A seguito delle mobilitazioni di protesta, avvenute nella giornata di oggi a Palermo per sostenere la causa degli oltre 2500 lavoratori dell’azienda catanese STM, da ieri in cassa integrazione, il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, fa sapere di aver convocato per venerdì 28 marzo una riunione al Comune di Catania sulla vicenda STMicroelectronics. La decisione, si legge in una nota del Mimit, arriva dopo le richieste del sindaco di Catania, Enrico Trantino, del presidente della regione Siciliana, Renato Schifani, e delle sigle sindacali. L’incontro, al quale parteciperà anche l’azienda, sarà l’occasione per ”discutere insieme a tutti gli attori coinvolti le problematiche attuali e creare soluzioni condivise”, affermano dal ministero.
La notizia dovrebbe sedare le preoccupazioni che hanno agitato gli animi di quanti si sono, a ragione, mossi per sollecitare una soluzione ad una questione che rischia di mettere a repentaglio la serenità di centinaia di famiglie. Dopo una tre giorni di intense assemblee nello stabilimento etneo, con il sostegno di tutte le sigle sindacali dello stabilimento, quella di oggi è stata la giornata proprio calda, con la manifestazione dei lavoratori della STMicroelectronics di Catania che si sono spostati a Palermo, davanti a Palazzo d’Orléans, sede della presidenza della Regione Siciliana. “Non possiamo restare fermi mentre si decide il destino di centinaia di famiglie e di un intero settore strategico per il Paese“, dichiara Rosy Scollo, segretaria generale Fiom Cgil Catania. “Abbiamo creduto nelle promesse di sviluppo, nei grandi investimenti annunciati, e oggi ci troviamo a dover lottare per avere certezze occupazionali. Martedì saremo a Palermo con una richiesta chiara: Schifani ci ascolti. Il futuro non si taglia!”
I disordini, fa sapere la deputata del Movimento 5 Stelle all’Assemblea regionale siciliana, Lidia Adorno, che sostiene i lavoratori dello stabilimento ST Microelectronics di Catania sono iniziati già un mese e mezzo fa. Da allora si era richiesta la convocazione urgentissima di un tavolo di lavoro per affrontare la gravissima crisi della STMicroelectronics di Catania, ma da allora nulla si è mosso e da ieri è scattata la temuta cassa integrazione. In questo tempo si era proceduto a sollecitare l’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo, sulla mancata attivazione del tavolo di confronto, che lui stesso avevo promesso pubblicamente, oltre che il presidente della Regione, Renato Schifani, perché agisse a tutela delle attività e i lavoratori del sito catanese della società italo-francese, ma ogni impegno paventato era stato poi puntualmente disatteso. Amare e pungenti le parole della deputata Adorno rivolte al presidente Schifani colpevole di non aver saputo e voluto gestire la delicata questione: “Un atteggiamento inaccettabile, che dimostra quanto poco contino per questo governo regionale i diritti dei lavoratori e la tenuta occupazionale della nostra terra. Quando si tratta di fare passerelle e annunci, Schifani è sempre in prima linea. Ma quando servirebbe metterci la faccia davanti ai cittadini che chiedono risposte, sparisce”. Intanto il sostegno del M5S alla causa dei lavoratori dell’azienda catanese sono arrivate anche da Nuccio Di Paola, coordinatore del Movimento: “Un’azienda che dovrebbe essere il fiore all’occhiello per la nostra terra – ha affermato Di Paola – rischia di perdere pezzi importanti e di mettere a repentaglio il destino di migliaia di famiglie quasi nel disinteresse generale. È inammissibile che, in un momento in cui il nostro Paese si accinge a mettere a disposizione 800 miliardi per le armi, non si trovi il modo per dare risposte a chi vede il proprio futuro sempre più incerto. Il M5S farà tutto quello che è nelle sue possibilità per dare supporto a questi lavoratori”.
In questo clima dunque di aspre sollevazioni, è finalmente arrivata, in serata, la convocazione del 28 marzo di un tavolo a Catania.