In Primo Piano
Trasporti, verso la privatizzazione degli aeroporti di Catania e Comiso
L’Assemblea dei Soci della SAC S.p.A. ha approvato le procedure e i documenti per avviare il processo di privatizzazione della società di gestione dei due scali aerei

L’Assemblea dei Soci della SAC S.p.A. ha approvato le procedure e i documenti per avviare il processo di privatizzazione della società di gestione degli aeroporti di Catania e Comiso.
“Si tratta del completamento di un percorso iniziato qualche decennio fa, perché l’intuizione di creare un’azienda speciale della Camera di Commercio per la gestione dell’aeroporto nasce dagli anni ’80”, ha dichiarato Antonio Belcuore, Commissario Straordinario della Camera di Commercio del Sud-Est Sicilia. “Privatizzare il sistema aeroportuale di Catania e Comiso in una logica di sviluppo territoriale, in modo da realizzare quanto immaginato, rendendo i due scali punti di riferimento ancora più centrali nello sviluppo socioeconomico della Sicilia e dell’intero Mediterraneo. È un fatto epocale per la crescita del territorio”.
Il Sindaco della Città Metropolitana di Catania e Comune di Catania, Enrico Trantino ha sottolineato l’importanza del percorso avviato: “L’attrattività del nostro territorio, con il costante incremento del traffico aereo, ha bisogno di infrastrutture idonee a sostenere il crescente numero di passeggeri. Una gestione pubblica, da sola, non sarebbe più in grado di reggere la sfida. L’ingresso di un socio privato, con quote che garantiscano un controllo da parte del pubblico, costituiscono l’inizio di una nuova frontiera del traffico aereo nella Sicilia orientale, che garantirà maggiori presenze, servizi e un miglior posizionamento nelle classifiche mondiali”.
“Plaudo con entusiasmo alla scelta compiuta dalla compagina societaria, che rappresenta un passo fondamentale per il futuro della Regione, nell’ottica di una Sicilia che aspira a ricoprire un ruolo sempre più centrale nel Mediterraneo” ha dichiarato Marcello Gualdani, Commissario Straordinario ISRAP Sicilia.
“Il Comune di Comiso si associa con soddisfazione alla decisione unanime dell’Assemblea, nella convinzione che questo passo rappresenti non solo un’opportunità per il rafforzamento delle infrastrutture aeroportuali locali, ma anche un’importante spinta alla crescita economica e turistica della Sicilia sud-orientale, con un ampliamento dei servizi che coinvolgerà anche le province di Agrigento e Caltanissetta” ha dichiarato Maria Rita Schembari, Sindaco di Comiso.
Il Libero Consorzio Comunale di Siracusa plaude alla decisione dell’Assemblea dei Soci SAC dando mandato allo svolgimento dell’attribuzione dell’operazione di privatizzazione, affinché finalmente, con l’ingresso di soci privati, gli aeroporti di Catania e di Comiso possano essere un volano per il turismo della Sicilia Orientale e dell’intero Mediterraneo. “L’approvazione delle procedure rappresenta un passo fondamentale per l’avvio dell’operazione, che mira a garantire lo sviluppo strategico dello scalo, rafforzandone la competitività e la capacità di attrazione di investimenti nazionali e internazionali. Il programma di privatizzazione si inserisce in un quadro più ampio di sviluppo e crescita del settore aeroportuale siciliano, volto a migliorare l’efficienza operativa e la qualità dei servizi offerti ai passeggeri. Esprimiamo la nostra gratitudine per la fiducia accordata dai soci, che riconoscono l’impegno e il lavoro svolto dalla società, nonché dai consulenti, che hanno contribuito in modo determinante al successo di questo percorso”, hanno dichiarato Giovanna Candura, Presidente di SAC e Nico Torrisi, Amministratore Delegato di SAC.
