Connect with us

In Primo Piano

Catania, blitz antidroga nel quartiere San Leone: denunciato 15enne, sequestrati droga e contanti

Altri due giovani segnalati alla Prefettura quali assuntori

Pubblicato

il

Un gruppo di ragazzi vicino a un chiosco, qualche sguardo nervoso e poi la scoperta: un 15enne con marijuana in tasca e altro stupefacente nascosto tra le mura domestiche. È quanto accaduto nella zona di San Leone, a Catania, dove gli agenti del Commissariato di Nesima hanno fermato e denunciato un 15enne segnalando alla Prefettura altri due giovani per consumo di droga.

Tutto ha avuto inizio lungo corso Indipendenza, durante una normale attività di controllo del territorio. Gli agenti, insospettiti da sette ragazzi fermi nei pressi di un chiosco, hanno deciso di approfondire. A rafforzare il loro fiuto, quello infallibile dei cani antidroga dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura.

I ragazzi, tra i 15 e i 24 anni, sono stati subito identificati. Ma tre di loro, in particolare, hanno attirato l’attenzione degli agenti: agitazione, nervosismo, sguardi sfuggenti. Il più giovane, appena 15 anni e residente poco distante, sembrava non riuscire a nascondere l’ansia. Scattata la la perquisizione, dalle sue tasche sono state rinvenute due bustine di marijuana, circa 7 grammi in tutto, insieme a 230 euro in contanti. Un dettaglio che ha fatto scattare un sospetto ossia che potesse avere altra droga nascosta in casa. Gli agenti, infatti, hanno deciso di approfondire estendendo la perquisizione all’appartamento in cui vive con i genitori. Grazie al fiuto del cane antidroga, Mauila conferma. All’interno di un comodino del soggiorno vi erano nascosti altri 42 grammi di marijuana e 4,5 grammi di hashish. Tutto sequestrato, insieme al denaro. Per il giovane è scattata la denuncia per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Nel frattempo, anche i due maggiorenni del gruppo, di 21 e 24 anni, sono finiti nei guai. Entrambi, infatti, avevano con sé piccole dosi di hashish e sono stati segnalati come consumatori.

Cronaca

Sicilia, ondate di calore, stop ad attività lavorative a rischio con temperature elevate

Il divieto riguarda le aziende agricole, florovivaistiche, edili (e affini) e le cave. Lo stop scatterà dalle 12,30 alle 16 nelle aree e nei giorni in cui verrà segnalato, nella fascia oraria, un livello di rischio “alto”

Pubblicato

il

Stop alle attività in alcuni settori produttivi durante le ore più calde nelle giornate e nelle aree ad alto rischio per le elevate temperature. È quanto prevede un’ordinanza firmata  dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e che resterà in vigore fino al 31 agosto.

Il divieto riguarda le aziende agricole, florovivaistiche, edili (e affini) e le cave. Lo stop scatterà dalle 12,30 alle 16 nelle aree e nei giorni in cui verrà segnalato, nella fascia oraria, un livello di rischio “alto” dalla mappa “Lavoratore al sole e attività fisica intensa”.

“Abbiamo voluto riproporre anche quest’anno l’ordinanza – spiega il presidente Schifani – perché non possiamo restare indifferenti davanti ai rischi estremi causati dal caldo, soprattutto per chi lavora all’aperto e senza protezioni. Questo provvedimento è un atto di civiltà e rispetto nei confronti dei lavoratori per proteggerli e prevenire tragedie annunciate. È una misura concreta, basata su dati scientifici, che richiede la massima collaborazione da parte delle imprese e dei datori di lavoro. La sicurezza non può e non deve essere mai considerata un optional”.

In caso di interventi di pubblica utilità, di protezione civile o di salvaguardia dell’incolumità, l’ordinanza non verrà applicata alle amministrazioni, ai concessionari di pubblico servizio e ai loro appaltatori, anche se i datori di lavoro dovranno intervenire con specifiche misure organizzative e operative per tutelare il personale.

 

Continua a leggere

etna

Catania, riunione in Prefettura, potenziare presidio nei pressi crateri sommitali Etna

Nel corso dell’incontro si è parlato delle modalità di fruizione delle zone sommitali dell’Etna e alla definizione delle misure di prevenzione e gestione delle emergenze connesse all’attività eruttiva del vulcano

Pubblicato

il

Si è tenuta ieri a Catania nella sede della Prefettura una riunione convocata e presieduta dal Prefetto, Pietro Signoriello, d’intesa con il Dipartimento Regionale della Protezione Civile, finalizzata all’esame delle modalità di fruizione delle zone sommitali dell’Etna e alla definizione delle misure di prevenzione e gestione delle emergenze connesse all’attività eruttiva del vulcano.

