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Cronaca

Calcio serie D, Daspo per 3 tifosi del Paternò eseguito dalla Polizia di Adrano

Per due tifosi il provvedimento è della durata di un anno, mentre per il terzo la durata del divieto è di quattro anni, in quanto l’uomo era stato già precedentemente colpito da un medesimo provvedimento

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Lo scorso 17 novembre, nel corso del derby del campionato di serie D, girone I, tra le compagini del Paternò e dell’Acireale, dalla curva sud dello stadio Falcone Borsellino di Paternò alcuni tifosi appartenenti al gruppo ultras del Paternò Calcio hanno acceso diversi fumogeni nel corso dell’incontro.

Personale della polizia scientifica del Commissariato di Adrano, impiegato nel servizio di ordine pubblico, è riuscito a riprendere il momento in cui alcuni degli ultras di casa tenevano tali artifizi pirotecnici accesi in mano. Nei giorni successivi alla partita, il medesimo personale ha proceduto alla visione delle immagini registrate, riuscendo ad individuare in modo chiaro alcuni soggetti resisi responsabili dell’accensione dei fumogeni, rendendo così possibile avviare l’attività investigativa finalizzata all’identificazione degli ultras.

Così, la successiva attività svolta da personale della Uigos del Commissariato ha consentito di giungere all’identificazione di tre degli autori del gesto e di deferirli all’Autorità Giudiziaria per l’utilizzo di artifizi pirotecnici in occasione di manifestazioni sportive.

I tre soggetti, inoltre, sono stati segnalati alla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Catania per l’emissione nei loro confronti dei provvedimenti di Daspo da parte del Questore. Alla luce di quanto accertato sono stati, quindi, emessi dal Questore di Catania i provvedimenti nei confronti dei tre ultras, ai quali è stato fatto divieto di poter accedere alle manifestazioni sportive.

Per due di essi il provvedimento è della durata di un anno, mentre per il terzo la durata del divieto è di quattro anni, in quanto l’uomo era stato già precedentemente colpito da medesimo provvedimento per gli incidenti provocati lo scorso settembre in occasione della partita di Coppa Italia di Serie D tra il Paternò e la Nuova Igea Virtus.

 

Cronaca

Belpasso, spento in serata l’inferno di fuoco

Il fuoco si è spostato a Paternò. Le fiamme hanno divorato i terreni attigui a Via della Libertà e quelli vicini allo stadio “Totuccio Bottino”. Tutti i focolai anche nel territorio paternese sono stati “spenti” nel tardo pomeriggio

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Sono state ultimate poco prima delle ore 20 le operazioni di spegnimento e di bonifica dell’incendio che dalle ore 11 di questa mattina ha devastato una vasta area che si estende dalla provinciale 56 /II alla provinciale 4/II. L’incendio è partito da contrada Scagliola ed è stato rogo alimentato da forte vento che ha divorato terreni coltivati a agrumi e uliveti, ma anche zone ricche di vegetazione spontanea e sterpaglie.

Diverse le abitazioni che sono state evacuate, alcune delle quali sono state danneggiate dal fuoco; ruderi di case di campagna divorate dalle fiamme.

Le fiamme, alimentate dalla presenza di sterpaglie e dalle condizioni meteo favorevoli alla propagazione, hanno minacciato anche un vicino deposito di legnami. Si è proceduto allo spegnimento ed alla messa in sicurezza dei luoghi provvedendo a contenere e circoscrivere il rogo, evitando conseguenze per le persone ed evitando che l’incendio coinvolgesse le vicine attività commerciali.

Sul posto sono intervenute le squadre dei Vigili del Fuoco dei Distaccamenti di Catania Nord, Sud, Paternò supportati da personale e automezzi inviati dalla Sede Centrale e con il supporto aereo di due elicotteri della Forestale e di una Canadair. Volontari della protezione civile provenienti da diversi comuni dell’hinterland catanese. I carabinieri della locale stazione hanno fatto evacuare almeno una trentina di abitazioni. A scopo precauzionale anche due ambulanze del 118; una decina di persone sono state soccorso in loco, le quali hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari; sono state aiutate con la “somministrazione” di ossigeno in quanto sono rimaste leggermente intossicate. Oltre 10 mila metri quadrati di terreno è stato investito dal rogo. Scene di disperazione e rabbia tra coloro che hanno lasciato le proprie abitazioni.

