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S.M. di Licodia, Trovato dai Carabinieri con la droga in casa: arrestato

Sequestrata marijuana, hashish e cocaina

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mirata azione di controllo dei Carabinieri della Stazione di Santa Maria di Licodia, svolta nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di prevenzione e contrasto dei reati in genere tra cui quello del traffico e della vendita di sostanze stupefacenti, secondo le linee guida del Comando Provinciale Carabinieri di Catania, ha portato, sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, all’arresto in flagranza di un 35enne del posto, per detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

I militari dell’Arma, forti di una loro pregressa attività info-investigativa, avevano deciso di tenere sotto controllo il 35enne, già a loro noto per le sue vicissitudini giudiziarie, il quale, sulla scorta dei loro riscontri stava, verosimilmente, svolgendo un’attività di spaccio di droga sull’intero territorio licodiese.

Acquisite, pertanto, tutte le informazioni operative necessarie per intervenire, intorno alle 15.00, gli investigatori hanno deciso di intervenire. I militari, quindi, hanno fatto il blitz presso l’abitazione del sospettato, cogliendolo visibilmente di sorpresa stante le sue immediate manifestazioni di nervosismo che, naturalmente, avvaloravano ancora di più i sospetti dei Carabinieri.

In effetti, di lì a poco, i militari della Stazione avrebbero trovato la reale motivazione dell’agitazione del 35enne perché nella sua stanza da letto, all’interno di un armadio e su alcune mensole, hanno scovato una busta di cellophane e due contenitori di plastica contenenti complessivamente 260 grammi di marijuana, un ulteriore involucro con circa 100 grammi di hashish, una bustina con circa 2 grammi di cocaina, uno spinello già pronto per l’utilizzo, nonché la somma di 915,00 euro, ritenuta provento dell’attività di spaccio euna grande quantità di materiale necessaria per il confezionamento della droga in singole dosi.

L’arresto dell’uomo è stato successivamente convalidato dall’Autorità Giudiziaria.

Cronaca

Catania, picchiato un 30enne, tre giovani raggiunti dall’obbligo di dimora dalle 15 alle 02.30

Gli indagati sono accusati di lesioni aggravate dai futili motivi e dall’avere agito in numero superiore a cinque

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A Catania agenti della Squadra Mobile etnea hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, nei confronti di tre giovani, due 23enni e un 22enne, accusati di lesioni aggravate dai futili motivi e dall’avere agito in numero superiore a cinque. L’ordinanza prevede l’obbligo di dimora tutti i giorni dalle 15 alle 02.30.

Secondo l’accusa, i tre farebbero parte di un gruppo che, il 4 gennaio scorso, nella zona della movida, nel centro della città, avrebbero selvaggiamente aggredito, per due volte la stessa sera, un giovane che ha riportato una “frattura pluriframmentaria scomposta del naso”, con prognosi di 30 giorni, diagnostica nel pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi Centro dove è stato medicato. La vittima alla polizia ha detto di essere stata aggredita da un gruppo di giovani da lui conosciuti, in due distinti momenti e luoghi, “per futili motivi concernenti un banale diverbio avvenuto tempo addietro riconducibile a una ragazza, sorella di uno degli aggressori”.

Grazie alle testimonianze e la visione di filmati pubblicati sui social e di immagini registrate da apparati di videosorveglianza, la Squadra Mobile ha ricostruito “l ruolo ricoperto da ciascuno”, permettendo anche di fare luce su come “gli autori del fatto abbiano seguito la cosiddetta logica del branco, alternandosi, con vari ruoli, nel porre in essere l’azione violenta”.

 

 

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Cronaca

Scordia, Fillea Cgil su decesso imprenditore: “Ogni morte sul lavoro è un fallimento dello Stato”

“Non è accettabile che nel 2025 si continui a morire cadendo da un’impalcatura- dice il sindacalista Vincenzo Cubito- È ora di dire basta alla logica del profitto a scapito della vita e della dignità dei lavoratori, siano essi dipendenti o datori di lavoro”

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Ancora una tragedia nel settore edile, ancora una vita spezzata sul lavoro. Esprimiamo profondo cordoglio per la morte di Nunzio Mazzone, 65 anni, titolare di un’impresa edile, deceduto dopo una caduta da un ponteggio mentre eseguiva lavori di ristrutturazione su una palazzina a Scordia”.

nella foto l’imprenditore Nunzio Mazzone

A parlare è Vincenzo Cubito segretario generale Fillea Cgil Catania- Caltagirone che cosi interviene dopo l’ennesimo incidete mortale sul lavoro La salma si trova adesso al cimitero di Scordia dove è stata portata subito dopo l’incidente su disposizione della procura di Caltagirone.  A condurre le indagini i carabinieri di Palagonia. A breve dovrebbe essere effettuata l’ispezione cadaverica. “A nome della Fillea Cgil di Catania e Caltagirone, ci stringiamo con dolore attorno alla famiglia della vittima. Ma al cordoglio si accompagna l’indignazione: non possiamo più assistere in silenzio a questa strage continua, consumata nei cantieri, troppo spesso in assenza di adeguate condizioni di sicurezza.

Ogni morte sul lavoro è un fallimento dello Stato, delle istituzioni, del sistema delle imprese- dice Cubito- Non è accettabile che nel 2025 si continui a morire cadendo da un’impalcatura.

È ora di dire basta alla logica del profitto a scapito della vita e della dignità dei lavoratori, siano essi dipendenti o datori di lavoro. Chiediamo con forza che venga fatta piena luce sulle dinamiche dell’incidente e che le autorità competenti verifichino il rispetto delle normative sulla sicurezza nei cantieri. Ma serve un cambio di passo urgente e strutturale: più controlli, più ispettori, più formazione, più prevenzione. La sicurezza sul lavoro non può essere un costo da ridurre, ma un diritto inviolabile da garantire. Lo ripetiamo da anni: il lavoro deve servire a vivere, non a morire” ha concluso così Cubito.

 

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