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amministrazione

Area Val di Simeto-Etna, in arrivo 31 milioni di euro per comuni etnei e ennesi

Un investimento per i comuni di Adrano, Biancavilla, Santa Maria di Licodia e Centuripe destinato a potenziare le infrastrutture e migliorare i servizi socio-assistenziali

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foto WEB

Rilanciare l’economia e migliorare la qualità della vita nelle zone svantaggiate dell’isola. Questa l’importante opportunità che grazie al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale  2021 – 2027 avviato dalla Regione Siciliana mira a  promuovere lo sviluppo delle aree interne e rafforzare le politiche territoriali.

Tra le prime misure spicca l’assegnazione di una prima tranche di finanziamenti all’Area interna Val di Simeto-Etna (che comprende i comuni di Adrano, Biancavilla, Santa Maria di Licodia e Centuripe) che ha ricevuto l’85% per un importo di circa 31 milioni di Euro. Investimento destinato a sostenere progetti strategici che mirano a potenziare le infrastrutture, migliorare i servizi socio-assistenziali e promuovere l’innovazione a supporto delle attività produttive locali.

Soddisfazione è stata espressa a proposito, da parte dei sindaci di due dei quattro comuni che ne beneficeranno: il sindaco di Adrano, Fabio Mancuso e il primo cittadino biancavillese Antonio Bonanno. Il primo anche  in qualità di Presidente dell’ Unione dei Comuni, ha definito questi finanziamenti un’opportunità imperdibile per l’intero territorio. “Questo sostegno economico – ribadisce Mancuso – non solo ci permetterà di migliorare i servizi e le infrastrutture, ma rappresenta anche un riconoscimento del potenziale delle comunità che compongono la Val Simeto-Etna”,

“Una dotazione finanziaria di tale portata – ha detto il sindaco biancavillese Bonanno – premia il forte impegno e la visione strategica messa in campo dall’ azione sinergica dei 4 Comuni. Le strategie territoriali che saranno messe in atto includeranno interventi nel settore della mobilità, della digitalizzazione, del turismo sostenibile e della valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale”

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Paternò, irregolarità in un cantiere per la costruzione di ville

A scoprire gli illeciti i Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, coadiuvati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro

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Proseguono i controlli straordinari del territorio dei Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, coadiuvati dai colleghi delNucleo Ispettorato del Lavoro, al fine di accertare e quindi reprimere le violazioni sulla legislazione sociale e sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. In questa circostanza, il focus dei militari dell’Arma è stato rivolto ai cantieri edili dove, ancora, si registrano violazione in tal senso, con gravi rischi per i lavoratori.

Oggetto dei controlli, è stato un cantiere edile per la realizzazione di alcune villette nella periferia nord della cittadina, presso il quale sono state sottoposte a verifiche le due ditte appaltatrici dei lavori. Durante la verifica, i militari dell’Arma hanno accertato come la titolare dellimpresa che si è occupata dello sbancamento dell’area, il cosiddetto “movimento terra, una 24enne del posto,avesse impiegato 1 lavoratore in nero su 6 presenti e, peraltro,nessuno di loro era stato sottoposto ad adeguata formazione e alla sorveglianza sanitaria, ovvero l’insieme dei controlli sanitari che vengono effettuati da un medico competente all’interno dell’azienda, al fine di accertare l’assenza di controindicazioni al lavoro e prevenire l’insorgenza di malattie professionali. Per questa omissione è prevista la denuncia all’Autorità Giudiziaria e, infatti, l’imprenditrice è stata deferita a piede libero.

La ditta che, invece, si stava occupando della realizzazione delle opere in muratura, di proprietà di un 52enne di Paternò, è stata sanzionata per non aver predisposto i locali fondamentali per la sicurezza dei dipendenti, come i servizi igienici, gli spogliatoi, la stanza per il primo soccorso e, inoltre, nelle aree già costruite, in particolare i piani superiori delle ville e i solai, erano state lasciate pericolose aperture del tutto prive di adeguate protezioni. Queste criticità emerse dagli accertamenti dei Carabinieri, hanno fatto scattare, oltre alla denuncia penale per entrambi i titolari delle imprese, sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, anche sanzioni amministrative per più di 6.000€, ammende per altri 5.000€, con recupero di contributi assicurativi e assistenziali, per il lavoratore in nero, di 1200€.

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Cenere vulcanica, sindaci comuni etnei lamentano ritardo nei trasferimenti dei ristori

“Chiediamo un immediato intervento per definire l’iter burocratico finalizzato a sostenere gli Enti locali che, a fine anno, si ritrovano senza la liquidità necessaria” dicono i sindaci di 8 comuni pedemontani

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FOTO REPERTORIO

Abbandonati a loro stessi, con la promessa di aiuti nazionali e regionali.  E’ il grido d’aiuto di 8 comuni situati alle pendici dell’Etna ossia Aci Sant’Antonio, Milo, Pedara, Santa Venerina, Trecastagni, Nicolosi, Viagrande e Zafferana Etnea che sono stati loro malgrado protagonisti di parecchi disagi venutisi a creare l’estate scorsa a seguito della cenere vulcanica caduta in maniera copiosa durante le eruzioni dell’Etna.

Nonostante le casse comunali già in sofferenza, i comuni autonomamente si sono dovuti adoperare per trovare soluzioni immediate al fine di rimuovere i residui piroclastici. Lo hanno fatto a loro spese, “tranquillizati” anche a seguito delle rassicurazioni del governo nazionale e regionale e dalla dichiarazione dello Stato di Mobilitazione Straordinaria firmata dal ministro Musumeci.

Sono passati mesi. E di questi aiuti non si vede neppure l’ombra. I primi cittadini allora Quintino Rocca, Alfio Cosentino, Alfio Cristaudo, Santo Antonio Raciti, Giuseppe Messina, Angelo Pulvirenti, Salvatore Faro e Salvatore Russo si uniscono in un comunicato unanime in cui si legge: “Siamo giunti a dicembre, adesso, e di questi interventi di ristoro non c’è traccia. A seguito del decreto della Protezione Civile si è attivata sì la procedura, che però va a rilento. Per questo chiediamo un immediato intervento per definire l’iter burocratico finalizzato a sostenere gli Enti locali che, a fine anno, si ritrovano senza la liquidità necessaria. È necessario – concludono i sindaci – che questi interventi non rimangano confinati nel novero degli annunci, col rischio di essere bollati come spot: serve dar seguito concretamente alle parole, e serve farlo adesso”.

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