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Cronaca

Adrano, cumulo di pene, eseguito un ordine di carcerazione per 23enne

Il giovane dovrà espiare una pena di nove anni, un mese e un giorno, per i reati di rapina, furto e lesioni in concorso, nonché di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, tutti commessi quando era ancora minorenne 

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La Polizia di Stato ha eseguito un ordine di carcerazione per un giovane di 23 anni di Adrano che, a seguito di tre sentenze divenute definitive, dovrà espiare un cumulo di pena residua di nove anni, un mese e un giorno, per i reati di rapina, furto e lesioni in concorso, nonché di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, tutti commessi quando era ancora minorenne.

Il provvedimento di esecuzione pena è stato eseguito dagli agenti del commissariato di Adrano. Il giovane è stato arrestato, ancora minorenne, in occasione di una rapina consumata a Santa Maria di Licodia, per poi essere nuovamente arrestato dagli agenti di Adrano poiché si è reso responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di marijuana e cocaina.  Inoltre, il 23enne si è reso recidivo per i reati in materia di sostanze stupefacenti, con un ulteriore episodio accertato quando era appena maggiorenne.

Nonostante avesse fruito dei diversi benefici di legge alternativi alla pena più afflittiva della carcerazione, quali gli arresti domiciliari, la sospensione condizionale della pena e il collocamento in comunità, il giovane ha continuato nelle sue condotte illecite al punto da essere nuovamente arrestato dai poliziotti di Adrano per ricettazione di armi e munizionamento.

Il giovane è stato condannato con tre sentenze definitive e la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catania  ha proceduto al computo della pena residua.A dare immediata esecuzione al provvedimento sono stati gli agenti del commissariato di Adrano che, dopo aver rintracciato il 23enne nella sua abitazione dove si trovava agli arresti domiciliari, l’hanno condotto in carcere.

Cronaca

Fiumefreddo di Sicilia, arrestato 34enne per maltrattamenti e lesioni personali

L’uomo ha sfondato il portone e prende a calci la porta di casa della fidanzata perché lei si è rifiutata di restare al telefono

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foto Repertorio

La scorsa notte, una “Gazzella” della radiomobile della compagnia di Giarre è intervenuta a Fiumefreddo presso l’abitazione di una 37enne, aggredita dal fidanzato, un 34enne, che è stato successivamente arrestato per “maltrattamenti contro familiari” e “lesioni personali”.

Al riguardo, erano circa le 02:00 quando la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Giarre ha ricevuto una telefonata al numero d’emergenza 112, da parte di un condomino che, preoccupato per le urla che provenivano dall’abitazione della sua vicina, ha deciso di chiedere aiuto ai carabinieri. I militari sono giunti nell’abitazione in poco tempo e hanno individuato velocemente il compagno della donna che, già sulla strada, stava per allontanarsi a bordo di una bicicletta.

I carabinieri o hanno subito fermato, chiedendogli cosa ci facesse in giro a quell’ora. Lui, tuttavia, ha candidamente ammesso, agli investigatori, di avere appena terminato di litigare con la sua ragazza, cercando di sminuire l’accaduto, ma la sua versione dei fatti non ha convinto l’equipaggio che, dopo averlo messo in sicurezza, ha voluto subito sentire la versione della donna. La vittima, ha raccontato che quella sera, mentre tornava a casa dal lavoro, il suo fidanzato ha preteso che lei restasse sempre in collegamento telefonico con lui, fino all’arrivo nel suo appartamento, in modo che lui fosse certo che non incontrasse nessuno.

Questo atteggiamento, chiaramente possessivo e prevaricatore, però, non è stato tollerato dalla ragazza che, così, ha deciso di interrompere la conversazione, per dirigersi a casa serenamente, senza costrizioni di sorta. Il fidanzato ha aspettato che fosse notte fonda, quindi l’ha raggiunta a casa dove, con calci e pugni, ha rotto il cancello del palazzo per poi sfogare la sua rabbia anche contro la porta di ingresso dell’alloggio della ragazza. Quest’ultima convinta di riuscire a calmarlo ha aperto la porta, venendo in quel momento aggredita dal fidanzato che, dopo averla insultata, l’ha afferrata per un braccio, strattonandola.

Solo grazie all’aiuto di una dirimpettaia il 34enne ha “mollato la presa”. La vittima si è recata in caserma per denunciarlo, raccontando che la sua storia con l’uomo è iniziata circa un anno prima e che in questo breve periodo si sono più volte allontanati e riavvicinati proprio a causa della gelosia di lui e del suo carattere violento.

Tuttavia, ad ogni ritorno insieme, l’uomo è sempre stato più risentito e sospettoso e, temendo che lei potesse frequentare altre persone, è diventato sempre più aggressivo. Raccolte le dichiarazioni della donna e anche quelle dei testimoni che, nel corso dei mesi, hanno più volte assistito alle loro liti, l’uomo è stato arrestato e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

 

 

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Cronaca

Paternò, in fiamme auto in via della Libertà

Sul posto i Vigili del Fuoco. Non sono note le cause del rogo

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Auto in fiamme questa notte in via della Libertà a Paternò. Ad essere avvolta dalle fiamme, per cause non note, una Dacia Duster che si trovava in sosta in quella zona. Alla base, probabilmente, un corto circuito. Sul posto sono subito intervenuti i Vigili del Fuoco del distaccamento di Paternò che hanno proceduto con lo spegnimento del rogo e la messa in sicurezza del veicolo.

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