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Belpasso e Camporotondo Etneo, comuni “Plastic Free”, oggi la premiazione

La cerimonia si è tenuta a Napoli, presso il teatro Mediterraneo, sotto il patrocinio del Parlamento europeo, del Senato, della Camera dei deputati, del Ministero dell’Ambiente e del comune napoletano

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Oggi a Napoli per ritirare il premio Plastic Free, per il secondo anno consecutivo. Un impegno condiviso tra amministrazione, associazioni di volontariato e cittadini che ci ha portato a raggiungere il traguardo delle due tartarughe” A dirlo il sindaco di Belpasso Carlo Caputo, il quale si è recato oggi nella città napoletana per ritirare il premio. “Questo premio testimonia ancora una volta ciò che stiamo facendo per proteggere il nostro territorio, sia dai rifiuti che dalla plastica, in particolare. Continueremo su questo percorso: abbiamo nuovi progetti e nuove iniziative da portare avanti; intanto godiamoci tutti insieme questo riconoscimento” ha detto Caputo.

Anche il comune di Camporotondo Etneo è comune “Plastic Free 2025” e oggi a Napoli era presente il sindaco del piccolo comune etneo Filippo Rapisarda: “Un riconoscimento frutto della sinergia tra amministrazione, dipendenti comunali, associazioni di volontariato e cittadini e della determinazione dell’assessore Salvatore Guarnaccia- scrive il sindaco sulla propria pagina social- Un incentivo a persistere nel nostro obiettivo: proteggere il nostro territorio, sensibilizzare le nuove generazioni, implementare la cultura della tutela dell’ambiente. Sono in cantiere numerosi progetti e nuove iniziative. Il mio caloroso grazie alla nostra comunità” si chiude così il post del sindaco Rapisarda.

Il riconoscimento Plastic Free è dedicato ai comuni che si sono distinti adottando una serie di misure volte a migliorare il proprio territorio per il bene dell’ambiente e delle future generazioni.  I criteri di valutazione si sono basati su 4 pilastri: Contrasto all’inciviltà ambientale; Attività virtuose sul territorio; Gestione dei rifiuti urbani, Collaborazione con Plastic Free.  Il riconoscimento ha una durata annuale e la premiazione nazionale avviene con la consegna del trofeo e dell’attestato, a seconda del livello di virtuosità: 1, 2, 3 o 3 gold tartarughe.

La cerimonia di premiazione della quarta edizione si è tenuta a Napoli, presso il teatro Mediterraneo, sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo, del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati, del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e del Comune di Napoli. In totale sono stati 122 i paesi premiati e solo 14 i siciliani.

 

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Nicolosi, Il laboratorio “Mount Etna” ripensa l’abitare sul vulcano

Un workshop internazionale esplora nuove soluzioni per l’integrazione tra natura e architettura

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L’Etna diventa il fulcro di un’importante iniziativa di ricerca internazionale volta a esplorare strategie innovative per la tutela del paesaggio, la riqualificazione dei ruderi e la valorizzazione del sottosuolo archeologico del vulcano attivo più grande d’Europa, riconosciuto come Patrimonio dell’UNESCO.

Dal 21 al 23 febbraio, la sede del Parco dell’Etna a Nicolosi ospiterà il laboratorio di architettura “Mount Etna. Abitare il vulcano, memorie, tecniche, natura”, promosso dall’Ente Parco dell’Etna in collaborazione con l’Archeoclub d’Italia e con il patrocinio dell’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana. Il progetto vede anche il coinvolgimento dell’Assemblea Regionale Siciliana e della Fondazione Federico II.

L’iniziativa riunisce esperti e ricercatori provenienti da prestigiose università internazionali, tra cui Palermo, Catania, Napoli, Madrid, Barcellona, Smirne e Parigi, affiancati da cinque gruppi di progettazione etnei. Il programma di studi si concentra su un nuovo modello di ristrutturazione e fruizione dei ruderi, basato su un approccio filologico e critico, nel rispetto delle carte del restauro e delle moderne teorie architettoniche sul rapporto tra antichità e contemporaneità.

“Natura abitata” sarà il tema centrale del laboratorio, con l’obiettivo di individuare soluzioni architettoniche sostenibili per integrare il paesaggio etneo con la vita delle comunità locali. Il workshop vedrà la partecipazione di specialisti in vulcanologia, architettura, geologia e diritto, favorendo un dialogo interdisciplinare su storia, arte, ambiente e tecnologia.

Come sottolineato dall’architetto Francesco Finocchiaro, direttore del Dipartimento Architettura e Paesaggi di Archeoclub d’Italia, il progetto rappresenta non solo un’importante occasione di ricerca e sperimentazione, ma anche un’opportunità di cooperazione tra enti, studiosi e progettisti per ripensare il modo in cui l’uomo abita il territorio etneo, conciliando memoria, tecnica e natura.

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Rifiuti, Schifani: “I due termovalorizzatori di Palermo e Catania per modernizzare il ciclo dei rifiuti”

La struttura di Catania sorgerà all’interno della zona industriale di Pantano D’Arci “area strategicamente collegata alle principali reti infrastrutturali per la gestione ottimale del bacino di rifiuti della Sicilia Orientale” dice il governatore siciliano

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La gestione dei rifiuti rappresenta una delle sfide ambientali più rilevanti per la Regione Siciliana, caratterizzata da una storica dipendenza dalle discariche e da un sistema impiantistico non adeguatamente sviluppato. In questo contesto, la realizzazione di due termovalorizzatori nei comuni di Palermo e Catania si inserisce come un’azione strategica volta a modernizzare il ciclo dei rifiuti, garantendo una riduzione significativa del conferimento in discarica e un efficiente recupero energetico”.

Così presidente della Regione Siciliana e commissario per la gestione dei rifiuti in Sicilia, Renato Schifani, nella audizione, in videoconferenza, alla seduta della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite legate al sistema dei rifiuti in Sicilia, parlando della realizzazione dei due termovalorizzatori nell’isola.    “Il crono programma – ha proseguito il governatore – relativo alla realizzazione dei due impianti prevede la consegna e l’inizio dei lavori di costruzione entro la fine del 2026”.

Le due strutture saranno “finanziate nel limite complessivo di 800 milioni di euro nell’ambito dell’accordo coesione Fsc 2021-2027, sottoscritto con il presidente del consiglio ed approvato dal Cipess” e verranno realizzati garantendo una “capacità di trattamento di 300.000 tonnellate l’anno di scarti” la potenza elettrica installata “sarà di 25 megawatt”.

La struttura di Palermo sorgerà a Bellolampo “già sede di un impianto di trattamento meccanico-biologico” e quella di Catania, invece, all’interno della zona industriale di Pantano D’Arci “area strategicamente collegata alle principali reti infrastrutturali per la gestione ottimale del bacino di rifiuti della Sicilia Orientale”.

I due termovalorizztaori “costituiscono gli elementi chiave per raggiungere l’obiettivo di ridurre drasticamente la percentuale di rifiuti destinati alle discariche, come richiesto dalla direttiva europea che prevede un limite massimo del 10% di rifiuti conferiti in discarica entro il 2035”, ha concluso Schifani.

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