“Accolgo con grande favore la decisione dell’assemblea dei soci della Sac di avviare il processo di privatizzazione degli aeroporti di Catania e Comiso. Si tratta di un passaggio storico, che segna un’evoluzione fondamentale per il potenziamento delle infrastrutture e lo sviluppo economico della Sicilia orientale. L’apertura ai capitali privati, con un controllo pubblico equilibrato, garantirà una gestione più dinamica ed efficiente, in grado di rispondere alle sfide di un traffico aereo in costante crescita. Il nostro obiettivo deve essere quello di rendere questi scali sempre più competitivi e centrali nel panorama mediterraneo, migliorando i servizi e aumentando l’attrattività del territorio per investitori e turisti”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
“Ora è fondamentale – continua Schifani – che anche Palermo vada nella stessa direzione. La modernizzazione e il rafforzamento delle infrastrutture aeroportuali sono essenziali per il futuro dell’intera regione. L’auspicio è che il percorso avviato in Sicilia orientale possa fungere da modello per una gestione innovativa ed efficace di tutto il sistema aeroportuale dell’Isola”.

Cronaca
Catania, accolto in casa nonostante l’ammonimento, picchia moglie e figlia, arrestato
L’uomo è accusato di maltrattamenti, tentata estorsione e minacce. Avrebbe chiesto del denaro alla compagna per comprare alcoolici, ma la donna si è rifiutata di consegnarli i soldi

Un 39enne catanese era già stato ammonito dal non adoperare più condotte violente nei confronti della moglie la quale, peraltro, lo aveva anche riaccolto in casa, pensando che si fosse ravveduto. Tuttavia, il gesto della donna è stato ricambiato con schiaffi, pugni, minacce, ed è per questo che l’uomo è stato arrestato dai carabinieri della radiomobile di Catania per maltrattamenti, tentata estorsione e minacce. L’epilogo di questa storia è avvenuto l’altra sera, all’ora di cena; la coppia e i tre figli erano stati fuori per una passeggiata, ma il 39enne non aveva perso occasione per fermarsi in diversi bar dove, con la scusa di dover salutare alcuni amici, aveva invece abusato di alcolici. Tornati a casa su insistente richiesta della moglie, preoccupata per l’ubriachezza del marito, l’uomo, disoccupato, le aveva chiesto altro denaro per poter acquistare altre bevande.
Al netto rifiuto della donna, però, lui avrebbe reagito dapprima insultandola e poi prendendola a schiaffi dinanzi ai loro 3 figli minorenni. La figlia più grande sarebbe quindi intervenuta in difesa della madre, ma lui l’avrebbe spintonata. La donna ha cercato di difendere la figlia ma, di tutta risposta, l’uomo l’avrebbe gettata in terra colpendola. Una vicina di casa, allarmata dalle urla, è riuscita ad entrare in casa e frapporsi tra marito e moglie, ma il 39enne avrebbe a quel punto dapprima cercato di scagliare contro i familiari un mobiletto da cucina e poi, afferrato un coltello, lo avrebbe puntato alla gola della sua convivente.
Nel tentativo di fuggire, il marito violento avrebbe procurato una ferita alla mano della moglie che, in preda al panico, si è rifugiata nell’abitazione della dirimpettaia insieme ai suoi tre bambini. È stato proprio lì che le due donne, resesi conto della gravità della situazione, hanno immediatamente contattato il numero di emergenza 112, permettendo così l’attivazione tempestiva dei soccorsi. La Centrale Operativa, ricevuta la segnalazione, ha prontamente diramato l’intervento alla “gazzella” del Nucleo Radiomobile in servizio sul territorio, disponendo di raggiungere l’abitazione della vittima con la massima urgenza.
I carabinieri giunti sul posto hanno come prima cosa verificato le condizioni di salute della donna e dei suoi tre bambini, tutti visibilmente scossi e in uno stato di forte agitazione e, dopo averli rassicurati e messi in una condizione di relativa sicurezza, è stato richiesto l’immediato intervento dei sanitari del 118, affinché potessero ricevere le cure e l’assistenza necessarie.
