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Cronaca

Catania, esplosione e crollo di due palazzine in via Galermo

Proseguono le operazioni di soccorso. Si cerca un disperso tra le macerie

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Esplosione e crollo intorno alle 19 di due palazzine gemelle nel rione San Giovanni Galermo, nella periferia Nord di Catania. Coinvolti dall’onda d’urto senza riportare gravi conseguenze due vigili del fuoco della squadra che stava intervenendo dalle 17 per la segnalazione di una fuga di gas nella zona. Rimasti feriti anche tre tecnici della ditta che stava provvedendo ad intercettare la perdita.

Soccorsa durante le prime fasi una donna rimasta ferita, mentre altre persone delle palazzine limitrofe sono state aiutate ad allontanarsi dalla zona di pericolo. Al momento risulta la segnalazione di una persona di cui non si hanno notizie e che potrebbe essere stata coinvolta nel crollo.  Ad essere evacuata una residenza per anziani presente in zona.

Mobilitate per le operazioni di soccorso squadre ordinarie di vigili del fuoco, USAR (Urban Search And Rescue), cinofili e NBCR (Nucleare Biologico Chimico Radiologico). In atto le ricerche per escludere la presenza di persone coinvolte.

Sui fatti è intervenuto anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno. “Stiamo tutti seguendo con grande apprensione quanto sta accadendo in queste ora a Catania. Ho già avuto modo di confrontarmi con il sindaco Enrico Trantino al quale ho assicurato da subito, nel ruolo, ogni eventuale sostegno necessario. A quanti sono direttamente coinvolti, alla città e ai tanti operatori impegnati nei soccorsi, ancora in atto, tutta la vicinanza e la gratitudine”.

In Prefettura a Catania è stata nel frattempo costituita l’unità di crisi. Al momento è in corso una riunione con Comune, Protezione civile e associazioni di volontariato. Il Comune starebbe vagliando due possibili siti dove accogliere le persone: il centro fieristico de Le Ciminiere e il Palazzetto dello sport di piazza Spedini. L’unità di crisi sta predisponendo l’evacuazione di almeno 150 persone dalla zona. Il numero è al momento provvisorio e potrebbe aumentare.

AGGIORNAMENTO ORE 23.30 

“Attualmente ci risultano 14 feriti, di cui uno in serie condizioni”. Ad aggiornare il bilancio dell’esplosione è il Comandante del Nucleo radiomobile dei carabinieri, Francesco Cantarella.

Cronaca

Catania, picchiato un 30enne, tre giovani raggiunti dall’obbligo di dimora dalle 15 alle 02.30

Gli indagati sono accusati di lesioni aggravate dai futili motivi e dall’avere agito in numero superiore a cinque

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A Catania agenti della Squadra Mobile etnea hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, nei confronti di tre giovani, due 23enni e un 22enne, accusati di lesioni aggravate dai futili motivi e dall’avere agito in numero superiore a cinque. L’ordinanza prevede l’obbligo di dimora tutti i giorni dalle 15 alle 02.30.

Secondo l’accusa, i tre farebbero parte di un gruppo che, il 4 gennaio scorso, nella zona della movida, nel centro della città, avrebbero selvaggiamente aggredito, per due volte la stessa sera, un giovane che ha riportato una “frattura pluriframmentaria scomposta del naso”, con prognosi di 30 giorni, diagnostica nel pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi Centro dove è stato medicato. La vittima alla polizia ha detto di essere stata aggredita da un gruppo di giovani da lui conosciuti, in due distinti momenti e luoghi, “per futili motivi concernenti un banale diverbio avvenuto tempo addietro riconducibile a una ragazza, sorella di uno degli aggressori”.

Grazie alle testimonianze e la visione di filmati pubblicati sui social e di immagini registrate da apparati di videosorveglianza, la Squadra Mobile ha ricostruito “l ruolo ricoperto da ciascuno”, permettendo anche di fare luce su come “gli autori del fatto abbiano seguito la cosiddetta logica del branco, alternandosi, con vari ruoli, nel porre in essere l’azione violenta”.

 

 

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Cronaca

Scordia, Fillea Cgil su decesso imprenditore: “Ogni morte sul lavoro è un fallimento dello Stato”

“Non è accettabile che nel 2025 si continui a morire cadendo da un’impalcatura- dice il sindacalista Vincenzo Cubito- È ora di dire basta alla logica del profitto a scapito della vita e della dignità dei lavoratori, siano essi dipendenti o datori di lavoro”

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Ancora una tragedia nel settore edile, ancora una vita spezzata sul lavoro. Esprimiamo profondo cordoglio per la morte di Nunzio Mazzone, 65 anni, titolare di un’impresa edile, deceduto dopo una caduta da un ponteggio mentre eseguiva lavori di ristrutturazione su una palazzina a Scordia”.

nella foto l’imprenditore Nunzio Mazzone

A parlare è Vincenzo Cubito segretario generale Fillea Cgil Catania- Caltagirone che cosi interviene dopo l’ennesimo incidete mortale sul lavoro La salma si trova adesso al cimitero di Scordia dove è stata portata subito dopo l’incidente su disposizione della procura di Caltagirone.  A condurre le indagini i carabinieri di Palagonia. A breve dovrebbe essere effettuata l’ispezione cadaverica. “A nome della Fillea Cgil di Catania e Caltagirone, ci stringiamo con dolore attorno alla famiglia della vittima. Ma al cordoglio si accompagna l’indignazione: non possiamo più assistere in silenzio a questa strage continua, consumata nei cantieri, troppo spesso in assenza di adeguate condizioni di sicurezza.

Ogni morte sul lavoro è un fallimento dello Stato, delle istituzioni, del sistema delle imprese- dice Cubito- Non è accettabile che nel 2025 si continui a morire cadendo da un’impalcatura.

È ora di dire basta alla logica del profitto a scapito della vita e della dignità dei lavoratori, siano essi dipendenti o datori di lavoro. Chiediamo con forza che venga fatta piena luce sulle dinamiche dell’incidente e che le autorità competenti verifichino il rispetto delle normative sulla sicurezza nei cantieri. Ma serve un cambio di passo urgente e strutturale: più controlli, più ispettori, più formazione, più prevenzione. La sicurezza sul lavoro non può essere un costo da ridurre, ma un diritto inviolabile da garantire. Lo ripetiamo da anni: il lavoro deve servire a vivere, non a morire” ha concluso così Cubito.

 

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