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Cronaca

Catania, tre incidenti sulle strade etnee, complessivamente 4 feriti non gravi

I sinistri si sono registrati sulla SP29 in territorio di Scordia, sulla SS121 nei pressi di Piano Tavola frazione di Belpasso e lungo la circonvallazione di Catania, Viale Marco Polo

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FOTO SITO "SCORDIA.INFO"

Tre incidenti stradali si sono registrati, nelle scorse ore, sulle strade del catanese. A Scordia, la notte scorsa, una coppia di fidanzati di 30 anni mentre si trovavano a transitare sulla SP 29 a bordo di una Mercedes, per cause in corso di accertamento, è uscita fuori strada nei pressi di una curva, cadendo all’interno di un fondo agricolo da diversi metri di altezza. A chiamare i soccorsi uno dei due occupanti del mezzo. Personale medico del 118 ha trasportato i feriti negli ospedali “San Marco” e “Garibaldi centro” di Catania. Le loro condizioni non sarebbero gravi. Per i rilievi sono arrivati nella prima mattinata di oggi i vigili urbani.

Altro incidente in territorio di Belpasso la notte scorsa sulla statale. Il sinistro intorno alle 02.15 nei pressi dello svincolo di Piano Tavola in direzione Catania. In quel momento c’era una pioggia battente. Due autovetture coinvolte: una Fiat Panda e una Lancia Y. Il ferito è il conducente di una delle due autovetture portato in ospedale dal 118. Presenti sul luogo i carabinieri della compagnia di Paternò e i pompieri del locale distaccamento che hanno messo in sicurezza i mezzi incidentati.

Altro incidente, probabilmente autonomo, si è registrato, sempre la notte scorsa lungo viale Marco Polo, sulla circonvallazione di Catania. Per cause in corso di accertamento una Jeep Renegade si è andata a schiantata contro un muro. Il conducente del mezzo, un 37enne, avrebbe riportato delle ferite non gravi ed è stato soccorso in loco dal personale del 118.  Sul posto le forze dell’ordine per i rilievi del caso.

Cronaca

Catania, arrestato minorenne per detenzione di droga ai fini di spaccio

Le indagini hanno fatto emergere il modus operandi dello spacciatore, il quale riceveva le “ordinazioni” di droga telefonicamente, per poi concordare un appuntamento per la cessione, e limitare la propria presenza su strada

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Aveva organizzato una vendita di droga a clientela “selezionata”, al riparo da occhi indiscreti e solo “su ordinazione”, il 17enne che è stato arrestato in flagranza dai carabinieri della compagnia di Catania Fontanarossa per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. I militari avevano appreso dell’esistenza di una piazza di spaccio di droga nei pressi di Piazza Aristotele, nel popoloso quartiere di Villaggio Sant’Agata.

Le indagini hanno fatto emergere il modus operandi dello spacciatore, il quale riceveva le “ordinazioni” di droga telefonicamente, per poi concordare un appuntamento per la cessione, e limitare, in tal modo, la propria presenza su strada e, di conseguenza, anche il rischio di imbattersi in un occasionale controllo da parte delle forze dell’ordine.

I carabinieri hanno discretamente vigilato l’intera area, notando ad un certo punto l’arrivo del 17enne a bordo di uno scooter. Il giovane si è dunque avvicinato ad un altro ragazzo a piedi, un catanese di 23 anni, cedendogli un piccolo involucro in cambio di una banconota.

Accertata la modalità di spaccio, gli investigatori sono intervenuti e, mentre un militare ha bloccato l’acquirente, recuperandola dose di marijuana appena ricevuta, l’altro ha inseguito il 17enne che, vistosi scoperto, si è nascosto nella toilette di un bar situato là vicino, con l’intento di disfarsi della droga gettandola nello scarico del wc.

