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Cronaca

S.M. di Licodia, nuovo video (satirico) che richiama i temi dell'”audiogate”

Un video musicale realizzato con intelligenza artificiale alimenta il dibattito e solleva nuovi interrogativi sul già turbolento caso delle conversazioni private trapelate nella politica locale.

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Siamo difronte ad un video esclusivamente satirico oppure ad un ennesimo elemento informatico utile a gettare ulteriore benzina sul fuoco nel già complicato “Watergate” licodiese? È questo ciò che si chiedono diversi cittadini licodiesi che hanno avuto modo di visionare in queste ore un video musicale interamente realizzato con l’intelligenza artificiale e che richiama, al suo interno, i contenuti dell’oramai famoso audio che da qualche giorno ha trasformato i temi della politica di Santa Maria di Licodia in fatti con risvolti di cronaca. Nessun nome viene citato – ad eccezione di quello che farebbe pensare ad un noto deputato regionale – nessun volto è  riconducibile ai protagonisti dell’audiogate (come ribattezzato dalla testata giornalistica CiakTelesud, da cui prendiamo in prestito il riferimento del titolo). L’ambientazione è quella di una città immaginaria – stile cartoon Pixar – con tanto di “stanze del potere” dove si concludono accordi politici di ogni genere.

Ma la parodia è chiara e per nulla velata, a partire dal titolo e dal ritornello. Chi possa essere l’autore di questo video, anche in questo caso, non è noto. Una produzione digitale che, come accade spesso nei casi di satira, oscilla tra la provocazione e la denuncia. Quel che è certo è che il contesto di Santa Maria di Licodia, già segnato dalle polemiche legate alle conversazioni private trapelate, continua a rimanere sotto i riflettori della stampa facendo parlare di sé. In un clima di forte incertezze, l’intelligenza artificiale, con le sue capacità sempre più sofisticate, sembra aver trovato un nuovo terreno fertile per alimentare il dibattito. Cosa ne sarà di questo ulteriore audio? Solo il tempo potrà rispondere.

Cronaca

Catania, picchiato un 30enne, tre giovani raggiunti dall’obbligo di dimora dalle 15 alle 02.30

Gli indagati sono accusati di lesioni aggravate dai futili motivi e dall’avere agito in numero superiore a cinque

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A Catania agenti della Squadra Mobile etnea hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, nei confronti di tre giovani, due 23enni e un 22enne, accusati di lesioni aggravate dai futili motivi e dall’avere agito in numero superiore a cinque. L’ordinanza prevede l’obbligo di dimora tutti i giorni dalle 15 alle 02.30.

Secondo l’accusa, i tre farebbero parte di un gruppo che, il 4 gennaio scorso, nella zona della movida, nel centro della città, avrebbero selvaggiamente aggredito, per due volte la stessa sera, un giovane che ha riportato una “frattura pluriframmentaria scomposta del naso”, con prognosi di 30 giorni, diagnostica nel pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi Centro dove è stato medicato. La vittima alla polizia ha detto di essere stata aggredita da un gruppo di giovani da lui conosciuti, in due distinti momenti e luoghi, “per futili motivi concernenti un banale diverbio avvenuto tempo addietro riconducibile a una ragazza, sorella di uno degli aggressori”.

Grazie alle testimonianze e la visione di filmati pubblicati sui social e di immagini registrate da apparati di videosorveglianza, la Squadra Mobile ha ricostruito “l ruolo ricoperto da ciascuno”, permettendo anche di fare luce su come “gli autori del fatto abbiano seguito la cosiddetta logica del branco, alternandosi, con vari ruoli, nel porre in essere l’azione violenta”.

 

 

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Cronaca

Scordia, Fillea Cgil su decesso imprenditore: “Ogni morte sul lavoro è un fallimento dello Stato”

“Non è accettabile che nel 2025 si continui a morire cadendo da un’impalcatura- dice il sindacalista Vincenzo Cubito- È ora di dire basta alla logica del profitto a scapito della vita e della dignità dei lavoratori, siano essi dipendenti o datori di lavoro”

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Ancora una tragedia nel settore edile, ancora una vita spezzata sul lavoro. Esprimiamo profondo cordoglio per la morte di Nunzio Mazzone, 65 anni, titolare di un’impresa edile, deceduto dopo una caduta da un ponteggio mentre eseguiva lavori di ristrutturazione su una palazzina a Scordia”.

nella foto l’imprenditore Nunzio Mazzone

A parlare è Vincenzo Cubito segretario generale Fillea Cgil Catania- Caltagirone che cosi interviene dopo l’ennesimo incidete mortale sul lavoro La salma si trova adesso al cimitero di Scordia dove è stata portata subito dopo l’incidente su disposizione della procura di Caltagirone.  A condurre le indagini i carabinieri di Palagonia. A breve dovrebbe essere effettuata l’ispezione cadaverica. “A nome della Fillea Cgil di Catania e Caltagirone, ci stringiamo con dolore attorno alla famiglia della vittima. Ma al cordoglio si accompagna l’indignazione: non possiamo più assistere in silenzio a questa strage continua, consumata nei cantieri, troppo spesso in assenza di adeguate condizioni di sicurezza.

Ogni morte sul lavoro è un fallimento dello Stato, delle istituzioni, del sistema delle imprese- dice Cubito- Non è accettabile che nel 2025 si continui a morire cadendo da un’impalcatura.

È ora di dire basta alla logica del profitto a scapito della vita e della dignità dei lavoratori, siano essi dipendenti o datori di lavoro. Chiediamo con forza che venga fatta piena luce sulle dinamiche dell’incidente e che le autorità competenti verifichino il rispetto delle normative sulla sicurezza nei cantieri. Ma serve un cambio di passo urgente e strutturale: più controlli, più ispettori, più formazione, più prevenzione. La sicurezza sul lavoro non può essere un costo da ridurre, ma un diritto inviolabile da garantire. Lo ripetiamo da anni: il lavoro deve servire a vivere, non a morire” ha concluso così Cubito.

 

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