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Cronaca

Rinviata l’udienza al Tribunale del riesame per il duplice omicidio di Ucria

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Slitta l’udienza, prevista per oggi, davanti al Tribunale del riesame, relativamente al duplice omicidio ed al tentato omicidio di ferragosto, avvenuto ad Ucria (ME), dove morirono Antonino e Fabrizio Contiguglia, rispettivamente zio e nipote di 62 e 27 anni, mentre venne ferito Salvatore Contiguglia di 43 anni. Principale imputato è il 29enne paternese, Salvatore Russo, per il quale, i legali Luigi Bellissima e Salvatore Liotta, hanno chiesto il differimento del dibattito in aula, con l’udienza fissata al 23 settembre prossimo.

Gli avvocati di Russo continueranno a sostenere in aula l’azione determinata dalla legittima difesa, da qui la probabile richiesta di un’attenuazione della misura cautelare, per ottenere gli arresti domiciliari, oppure tentare la carta dell’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Patti, Ugo Molina.

Intanto, a distanza di un mese dalla tragedia, emerge che non è solo Salvatore Russo indagato; con lui, infatti, sotto indagine sono finite altre 5 persone, il mandante e gli esecutori materiali di quella che appare a tutti gli effetti una spedizione punitiva contro Russo. In realtà, dalle indagini, è emerso come il vero obiettivo del gruppo non era Russo, ma il cognato Davide Balsamo, con il quale Giovanni Santino Contiguglia, di 68 anni, ha avuto un diverbio per quel posto auto per diversamenteabili, assegnato ai Contiguglia ma occupato temporaneamente il giorno della tragedia dalla famiglia Russo. Secondo gli accertamenti delle forze dell’ordine, mentre il mandante Santino Contiguglia (con il quale Balsamo ha avuto un diverbio), è rimasto quella sera in disparte, a raggiungere la casa di Russo sono stati Davide Contiguglia di 35 anni; Vittorio Contiguglia, di 55 anni; Salvatore Contiguglia, di 43 anni, insieme alle due vittime Antonino e Fabrizio Contiguglia. I dettagli emergono chiari da quanto scritto dal Pm incaricato dell’indagine, Andrea Apollonio. Per tutti il magistrato ha ipotizzato diversi capi di imputazione: si va dai reati di estorsione, violenza privata e morte o lesioni come conseguenza di un altro reato.

Per Vittorio Contigulia si aggiunge anche il reato di minaccia (l’uomo, dopo la morte del figlio Fabrizio, avrebbe minacciato di morte Russo e Balsamo).

Secondo la ricostruzione dei fatti Russo mentre rientrava a casa lo scorso 15 agosto, è stato bloccato dal gruppo che lo ha costretto a far uscire da casa il cognato Davide Balsamo, Da qui è nata una colluttazione, a questo punto pare che qualcuno dei Contiguglia (non chiaro chi), ha uscito una pistola calibro 7.65 con matricola abrasa, qualcun altro, invece, pare fosse armato di coltello. Salvatore Russo è riuscito a strappare l’arma dalle mani del suo aggressore ed ha fatto fuoco, uccidento Antonino e Fabrizio Congiguglia e ferendo Salvatore Contiguglia.

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Cronaca

Catania, uomo d’onore di “Cosa Nostra” in carcere per maltrattamenti in famiglia

Si tratta di Nunzio Zuccaro, 62 anni, che avrebbe vessato, aggredito e insultato per anni la ex moglie, la quale stanca di subire ha denunciato ai militari l’ex coniuge

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A Catania i carabinieri hanno arrestato per maltrattamenti in famiglia Nunzio Zuccaro, 62 anni, reo di aver vessato, aggredito e insultato la ex moglie la quale stanca di subire ha denunciato ai militari  l’uomo. Zuccaro è un personaggio noto alle forze dell’ordine essendo legato alla malavita organizzata: il 62enne ha precedenti per due omicidi, sequestro di persona, occultamento di cadavere, e rapina. Le indagini hanno fatto luce sulle condotte messe in atto dall’indagato nei confronti della donna dal 2019, quando l’uomo era ancora detenuto in carcere per scontare una pena di 30 anni, terminata nel 2020.

La vittima ha riferito ai carabinieri di essere stata oggetto perenne di insulti, e violenze da parte del convivente il quale, anche quando era detenuto in carcere, l’avrebbe minacciata di morte lamentando la sua assenza ai colloqui e l’esiguità della somma di denaro che lei gli faceva pervenire settimanalmente. “Visto che mi fai fare brutta figura con gli altri carcerati, appena esco ti stacco la testa e la metto in mezzo alla strada per farla vedere in tutti i telegiornali”, avrebbe detto Zuccaro alla donna.

La vittima ha raccontato che nel Natale 2023 l’uomo l’avrebbe trascinata davanti ad un affollato bar di Mascalucia e le avrebbe sputato in faccia per punire il fatto che aveva osato dirgli ‘basta’ ad alta voce e dinanzi ai dipendenti dell’attività dove lavorava. Secondo la denuncia l’indagato avrebbe picchiato la moglie con una stampella, e l’avrebbe quasi strozzata perché “non si sottometteva e non gli portava rispetto”.

 

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ambiente

Paternò, lavori per canalizzare acque del Simeto a valle della traversa di Ponte Barca

Lo ha stabilito la cabina di regia per l’emergenza idrica in attesa delle riparazioni definitive delle paratoie già finanziate dalla Protezione civile regionale

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A Paternò inizieranno lunedì prossimo e dureranno tre giorni i lavori ad opera del Consorzio di bonifica di Catania per canalizzare provvisoriamente le acque del fiume Simeto a valle della traversa di Ponte Barca, dove si registrano perdite dalle paratoie. Lo ha stabilito la cabina di regia per l’emergenza idrica, guidata dal presidente della Regione Siciliana,  in attesa delle riparazioni definitive già finanziate dalla Protezione civile regionale e per le quali occorrerà un intervento che durerà circa due mesi.  La deviazione temporanea non richiede opere ad impatto ambientale e consentirà di poter immettere su alcune zone del territorio della Piana di Catania, attraverso i canali del Consorzio di bonifica, circa 600 litri di acqua al secondo, una fornitura che sarà disponibile anche nei mesi estivi. Questa operazione consentirà agli agricoltori della zona di sopperire parzialmente ai gravi problemi di irrigazione di cui soffre il territorio, dove gli invasi sono quasi vuoti e dove in condizioni stabili l’approvvigionamento è di circa 3000 litri di acqua al secondo.  Il piano per effettuare i lavori ha già ottenuto l’autorizzazione del Genio civile e dell’Autorità di bacino che, nei giorni scorsi, hanno effettuato i sopralluoghi e prevede un movimento di terra a valle nell’alveo per poter incanalare le acque all’interno di un adduttore che porterà l’acqua nella zona di irrigazione.
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