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In Primo Piano

Riposto: controlli e sanzioni in una mensa scolastica statale

I Carabinieri denunciano e sanzionano l’amministratore di una mensa scolastica con multe pari a 6.000 euro per gravi violazioni delle norme igienico-sanitarie

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Continuano i controlli dei Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, con il supporto del Nucleo Antisofisticazione Alimentare (N.A.S.) e del Nucleo Ispettorato del Lavoro (N.I.L.), per contrastare l’illegalità nel settore agroalimentare e garantire la sicurezza dei consumatori. L’ultima ispezione ha riguardato una mensa scolastica di una scuola statale di Riposto, dove sono state riscontrate diverse irregolarità.

Nel corso dei controlli, i Carabinieri hanno verificato gravi carenze igienico-sanitarie nei locali in cui venivano preparati i pasti per gli studenti. Le violazioni includevano la pulizia insufficiente delle superfici di lavoro, la gestione inadeguata di frigoriferi e congelatori e l’assenza di una corretta attuazione delle procedure di autocontrollo HACCP, un protocollo fondamentale per prevenire rischi da contaminazioni alimentari.

Inoltre, la formazione del personale sulle buone pratiche igieniche e la gestione dei rifiuti risultavano insufficienti, fattori che avrebbero potuto contribuire a un miglior standard di sicurezza alimentare.

A causa della mancata sorveglianza sanitaria su quattro lavoratori, l’amministratore della mensa, un 72enne di Catania, è stato denunciato, ferma restando la presunzione di innocenza, valevole ora e fino a condanna definitiva, all’Autorità Giudiziaria e multato per un totale di quasi 6.000 euro. La violazione delle norme di sorveglianza sanitaria è considerata una grave negligenza per la tutela della salute dei dipendenti. Tuttavia, non è stata disposta la sospensione dell’attività, in quanto il titolare è stato obbligato a mettere in regola i locali e adeguarsi alle normative igieniche e di sicurezza entro breve tempo.

Le autorità ribadiscono l’importanza di garantire ambienti di lavoro sicuri e cibi salubri, un compito che riguarda tanto la corretta gestione delle strutture quanto la formazione del personale addetto.

Cronaca

Catania, salvata cavalla destinata, forse, alle corse clandestine

L’equino era stato confinato in uno spazio aperto, delimitato da un recinto fatto di filo spinato, senza cibo e acqua e presentava la punta delle orecchie mozzata

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Una cavalla di soli 2 anni era stata lasciata all’interno di un recinto, senza acqua né cibo, ma è stata salvata dalla Polizia di Stato, che l’ha sequestrata ed affidata ad un’azienda del ragusano che se ne prenderà cura in attesa di rintracciare il legittimo proprietario.

I poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, durante uno dei mirati servizi di prevenzione e repressione delle corse e della macellazione clandestina, hanno proceduto ad un controllo in viale Biagio Pecorino, dove era stata segnalata la presenza di un cavallo tenuto in condizioni di abbandono.

Gli agenti hanno potuto constatare, una volta giunti sul posto della segnalazione, che la cavalla era stata confinata in uno spazio aperto, delimitato da un recinto fatto di filo spinato, senza cibo e acqua e presentava la punta delle orecchie mozzata.

I poliziotti sono riusciti ad accertare che la cavalla era stata portata e rinchiusa in quel luogo circa sette giorni prima e che della stessa si prendevano cura alcuni ragazzini che ogni tanto passavano da lì lasciandole del cibo.

Unitamente alla Polizia di Stato era presente un medico del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari dell’ASP di Catania, che, ha verificato la presenza del chip identificativo ma, date le precarie condizioni in cui l’animale era tenuto, ha ritenuto di dover procedere al suo sequestro, affidandolo ad un’azienda specializzata, in attesa di rintracciare ed identificare il suo proprietario.

