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Randazzo, stabilizzati 55 lavoratori precari della macchina amministrativa

“Questo risultato rappresenta il culmine di un lungo percorso, voluto dalla Commissione Straordinaria (Caliò-Gambadauro-Giusto) insediata a seguito dello scioglimento degli organi elettivi” si legge in una nota stampa

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A Randazzo 55 lavoratori precari, dopo oltre 34 anni di incertezza, sono stati finalmente assunti con un contratto a tempo indeterminato.  “Questo risultato rappresenta il culmine di un lungo e complesso percorso, voluto con determinazione dalla Commissione Straordinaria (Caliò-Gambadauro-Giusto) insediata a seguito dello scioglimento degli organi elettivi”- si legge in una nota stampa-  La stabilizzazione dei lavoratori precari è parte di un più ampio processo di risanamento del comune e di ripristino della legalità, un obiettivo prioritario perseguito con grande impegno non soltanto dalla Commissione Straordinaria, ma pure dal Segretario Generale Marcello Iacopino, dai Sovraordinati, dagli esperti e dall’intero staff di stretta collaborazione della Commissione.

In merito a questo significativo traguardo, la Commissione Straordinaria ha dichiarato: “Oggi è una giornata importante e storica per il Comune di Randazzo. La stabilizzazione del personale precario è un atto di civiltà che andrà a beneficio dei dipendenti, dei loro familiari e di tutta la comunità randazzese. Per noi è stato obiettivo prioritario, raggiunto con grande sacrificio e difficoltà a causa dei complessi procedimenti necessari e prodromici alla firma dei contratti, citiamo, a titolo di esempio, solo il Rendiconto 2023. La commozione che oggi tutti noi abbiamo provato è segno di vitalità, partecipazione e grande libertà. Sarà quello di oggi un inizio di recupero del rispetto e della motivazione per tutti i dipendenti, uniti nella consapevolezza che il lavoro è cura per le loro famiglie e il loro territorio. Da parte nostra un particolare ringraziamento a tutto lo staff che con sinergia e impegno ha reso possibile questo importante traguardo e alle organizzazioni sindacali che hanno collaborato per il raggiungimento dell’obiettivo comune.”

Questa giornata non è solo motivo di soddisfazione per i lavoratori e le loro famiglie, ma rappresenta anche un momento di rinascita per l’intera comunità di Randazzo, che vede così premiati anni di sacrifici e dedizione e può contare sul miglioramento dei servizi resi alla cittadinanza. La Commissione Straordinaria ribadisce il proprio impegno per la costruzione di un futuro più equo e stabile, in cui la legalità e il benessere della collettività restino al centro dell’azione amministrativa.

 

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Paternò, “riqualificare Piazza Nino La Russa”, lo chiedono i consiglieri di FdI

Attraverso una mozione si “invita” l’amministrazione comunale a ripulire l’area circostante dai rifiuti e dalle sterpaglie presenti, ristrutturare i chioschi, sistemare l’anfiteatro, installare una recinzione di delimitazione con l’Istituto scolastico “Falconieri”

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La riqualificazione di Piazza Nino La Russa ed il decongestionamento del traffico veicolare al centro di una mozione d’indirizzo presentata dai consiglieri comunali paternesi di Fratelli d’Italia, con in testa il capogruppo consiliare Alfio Virgolini.

La storia dell’ex Giardino Moscato ricadente nel centro storico della città, a pochi passi da piazza Vittorio Veneto, è nota a molti.  Da anni l’area è lasciata allo stato brado e nonostante i piccoli tentativi di recupero e ripristino non ha mai veramente visto la luce.

Piazza che attualmente versa in condizioni pessime, a detta dei consiglieri del partito di Giorgia Meloni: degradata e covo di sporcizia di ogni tipo.

Per questo i consiglieri di FDL mettono nero su bianco 4 punti che potrebbero servire per la completa, e si spera definitiva, riqualificazione del luogo.

