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Cronaca

Misterbianco, mezzo pesante abbatte pali Telecom e Enel, disagi

Si tratta di un incidente “anomalo” avvenuto pomeriggio in via Campo Sportivo. Il conducente è andato via dalla zona senza fermarsi

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FOTO COMUNE DI MISTERBIANCO

Disagi a Misterbianco, lungo via Campo Sportivo e strade limitrofe,  per quanto riguarda la circolazione veicolare. Si sono registrati disservizi anche per quanto riguarda le utenze private e pubbliche che si sono ritrovate senza servizi telefonici, internet ed elettricità.

Il tutto è dipeso da un “anomalo” incidente registratosi nel pomeriggio di oggi intorno alle 16.30. Da quanto si apprende dal comando della polizia municipale di Misterbianco e dalla centrale operativa dei vigili del fuoco del comando provinciale di Catania  il conducente di un mezzo pesante avrebbe effettuato una manovra piuttosto imprudente, distruggendo i pali dell’illuminazione e della Telecom che si trovano ai margini d via campo Sportivo.

Il conducente del mezzo pesante non si sarebbe fermato e avrebbe proseguito la marcia.  Scattato l’allarme sul posto si sono diretti i vigili del fuoco del distaccamento “Catania Sud” che hanno messo in sicurezza la zona. Presenti anche i vigili urbani che hanno chiuso al transito la zona per consentire ai mezzi di soccorso di operare con tranquillità. Sul posto stanno operando anche tecnici Enel e della Telecom. Il tutto dovrebbe tornare regolare nelle prossime ore

Cronaca

Palagonia, Gdf arresta marocchino per caporalato

A portare avanti le indagini, le Fiamme Gialle della compagnia di Paternò

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I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, hanno tratto in arresto, a Palagonia (CT), un cittadino marocchino per “caporalato” nei confronti di propri connazionali. I finanzieri della Compagnia di Paternò, nel corso di un’intensificazione operativa volta al contrasto del fenomeno del “caporalato” hanno arrestato, in flagranza di reato, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e fino a condanna definitiva, un soggetto marocchino per “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro” e sequestrato il furgone utilizzato per il trasporto dei lavoratori, quale elemento strumentale alla commissione del reato. Nello specifico le Fiamme Gialle hanno individuato un soggetto extracomunitario che accompagnava presso i campi di agrumi con il proprio furgone alcuni lavoratori. I militari, dopo aver seguito il veicolo fino al Comune di Palagonia, hanno identificato tre cittadini extracomunitari, oltre il soggetto responsabile, intenti a prestare la propria opera lavorativa.

I primi riscontri effettuati hanno consentito di delineare un quadro indiziario nei confronti di un soggetto individuato quale “caporale”, dalla cui condotta sono emersi indici sintomatici di sfruttamento del lavoro nei confronti dei braccianti agricoli, dovuti alla mancanza di contratto, a retribuzioni inferiori a quelle previste dai contratti collettivi nazionali, all’assenza di dispositivi di protezione individuale, alla mancata effettuazione della visita medica obbligatoria, alla reiterata non concessione del giorno di riposo settimanale. È emerso inoltre che il soggetto arrestato ha sublocato agli altri braccianti agricoli, lucrandovi, un immobile nella propria disponibilità in condizioni particolarmente degradanti tenuto conto delle gravissime violazioni in materia igienico-sanitarie riscontrate. Da quanto dichiarato dai lavoratori sfruttati è emersa, ancora, una palese condizione di “stato di bisogno”, dovuta alla grave condizione economica dettata dalla necessità di inviare gran parte della già esigua retribuzione alle proprie famiglie rimaste nei Paesi d’origine oltre a vivere in uno stato estero non comprendendo adeguatamente la lingua italiana. La Guardia di Finanza è da sempre impegnata nella lotta al contrasto dell’economia sommersa, concentrandosi fortemente sul fenomeno del lavoro nero e dell’intermediazione illecita – caporalato – in quanto trattasi di una piaga dell’intero sistema economico che sottrae risorse all’erario, mina gli interessi dei lavoratori spesso sfruttati e consente una competizione sleale con le imprese oneste.

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Cronaca

Paternò, degrado area “Palazzo di Città, lavori fermi da oltre 20 mesi

L’immobile comunale è interessato da lavori di messa in sicurezza, sospesi da inizio estate del 2023. L’intera zona è abbandonata a se stessa. Ladri all’interno dell’edificio che è stato razziato da ignoti

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Da quasi due anni i lavori di riqualificazione e messa in sicurezza di Palazzo Ardizzone sono fermi per motivi “burocratici”.  Allo stato attuale l’intera area attorno al Palazzo di città è visibilmente degradata con rifiuti ovunque, sporcizia e vegetazione spontanea molta alta. Un degrado senza precedenti.

Da premettere inoltre che il controllo di Palazzo Ardizzone dal punto di vita della sicurezza lascia molto a desiderare. Un cantiere, in pratica, in cui chiunque può entrare e uscire liberamente, portando via uno di tutto. E’ notizia di questi giorni, visto che il fatto è stato scoperto solo di recente, che ignoti, probabilmente nelle ore notturne, hanno visitato i piani alti dell’immobile.  In pratica dal 7 al 9 piano ladri in azione avrebbero portato via uno di tutto, saccheggiandone le stanze con tranquillità e senza assilli di sorta. Da quanto si apprende ignoti avrebbero razziato i condizionatori d’aria presenti al settimo piano, cosi come all’ottavo.

Staccandoli dalle pareti e portandoli via. Ci si chiede ma nessuno ha notato qualcosa di anomalo. I lavori di Palazzo Ardizzone dovrebbero, comunque, riprendere tra non moto visto che è stata elaborata una perizia di variante. Si attende pertanto la ripresa dei lavori per un una serie di interventi che alla fine avranno un importo complessivo superiore a oltre 3 milion di euro.

Ricordiamo che alla fine dello scorso mese di gennaio i consiglieri comunali di “Paternò-On” Francesco Borzì e Rosanna Lauria, attraverso una interrogazione consiliare, avevano chiesto chiarimenti all’amministrazione comunale sul perché i lavori sono fermi dalla tarda primavera del 2023. I due consiglieri chiedevano le motivazioni che “hanno portato alla sospensione dei lavori presso il Palazzo di Città nella zona Ardizzone”; se fossero state riscontrate “criticità tecniche, economiche o amministrative che ne abbiano rallentato o bloccato la prosecuzione”; quali siano i “tempi previsti per la ripresa e il completamento dei lavori”; se esista un “cronoprogramma aggiornato che specifichi le attività da svolgere fino alla consegna dell’opera”. Infine quali azioni l’amministrazione “intenda intraprendere per garantire la ripresa dei lavori e ridurre i disagi per cittadini e dipendenti”.

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