 

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In Primo Piano

Habemus Papam Leone XIV

Ad essere eletto come nuovo Pontefice, il cardinale Roberto Francesco Prevost

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“Habemus Papam”. I cardinali elettori, riuniti in conclave dal 7 maggio scorso all’interno della Cappella Sistina, hanno eletto pochi minuti fa il 267º successore di Pietro: il cardinale Roberto Francisco Prevost, che ha scelto il nome pontificale di Leone IV. L’annuncio ufficiale è stato dato dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica Vaticana, dove il cardinale Protodiacono Dominique Mamberti ha proclamato la storica formula in latino dopo la tanto attesa fumata bianca.

All’interno della Cappella Sistina, poco prima che il mondo venisse informato dell’elezione, il cardinale decano si è rivolto al nuovo pontefice con la tradizionale domanda: «Acceptasne electionem de te canonice factam in Summum Pontificem?» (Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?). Alla risposta affermativa, è seguita la seconda domanda rituale: «Quo nomine vis vocari?» (Con quale nome desideri essere chiamato?).

Annuntio vobis gaudium magnum:
habemus Papam!
Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum,
Dominum Robertus Franciscus,
Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem Prevost, qui sibi nomen imposuit

Dopo l’accettazione, il nuovo Papa è stato condotto nella cosiddetta “Stanza delle Lacrime”, una piccola anticamera annessa alla Cappella Sistina, così chiamata per l’intensità emotiva del momento che vi si vive. Qui ha trovato tre taglie di vesti papali – grande, media e piccola – tra cui scegliere per il primo abito da pontefice. Insieme a esse, anche sette paia di scarpe e paramenti sacri già indossati da suoi predecessori.

Tra pochi istanti, il nuovo Papa si affaccerà dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro per il suo primo saluto urbi et orbi. Ad attenderlo, una piazza gremita di fedeli, turisti e giornalisti giunti da ogni parte del mondo per assistere a questo momento storico e carico di emozione. Da domani, ad attenderlo, una missione impegnativa: guidare una Chiesa chiamata a custodire una tradizione millenaria, ma anche a confrontarsi con le sfide del presente. Le aspettative sono alte. Tra i temi più urgenti figurano la riforma della Curia, la lotta agli abusi, il dialogo con le giovani generazioni e il ruolo della Chiesa nell’era digitale. A ciò si aggiungono le grandi questioni globali: le tensioni geopolitiche, i conflitti armati, la crisi dei migranti e la tutela degli “ultimi”, tanto cara al suo predecessore.

IL PROFILO DEL NUOVO PONTEFICE

Robert Francis Prevost, 69 anni, è una curiosa figura di “yankee latinoamericano”, vicino a Bergoglio. Dal 2023 è prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina. Nello stesso anno ha ricevuto la porpora. Nato a Chicago da una famiglia di origine francese, agostiniano, si è laureato in Diritto canonico. Dall’85 al 1999 è stato missionario in Perù. Tornato a Chicago, nel 2001 è diventato priore dell’Ordine di Sant’Agostino, carica che ha tenuto fino al 2013. In quell’anno è tornato in Perù, come vescovo di Ciclayo. Bergoglio lo ha chiamato a Roma nel 2023. Il vescovo statunitense, che parla correntemente spagnolo, portoghese, italiano e francese, in Perù aveva dimostrato una particolare attenzione agli emarginati e ai migranti, molto apprezzata da Francesco.

Da prefetto per i vescovi, ha nominato centinaia di prelati, forgiando una generazione di religiosi “bergogliani”, aperti e progressisti. Prevost si è guadagnato fama di cardinale schivo ed equilibrato. Nel 2023 ha gestito insieme al segretario di stato Parolin la grana del Cammino sinodale tedesco: un dibattito interno alle diocesi germaniche che stava diventando troppo innovatore, e rischiava di provocare uno scisma. Prevost ha riportato il percorso nell’ortodossia, ma senza traumi. Sul suo nome potrebbero convergere i voti dei cardinali latinoamericani, che non hanno candidati forti, e degli statunitensi, troppi divisi tra progressisti e conservatori. (fonte Ansa)

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