Sono parole d’accusa chiare e fondate su osservazioni argomentate quelle rivolte dal sindaco di Bronte Firrarello, contro la nuova proposta di dimensionamento della rete ospedaliera dell’ASP.
In una missiva, indirizzata, nella giornata di ieri, al Direttore dell’Asp 3 di Catania, dott. Giuseppe Senzio Laganga ed al dirigente regionale della Sanità siciliana, dott. Salvatore Jacolino, infatti, Firrarello protesta –“Prendo atto che si vuole trasformare l’ospedale di Bronte in una modesta infermeria. Ripensateci ed incontriamoci”. Firrarello, infatti, dopo aver avuto contezza della proposta presentata sulla nuova rete ospedaliera dell’Asp, accorgendosi che non solo le richieste del territorio, che rivendica il diritto ad avere un Ospedale di Base, sono state disattese, ma che il Castiglione Prestianni, sarebbe stato ulteriormente ridimensionato, ai 2 direttori scrive: “Avendo avuto contezza della proposta di modifica della rete ospedaliera regionale, manifesto tutto il mio disappunto poiché constato la volontà di trasformare il presidio ospedaliero di Bronte in una modesta infermeria”.
Il disappunto di Firrarello va a contestare non solo quanto deciso in particolare per l’ospedale brontese ma l’intera strategia che vede sempre potenziare gli ospedali di Catania a danno di quelli delle aree periferiche. “Il potenziamento degli ospedali cittadini – continua – è un grave errore che non tiene conto del loro intasamento e dei gravi disagi che si causano all’utenza. Sarebbe più utile creare un sistema armonico che permetta anche agli ospedali di periferia di garantire i servizi”.
Infine, facendo appello ai sindaci del comprensorio servito dall’ospedale Castiglione Prestianni, osserva: “Chi governa la sanità catanese e siciliana non può dimenticare che l’ospedale di Bronte è a servizio di una popolazione di oltre 50 mila abitanti, divisa in una decina di Comuni distanti dai centri più attrezzati perché collegati da una viabilità lenta ed anacronistica, che durante l’inverno rischia di diventare impercorribile. Pensate ad un paziente che da San Teodoro o ancora peggio da Floresta o Santa Domenica Vittoria deve correre in ospedale. Già in condizioni normali impiega 40 minuti per arrivare a Bronte, figuriamoci se deve proseguire per Biancavilla. In passato ragazzi, costretti a raggiungere l’ospedale di Biancavilla, hanno rischiato la vita.
Chi governa, inoltre, non può dimenticare, che se è vero che Catania vanta una popolazione di 270 mila abitanti, i residenti distribuiti nel resto della provincia sono circa 800 mila. Anche costoro hanno dei diritti.
Che parliamo fare di Aree interne se poi non garantiamo a questi territori il diritto alla salute?”
Sarà utile ricordare che già l’ospedale di Bronte, negli ultimi anni, è stato fatto oggetto di tagli e dimensionamenti che ne hanno già compromesso la funzionalità, pertanto, Firrarello chiude la sua lettera con un aperto invito ai direttori Laganga e Jacolino a ripensare la proposta elaborata e “programmare un incontro con gli amministratori di questo versante etneo, in quanto occorre trovare il giusto equilibrio tra i budget e gli interessi dei cittadini, cui va assicurato il diritto alla salute”.