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Cronaca

Catania, diverse le persone ferite dai botti di Capodanno” recatesi al Cannizzaro

Il più grave è un 50enne di Bronte che ha subìto un’ustione al volto causata dalla fiammata di un fuoco d’artifizio, mentre una bambina di 3 anni ha fatto ricorso alle cure dei sanitari per le conseguenze dello scoppio di un petardo

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A Catania si tira un primo bilancio delle persone rimaste ferite a causa dei botti del Capodanno. In particolare diversi accessi in Pronto Soccorso, a causa dello scoppio dei “botti”, sono stati registrati nelle scorse ore nell’Azienda Ospedaliera per l’emergenza Cannizzaro di Catania, il cui personale è stato fortemente impegnato nelle visite specialistiche e negli esami strumentali.

È stato ricoverato al Centro Grandi Ustioni, dopo il primo trattamento al PS in codice rosso, un 50enne di Bronte che ha subìto un’ustione al volto causata dalla fiammata di un petardo; l’uomo, vigile e cosciente, è nel complesso in buone condizioni.

Un 25enne di Catania, in codice giallo per un trauma facciale, con ferite al naso e al viso, è stato fino a stamattina al trauma center dove è stato sottoposto agli approfondimenti del caso. Nella tarda serata, un 38enne della provincia era stato trattato al PS per la ferita procuratasi a un dito di una mano. Gli specialisti di chirurgia plastica sono intervenuti su un 21enne di Lentini con ferita alla mano sinistra con perdita di sostanza.

Anche una bambina di 3 anni ha fatto ricorso alle cure del Pronto Soccorso pediatrico per le conseguenze dello scoppio di un petardo e fortunatamente è stata dimessa senza gravi conseguenze. Nel corso della notte, diversi giovanissimi si sono rivolti al PS dell’Ospedale Cannizzaro per abuso di alcolici.

Cronaca

Catania, convalidato arresto di John Obama, accusato dell’omicidio del 30enne Santo Re

Il 37enne extracomunitario, irregolare sul territorio nazionale, si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia tenutosi oggi

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John Obama, il 37enne posteggiare abusivo, originario dello Zimbabwe, accusato dell’omicidio di Santo Re, il pasticciere trentenne del bar “Quaranta”, ucciso a coltellate il 30 maggio scorso, nel lungomare Ognina di Catania, si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia tenutosi nella mattinata di oggi.

Il GIP ha convalidato il provvedimento e ha emesso nei confronti dell’indagato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il procuratore aggiunto Fabio Scavone, che coordina le indagini delle volanti e della squadra mobile della Questura di Catania, ha conferito l’incarico per l’autopsia che sarà eseguita domani. Ad accusare il 37enne sono due testimoni oculari e le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona.  L’indagato, che è fuggito dal luogo del delitto a piedi, quando è stato bloccato da agenti delle volanti, aveva i vestiti e le mani sporche di sangue. L’analisi delle immagini di videosorveglianza ha permesso di ricostruire le fasi dell’omicidio: Santo Re, terminata la giornata lavorativa, si è avviato verso la macchina parcheggiata nella discesa che conduce al porticciolo di Ognina.

Non appena è arrivato a metà della rampa, l’arrestato, che il pasticciere conosceva come posteggiatore abusivo che operava illegalmente in quella zona, gli si è parato davanti. Dopo qualche secondo, il 37enne ha sferrato alcuni fendenti in direzione del giovane che ha provato invano a difendersi indietreggiando.

La vittima, nonostante le gravissime ferite, è fuggita in direzione del bar Quaranta dove lavorava per chiedere aiuto, mentre il presunto assassino è fuggito. Proprio davanti al bar sostava in quei minuti un’ambulanza, che ha soccorso il pasticcere, accompagnandolo al vicino ospedale Cannizzaro dove poco dopo è morto nonostante tutti i tentativi dei medici per salvarlo. I colleghi di lavoro di Santo Re hanno riferito che la vittima conosceva bene l’indagato, al quale spesso tutti loro offrivano da mangiare.

 

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Cronaca

Valverde, schiaffi, minacce di morte e insulti alla ex: Arrestato 47enne

Nonostante fosse già sottoposto a un divieto di avvicinamento, si è presentato sotto casa della ex

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Nonostante fosse già sottoposto a un divieto di avvicinamento, si è presentato sotto casa della ex e ha iniziato a insultarla e minacciarla. È finito in manette un 47enne di Valverde, arrestato in flagranza dai Carabinieri di Aci Sant’Antonio.

Erano circa le 9:45 quando la donna, 38 anni, ha riconosciuto l’ex compagno dalla finestra e ha chiamato i militari. L’uomo, incurante delle misure cautelari, avrebbe inveito contro di lei con atteggiamenti aggressivi ed insulti. Così, una pattuglia, già in zona, è intervenuta rapidamente e lo ha trovato ancora sul posto, mentre tentava inutilmente di nascondersi dietro l’auto della donna.

Durante la denuncia, la vittima ha raccontato anche un’aggressione avvenuta due giorni prima: l’uomo l’aveva raggiunta sul lavoro, schiaffeggiata e minacciata di morte. Poi le aveva danneggiato l’auto. Per proteggere i figli, aveva scelto di non denunciare subito, ma l’escalation è proseguita.

L’arresto è stato convalidato. Il giudice ha disposto per l’uomo i domiciliari con braccialetto elettronico, resta salva la presunzione di innocenza fino a condanna definitiva.

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