Si chiede in primis all’amministrazione comunale di ripulire l’area circostante dai rifiuti e dalle sterpaglie presenti, di ristrutturare i chioschi, di effettuare la manutenzione dell’anfiteatro, di creare un’area a verde pubblico, di installare una recinzione di delimitazione con l’Istituto scolastico Falconieri cosi come una bambinopoli e di ristrutturare i servizi igienici sanitari e le varie attrezzature utili per l’organizzazione di eventi cittadini.

Ma non solo, i consiglieri chiedono pure all’amministrazione di procedere a far realizzare un progetto per la eventuale realizzazione di una nuova arteria di collegamento tra Piazza Nino La Russa e Via Gaudio, al fine di decongestionare il traffico veicolare che ogni giorno si crea in Piazza Vittorio Veneto.

Collegato a questo, il terzo punto nel quale si chiede di contattare i titolari dei terreni limitanti allo slargo affinché possa essere trovata una giusta soluzione dietro acquisizione degli stessi, espropriazione per pubblica utilità o cessione a titolo gratuito.

Ed in ultimo, ma non per importanza, di procedere ad individuare presso altri Enti le occorrenti risorse finanziarie necessarie per la riqualificazione della piazza e la costruzione della nuova arteria stradale da realizzare. Insomma la mozione punta a trovare soluzioni utili al fine di ridar vita e dignità ad uno degli spazi più grandi della città che insiste nel cuore del centro storico paternese.

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Paternò, Scala Vecchia: Alloggi popolari mai completati, cantieri fermi e rischio restituzione fondi

Presentata un’interrogazione dai consiglieri di opposizione Benfatto, Terranova e Di Fazio

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Un progetto da 7 milioni di euro, lanciato nel 2003 per trasformare urbanisticamente e socialmente il quartiere Scala Vecchia, è oggi fermo al palo.

Il programma “Contratti di Quartiere II- Scala Vecchia-Palazzolo”, che prevedeva la costruzione di alloggi popolari, un centro polifunzionale e un parco urbano, rischia di trasformarsi nell’ennesima incompiuta, con conseguenze economiche pesanti per il Comune di Paternò.  Lo sottolineano i consiglieri paternesi d’opposizione, Mariabarbara Benfatto, Lorenzo Terranova e Gabriele Di Fazio in una interrogazione presentata al primo cittadino ed all’Amministrazione. Il contratto d’appalto, con la ditta incaricata dei lavori, si legge nel testo, è stato firmato nel 2021, ma da quasi due anni i cantieri sono fermi. Alla base dello stop ci sarebbe un contenzioso tra l’Amministrazione comunale e l’impresa esecutrice, che rivendica crediti non saldati per circa 450mila euro, a cui si aggiungerebbero ulteriori somme non ancora contabilizzate.

Il cantiere di Corso Marco Polo, dove dovevano sorgere 27 alloggi popolari, è oggi in stato di totale abbandono. Stessa sorte per l’area di via Ciccio Busacca, destinata a ospitare un centro polifunzionale. Il parco urbano in via Lucania è rimasto incompleto e alcune delle principali strade del quartiere non hanno mai beneficiato degli interventi di manutenzione previsti. Nonostante la Regione Siciliana abbia già trasferito circa la metà dei fondi (3 milioni di euro) il rischio di dover restituire le somme non utilizzate è sempre più concreto, con ricadute gravi per le casse comunali.

Le domande, da parte dei consiglieri, sono precise: quali sono le cause esatte dell’interruzione dei lavori? Cosa si sta facendo per risolvere il contenzioso con la ditta? Qual è lo stato effettivo degli interventi e quali misure sono state adottate per evitare la perdita del finanziamento regionale?

I cittadini di Scala Vecchia attendono risposte concrete ed il timore, sempre più diffuso, è che un’occasione storica di riqualificazione venga definitivamente sprecata.

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