All’incontro hanno preso parte, oltre al Dirigente del Dipartimento Regionale della Protezione Civile di Palermo, i rappresentanti della Città Metropolitana di Catania, i Sindaci dei Comuni dell’area etnea, i vertici delle Forze dell’Ordine, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, dell’INGV, della Polizia Stradale, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale, della Commissione Straordinaria del Comune di Randazzo, nonché i responsabili delle strutture territoriali dell’ANAS, del Parco dell’Etna, del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, e del Collegio Regionale delle Guide Alpine e Vulcanologiche della Sicilia.

Nel corso della riunione, è stata condotta un’attenta analisi dei profili connessi alla sicurezza, alla viabilità e all’incolumità pubblica, con riferimento sia alle aree di maggiore afflusso turistico sia ai tratti stradali di accesso alle zone più esposte del vulcano. È stata, in particolare, condivisa l’esigenza di adottare misure preventive e tempestive di gestione delle eventuali situazioni di rischio derivanti da fenomeni eruttivi o da altre emergenze vulcaniche. Il Prefetto ha invitato ad attenzionare i profili di comunicazione preventiva agli utenti e il tema dell’inibizione degli accessi in caso di allarme. Sul punto, assumono un ruolo fondamentale, da un lato, le ordinanze immediate dei sindaci, da diffondere avvalendosi di tutti i possibili strumenti offerti dalla tecnologia, dall’altro, l’organizzazione di un sistema programmato e composito di turnazione ai cancelli, in maniera da realizzare un automatismo che inibisca gli accessi in situazione di preallarme e renda il sistema resiliente a qualunque scenario.

Il capo della protezione civile regionale Salvo Cocina ha evidenziato come, nell’ultimo evento piroclastico del 2 giugno scorso, nonostante il tempestivo allarme diramato dalle 5:30 del mattino dal suo dipartimento a seguito di comunicazione di INGV, diverse persone si trovavano in aree interdette e situazione di grave pericolo. Ciò conferma la necessità di potenziare il sistema di controllo attraverso la prioritaria pianificazione di turnazioni per il presidio delle vie di accesso alle aree a maggior rischio.

Cocina ha quindi comunicato che il dipartimento ha definito le nuove procedure di allertamento aggiornate con i nuovi scenari di rischio elaborati da INGV comprendenti ad esempio quello dei notevoli flussi piroclastici del 2 giugno. La protezione civile regionale sta inoltre valutando un sistema di allarme con sirene come già installato a Stromboli. Cocina ha confermato la disponibilità del volontariato di protezione civile da associare alle forze dell’ordine per il presidio dei cancelli e l’assistenza alla popolazione nonché di contributi finanziari per i comuni per consentire le attività in extra orario delle polizie locali per i cancelli.

Sul punto, il Prefetto ha ribadito che occorre mettere in campo tutte le forze disponibili (forestali, ANAS, Polizia locale, Vigili del fuoco, volontariato e quant’altro possibile) perché presidino e inibiscano il transito nell’ambito di un coordinamento curato dalla Questura e, in particolare, dalla specialità della Polizia stradale, quale capofila di un sistema complesso che provveda alla calendarizzazione di una turnazione semestrale. In merito, ha invitato a ragionare come sistema per superare le difficoltà, anche di ordine economico, opposte dai Comuni relativamente all’impiego di personale di Polizia municipale al di fuori dei territori di competenza.

Le istituzioni coinvolte hanno convenuto sull’opportunità di rafforzare il coordinamento operativo tra tutti gli enti territorialmente competenti, al fine di garantire una fruizione sicura dell’Etna da parte di cittadini e visitatori, anche attraverso la predisposizione di specifici protocolli di intervento e l’adozione di strumenti di monitoraggio costante dell’attività vulcanica. Il direttore della Sezione Osservatorio Etneo dell’INGV, Stefano Branca, ha confermato che l’Etna dispone del primo sistema automatico di allerta per eventi parossistici al mondo.

L’Etna negli ultimi decenni è cambiata sia come modo di eruttare sia come assetto morfologico. In merito Branca ha prospettato la diversità di due profili: da un lato, le aree sommitali, in relazione alle quali il sistema di allerta automatico ha efficacemente ristretto i tempi di comunicazione dei livelli di allerta; dall’altro, la zona di pericolosità permanente, in cui possono verificarsi eventi imprevedibili e alla quale dovrebbe essere sempre precluso l’accesso.

In conclusione, il Prefetto, ha chiesto l’avvio di un Tavolo speditivo per individuare i punti in cui realizzare i cancelli e, in immediata successione, l’attivazione di un Tavolo tecnico, aperto a un coinvolgimento massimo, finalizzato a pianificare un sistema di turnazione semestrale nel presidio delle vie di accesso. Il tavolo sarà convocato dalla protezione civile regionale già martedì due luglio.

 

Continua a leggere

Trending