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Cronaca

S.M. di Licodia, nuovo video (satirico) che richiama i temi dell'”audiogate”

Un video musicale realizzato con intelligenza artificiale alimenta il dibattito e solleva nuovi interrogativi sul già turbolento caso delle conversazioni private trapelate nella politica locale.

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Siamo difronte ad un video esclusivamente satirico oppure ad un ennesimo elemento informatico utile a gettare ulteriore benzina sul fuoco nel già complicato “Watergate” licodiese? È questo ciò che si chiedono diversi cittadini licodiesi che hanno avuto modo di visionare in queste ore un video musicale interamente realizzato con l’intelligenza artificiale e che richiama, al suo interno, i contenuti dell’oramai famoso audio che da qualche giorno ha trasformato i temi della politica di Santa Maria di Licodia in fatti con risvolti di cronaca. Nessun nome viene citato – ad eccezione di quello che farebbe pensare ad un noto deputato regionale – nessun volto è  riconducibile ai protagonisti dell’audiogate (come ribattezzato dalla testata giornalistica CiakTelesud, da cui prendiamo in prestito il riferimento del titolo). L’ambientazione è quella di una città immaginaria – stile cartoon Pixar – con tanto di “stanze del potere” dove si concludono accordi politici di ogni genere.

Ma la parodia è chiara e per nulla velata, a partire dal titolo e dal ritornello. Chi possa essere l’autore di questo video, anche in questo caso, non è noto. Una produzione digitale che, come accade spesso nei casi di satira, oscilla tra la provocazione e la denuncia. Quel che è certo è che il contesto di Santa Maria di Licodia, già segnato dalle polemiche legate alle conversazioni private trapelate, continua a rimanere sotto i riflettori della stampa facendo parlare di sé. In un clima di forte incertezze, l’intelligenza artificiale, con le sue capacità sempre più sofisticate, sembra aver trovato un nuovo terreno fertile per alimentare il dibattito. Cosa ne sarà di questo ulteriore audio? Solo il tempo potrà rispondere.

Cronaca

Catania, 19enne si finge carabiniere e truffa un’anziana, denunciato

La donna ha ricevuto una telefonata da un fantomatico militare dell’Arma, dicendole che la figlia sarebbe rimasta coinvolta in un incidente e per evitare l’arresto erano necessari 7 mila euro

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Ha inscenato un falso incidente ai danni della figlia fingendo di essere un uomo appartenente all’Arma. Una messa in scena dal valore di ben oltre 7 mila ai danni di una 82enne di Catania, vittima di un “gioco di ruolo”, finito male, messo a punto da un 19enne.

La donna è stata raggiunta telefonicamente dal truffatore con il “metodo del falso Carabiniere”, il quale facendo leva sulla pressione psicologica ed emotiva e tirando in ballo, come detto, un presunto incidente in cui sarebbe rimasta coinvolta la figlia, è riuscito a farsi consegnare, con la richiesta di una presunta cauzione per evitare l’arresto della parente, più di 7000 euro e alcuni preziosi. Si è poi presentato per il ritiro in casa della sua vittima, continuando a far credere di essere un uomo appartenente all’Arma.

È stata, poco dopo, la figlia della vittima a contattare i carabinieri della stazione di Piazza Dante, consentendo l’avvio immediato delle indagini sulle quali, fondamentali, sono stati la precisione e i dettagli forniti dall’82enne nella descrizione dell’uomo e le immagini acquisite dalle telecamere di videosorveglianza.

I militari hanno avuto modo di vedere con chiarezza il giovane entrare nella palazzina dove vive la donna, in una zona centrale di Catania, uscirne, dopo poco, con un cesto e salire a bordo di uno scooter, opportunamente parcheggiato sul lato opposto della strada.

Le immagini hanno permesso anche di focalizzare l’abbigliamento indossato dal malvivente il giorno della truffa e descritto nei dettagli dalla 82enne, pertanto, quando gli investigatori, accertata la sua identità, lo hanno raggiunto a casa, nel quartiere “Fortino”, hanno controllato e appurato che nel suo armadio ci fossero anche quei precisi abiti indossati per mettere a segno il colpo. Gli indizi raccolti a carico del 19enne hanno permesso ai militari di denunciare quest’ultimo all’Autorità Giudiziaria.

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Cronaca

Catania, caseificio e panificio abusivi, cavalli non censiti in un allevamento

Tutti gli alimenti sono stati posti sotto sequestro e distrutti, i locali e gli utensili per la lavorazione sono stati sequestrati ed elevate sanzioni per circa 10 mila euro

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Due cavalli non censiti all’interno di un allevamento di ovini, probabilmente destinati al mercato nero. Questa solo una parte di quanto rinvenuto dalla polizia di stato a Catania, in zona Bicocca, nell’ambito di un’operazione complessa volta al contrasto del fenomeno della macellazione abusiva e delle corse clandestine di cavalli.

Ma non solo, durante la perlustrazione, i poliziotti hanno potuto constatare che il proprietario dell’allevamento, condannato al pagamento di una sanzione pari a 6500 euro, gestiva, clandestinamente, insieme alla moglie, anche un caseificio ed un panificio, in una zona non distante dall’allevamento. Giunti sul posto gli agenti hanno avvertito un forte odore causato dallo stato di cattiva conservazione dei formaggi, al punto tale che, per accedere in alcune stanze, è stato necessario fare ricorso alle mascherine.

I locali si trovavano in pessime condizioni igienico-sanitarie, le attrezzature utili alla produzione e conservazione di formaggi e ricotta non idonei. Durante le verifiche, inoltre, sono state trovate alcune ordinazioni di prodotti caseari che la moglie stava pianificando di evadere ed il forno acceso, pronto per la cottura del pane. All’interno, erano state inserite alcune tavole di legno utilizzate per comporre le pedane per il trasporto delle merci, non idonee per la produzione di alimenti.

Da ulteriori verifiche è emerso che in passato era stato intimato al titolare di sospendere l’attività di lavorazione dei prodotti caseari. L’uomo è stato quindi stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per aver detenuto e posto in commercio prodotti in cattivo stato di conservazione e alimenti pericolosi per la saluta pubblica. Un’ulteriore denuncia è scattata per non aver ottemperato all’ordine di sospensione dell’attività di lavorazione di prodotti lattiero-caseari come già, a suo tempo, stabilito dall’Asp.

Il controllo, coordinato dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Catania, ha visto impegnati sinergicamente i poliziotti del Reparto a Cavallo e i medici del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria – Servizio di Sanità Pubblica Veterinaria dell’Asp di Catania. Tutti gli alimenti sono stati posti sotto sequestro e distrutti, i locali e gli utensili per la lavorazione sequestrati e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Al titolare, è stata comminata un ulteriore sanzione di 3.000 euro per aver esercitato l’attività senza alcuna autorizzazione.

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