo, si era resa conto che la portiera anteriore lato guida era stata forzata e che erano stati asportati i gruppi ottici posteriori. Acquisita la denuncia, i poliziotti del Commissariato hanno avviato immediatamente le indagini e attraverso la visione delle immagini registrate da una dash cam installata all’interno dell’autovettura, di cui il malvivente non si era accorto, sono riusciti ad individuare e riconoscere l’autore del furto, già noto agli agenti per i numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio, prevalentemente furti di auto e parti di esse.

Nelle immagini estrapolate dalla telecamera si nota l’uomo che intorno alle 15 del pomeriggio, dopo aver forzato la serratura della portiera anteriore del lato guida, si era introdotto all’interno dell’auto rovistando nei portaoggetti alla ricerca di qualcosa di valore da rubare. Non avendo trovato nulla di suo gradimento, servendosi di una chiave inglese, il ladro aveva asportato i gruppi ottici posteriori dell’utilitaria, dandosi poi alla fuga.

 

Cronaca

Catania, convalidato arresto di John Obama, accusato dell’omicidio del 30enne Santo Re

Il 37enne extracomunitario, irregolare sul territorio nazionale, si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia tenutosi oggi

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John Obama, il 37enne posteggiare abusivo, originario dello Zimbabwe, accusato dell’omicidio di Santo Re, il pasticciere trentenne del bar “Quaranta”, ucciso a coltellate il 30 maggio scorso, nel lungomare Ognina di Catania, si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia tenutosi nella mattinata di oggi.

Il GIP ha convalidato il provvedimento e ha emesso nei confronti dell’indagato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il procuratore aggiunto Fabio Scavone, che coordina le indagini delle volanti e della squadra mobile della Questura di Catania, ha conferito l’incarico per l’autopsia che sarà eseguita domani. Ad accusare il 37enne sono due testimoni oculari e le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona.  L’indagato, che è fuggito dal luogo del delitto a piedi, quando è stato bloccato da agenti delle volanti, aveva i vestiti e le mani sporche di sangue. L’analisi delle immagini di videosorveglianza ha permesso di ricostruire le fasi dell’omicidio: Santo Re, terminata la giornata lavorativa, si è avviato verso la macchina parcheggiata nella discesa che conduce al porticciolo di Ognina.

Non appena è arrivato a metà della rampa, l’arrestato, che il pasticciere conosceva come posteggiatore abusivo che operava illegalmente in quella zona, gli si è parato davanti. Dopo qualche secondo, il 37enne ha sferrato alcuni fendenti in direzione del giovane che ha provato invano a difendersi indietreggiando.

La vittima, nonostante le gravissime ferite, è fuggita in direzione del bar Quaranta dove lavorava per chiedere aiuto, mentre il presunto assassino è fuggito. Proprio davanti al bar sostava in quei minuti un’ambulanza, che ha soccorso il pasticcere, accompagnandolo al vicino ospedale Cannizzaro dove poco dopo è morto nonostante tutti i tentativi dei medici per salvarlo. I colleghi di lavoro di Santo Re hanno riferito che la vittima conosceva bene l’indagato, al quale spesso tutti loro offrivano da mangiare.

 

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Cronaca

Valverde, schiaffi, minacce di morte e insulti alla ex: Arrestato 47enne

Nonostante fosse già sottoposto a un divieto di avvicinamento, si è presentato sotto casa della ex

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Nonostante fosse già sottoposto a un divieto di avvicinamento, si è presentato sotto casa della ex e ha iniziato a insultarla e minacciarla. È finito in manette un 47enne di Valverde, arrestato in flagranza dai Carabinieri di Aci Sant’Antonio.

Erano circa le 9:45 quando la donna, 38 anni, ha riconosciuto l’ex compagno dalla finestra e ha chiamato i militari. L’uomo, incurante delle misure cautelari, avrebbe inveito contro di lei con atteggiamenti aggressivi ed insulti. Così, una pattuglia, già in zona, è intervenuta rapidamente e lo ha trovato ancora sul posto, mentre tentava inutilmente di nascondersi dietro l’auto della donna.

Durante la denuncia, la vittima ha raccontato anche un’aggressione avvenuta due giorni prima: l’uomo l’aveva raggiunta sul lavoro, schiaffeggiata e minacciata di morte. Poi le aveva danneggiato l’auto. Per proteggere i figli, aveva scelto di non denunciare subito, ma l’escalation è proseguita.

L’arresto è stato convalidato. Il giudice ha disposto per l’uomo i domiciliari con braccialetto elettronico, resta salva la presunzione di innocenza fino a condanna definitiva.

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