Il fuoco si è spostato a Paternò. Le fiamme hanno divorato i terreni adiacenti allo svincolo per immettersi su Paternò posto sulla SS 284; un vasto rogo ha interessato le aree adiacenti Via della Liberta. Fiamme alte e un denso fumo che hanno reso difficile la visibilità agli automobilisti in transito.  Il fuoco si è poi esteso nei pressi dello stadio “Totuccio Bottino” con l’incendio che ha devastato una area ricca di vegetazione spontanea nonché di spazzatura. Sul posto hanno operato i vigili del fuoco del comando provinciale intervenuti per mettere in sicurezza alcune attività commerciali. A supporto dei pompieri anche un elicottero della forestale che ha effettuato diversi lanci di acqua. Incendi anche in altre zone di Paternò. In mattinata un rogo di vaste proporzioni in contrada Ponte Barca ha distrutto diversi ettari di terreni coltivati.  Rogo anche nella zona di Scalilli e in via Mongibello. In serata i vari roghi sono stati spenti .

“Il nostro territorio di Belpasso è stato interessato, purtroppo, da due fronti di fuoco importanti, il vento ha favorito il propagarsi delle fiamme- ha scritto il sindaco di Belpasso Carlo Caputo- Desidero esprimere la mia più profonda gratitudine a tutte le autorità con cui sono stato in contatto, a questi corpi e a tutte le forze dell’ordine che sono intervenuti prontamente in questa situazione di emergenza. Diverse utenze interessate dagli incendi sono rimaste senza energia elettrica. Enel a lavoro per ripristinare il tutto” ha concluso Caputo

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Cronaca

Belpasso, presi dai Carabinieri due rapinatori della gioielleria di via V. Emanuele

I due arrestati sono stati condotti presso il carcere di Catania Piazza Lanza. Indagini in corso per individuare il terzo complice

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I carabinieri della Stazione di Belpasso, supportati dalle competenze scientifiche del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche RIS di Messina e della Sezione Investigazioni Scientifiche SIS del Comando Provinciale di Catania, hanno identificato due autori della violenta rapina avvenuta il 3 aprile scorso presso una gioielleria di via Vittorio Emanuele.

In particolare tre individui sono entrati all’interno del negozio fingendosi clienti interessati all’acquisto di preziosi. Dopo aver carpito la fiducia dei titolari, li hanno aggrediti: uno dei rapinatori ha estratto una pistola minacciando l’uomo, mentre un complice armato di coltello ha bloccato la donna.

I due coniugi sono stati colpiti con calci e pugni e poi immobilizzati con del nastro adesivo, mentre i malviventi hanno svuotato la cassaforte e le vetrine del negozio, riempiendo una borsa della spesa con il bottino.

Un terzo complice è intervenuto poco dopo per completare il colpo e cercare di manomettere il sistema di videosorveglianza, senza però riuscirci grazie alla prontezza della vittima. I tre sono infine scappati a bordo di una berlina nera.

Quando i gioiellieri sono riusciti a liberarsi hanno chiamato i carabinieri che, immediatamente giunti sul posto, hanno avviato le indagini. Attraverso l’analisi dei filmati del sistema di videosorveglianza e la raccolta delle testimonianze di alcuni passanti e altri commercianti della zona, i militari dell’Arma sono risaliti a un 36enne residente a Paternò, già gravato da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio.

Le immagini estrapolate dalle telecamere, combinate con le foto segnaletiche dell’uomo presenti nella banca dati delle Forze dell’Ordine, hanno confermato l’identità del rapinatore.

Fondamentali anche le analisi tecniche svolte dal RIS di Messina, che ha isolato frammenti di impronte digitali dal nastro adesivo usato durante la rapina. L’elaborazione di tali tracce, infatti, ha portato all’identificazione di un secondo soggetto, un 40enne residente nella stessa zona.

Grazie al meticoloso lavoro degli inquirenti, è stato possibile ricostruire in dettaglio il percorso dei rapinatori sia per raggiungere la gioielleria che per darsi alla fuga, e ciò grazie anche alle telecamere di videosorveglianza cittadine e alla localizzazione del veicolo utilizzato dai malviventi; l’autovettura  è stata ripresa mentre, subito dopo il colpo, si è allontanata dal luogo della rapina e, proprio seguendone il percorso, i carabinieri sono riusciti a recuperare anche i telefoni cellulari sottratti alle vittime, gettati via durante la fuga.

I due rapinatori sono stati condotti presso il carcere di Catania Piazza Lanza. Indagini in corso per individuare il terzo complice.

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