L’intervento del carabiniere che lo ha bloccato e messo in sicurezza, ha anche evitato che la marijuana andasse dispersa: appena in tempo, il militare è riuscito a tirare fuori dall’acqua due dosi di marijuana, confezionate in egual maniera a quella appena sequestrata all’acquirente.

Per tal motivo, il 17enne è stato arrestato dai carabinieri e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria presso il Centro di Prima Accoglienza catanese di via Franchetti.

 

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Cronaca

Paternò, le rivelazioni del nuovo pentito: «Legami tra il sindaco Naso e clan Morabito»

Il nuovo collaboratore di giustizia è Sebastiano Di Mauro: “So dell’esistenza di rapporti tra il sindaco Nino Naso e componenti della famiglia Morabito”. Naso: “Non sono turbato”

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Una testimonianza esplosiva rischia di avere ripercussioni pesanti sulla vita politica di Paternò. Il collaboratore di giustizia Sebastiano Di Mauro, recentemente entrato nel programma di protezione, ha rilasciato dichiarazioni che puntano dritto al cuore dell’amministrazione comunale.

“So dell’esistenza di rapporti tra il sindaco Nino Naso e componenti della famiglia Morabito”, ha affermato Di Mauro, riferendosi al presunto sostegno ricevuto durante la campagna elettorale da parte di esponenti legati alla criminalità organizzata. Le sue parole sono finite nei verbali depositati nell’ambito del processo con rito abbreviato scaturito dall’operazione “Athena”, che ha messo sotto la lente la presunta infiltrazione mafiosa nella politica locale.

Sebbene non fosse un esponente diretto di un clan mafioso, Di Mauro – conosciuto con il soprannome di “Ianu u’Pazzu” – operava in un gruppo dedito allo spaccio di stupefacenti, attivo per conto della famiglia Stimoli. Fu arrestato nel 2021 nel corso di un’operazione dei Carabinieri che portò a un maxi blitz e al fermo di 40 persone. A capo del gruppo, secondo gli inquirenti, vi sarebbe stato Santo Alleruzzo, ergastolano già condannato per duplice omicidio, associazione mafiosa e traffico di droga, detenuto nel carcere di Rossano.

Gli investigatori sostengono che Alleruzzo, approfittando dei permessi premio, tornasse periodicamente a Paternò per partecipare a summit mafiosi e impartire ordini. Le accuse contestate agli indagati a vario titolo spaziano dall’associazione mafiosa al traffico di droga, passando per estorsioni e una rete di truffe e falsi ai danni dell’INPS.

Di Mauro, con un colpo di scena inaspettato poco prima della sentenza, ha scelto di collaborare con la giustizia. La notizia della sua decisione è emersa solo di recente e le sue prime dichiarazioni hanno già avuto un forte impatto sul dibattito politico locale.

La posizione del sindaco Naso, accusato di voto di scambio politico-mafioso, è da tempo al vaglio della magistratura. Finora ha evitato misure cautelari, con una lunga vicenda giudiziaria che ha visto alternarsi richieste di arresto, rigetti, accoglimenti e infine un annullamento da parte della Cassazione. Naso, che ha sempre respinto ogni accusa, comparirà a settembre in un processo con rito immediato, richiesto volontariamente. Intanto prosegue il lavoro degli ispettori inviati dalla Prefettura per valutare l’eventuale condizionamento mafioso all’interno del Comune. Le nuove rivelazioni del collaboratore di giustizia potrebbero incidere in modo significativo su un quadro investigativo già complesso.

Le dichiarazioni del primo cittadino Nino Naso:

“In relazione alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Di Mauro di cui ho appreso il contenuto tramite i miei difensori, mi riporto a quanto già dai medesimi dichiarato: non siamo preoccupati, ci confronteremo con esse nel processo. Non sono turbato, sono sereno, dai contenuti si evidenziano dichiarazioni confuse, incerte e palesemente infondate. Ho piena fiducia nella magistratura e confido che presto questa vicenda possa chiarirsi una volta per tutte.”

 

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