Solo a quel punto, con la massima cautela e pienamente consapevoli della possibile pericolosità dell’uomo, per aver poco prima minacciato la compagna con un coltello, gli investigatori hanno fatto ingresso all’interno dell’abitazione. L’uomo è stato individuato in cucina, in piedi accanto al coltello utilizzato poco prima per minacciare la vittima. Dopo avergli intimato di non muoversi, i carabinieri sono riusciti ad allontanare l’arma in sicurezza, impedendogli qualsiasi ulteriore gesto pericoloso, e subito dopo lo hanno bloccato, neutralizzandolo e ponendo così fine a una situazione potenzialmente drammatica. L’uomo è stato arrestato e sottoposto alla misura cautelare in carcere.
In Primo Piano
Paternò, la condanna di Vescovo, clero locale e amministrazione alla distruzione delle croci sulla collina storica
Vescovo Renna: “Rivolgo un appello alla coscienza di chi, con cecità ha compiuto questo atto, affinché possa convertirsi e credere”

LA NOTA DEL VESCOVO LUIGI RENNA
L’Arcivescovo Luigi manifesta il dolore di tutta la Chiesa di Catania e, in particolare, della vicaria di Paternò-Ragalna per l’atto vandalico che ha portato alla distruzione delle croci poste nel piazzale antistante la Chiesa Matrice di Paternò. «Un gesto che ha il sapore amaro del sacrilegio, compiuto da ignoti sui quali non vogliamo avanzare illazioni, confidando nel lavoro delle autorità inquirenti affinché venga fatta piena chiarezza. Rivolgo un appello alla coscienza di chi, con cecità e mancanza di venerazione per il simbolo della nostra salvezza e dell’amore di Cristo per l’umanità, ha compiuto questo atto, affinché possa convertirsi e credere. Invito tutta la comunità di Paternò a partecipare alla processione penitenziale di venerdì 4 aprile, durante la quale venereremo la Santa Croce, e ad esporre, dal 4 aprile fino al Venerdì Santo, una croce su un drappo ai propri balconi, come segno di amore e riparazione. Auspico, inoltre, che l’Amministrazione vigili su quest’area di pregio artistico e di profonda memoria di fede, affinché episodi simili non si ripetano.»
LA NOTA DEL XII VICARIATO PATERNO’-RAGALNA
A distanza di una settimana dal vile atto vandalico contro l’altare votivo dedicato alla nostra santa patrona, con il tentativo di furto dell’antico quadro di Santa Barbara, un altro atto è stato perpetrato nei confronti delle croci che da quarant’anni si innalzano durante il periodo pasquale sulla nostra collina storica. Mentre come comunità ecclesiale di Paternò condanniamo l’inqualificabile atto, ci chiediamo: c’è una regia dietro questi continui atti vandalici o sono casi isolati? Confidiamo che le forze pubbliche e le autorità possano individuare gli autori di questo vile gesto e metterli davanti alle loro responsabilità, anche se non sarà facile considerato la mancanza di un servizio di videosorveglianza sulla collina da tanto tempo auspicato e mai realizzato. Certamente l’atto in sé addolora i cittadini paternesi e la loro sensibilità religiosa che, proprio nel periodo pasquale, si manifesta attraverso le tante iniziative religiose e culturali che vengono svolte in Città.
Ma è anche vero che questi atti indegni non scalfiscono per nulla la millenaria e solida fede che i nostri padri ci hanno tramandato, ma anzi la rafforzano. Ciò che ci preoccupa di più è il degrado sociale e culturale in cui versa la nostra Città e che si manifesta in questi atteggiamenti che non colpiscono solo i simboli religiosi, ma anche l’intero patrimonio artistico e il decoro urbano. Per questo chiediamo, ancora una volta, un impegno corale per la promozione di campagne di sensibilizzazione rivolte a tutti i cittadini, in particolare i ragazzi e giovani, al fine di diffondere la piena consapevolezza dell’importanza di tutelare il patrimonio culturale di cui è ricca Paternò e preservare i valori identitari che compongono la storia e il carattere del nostro popolo. Infine rinnoviamo l’invito per un rafforzamento del dialogo istituzionale tra l’amministrazione, forze dell’ordine e le varie realtà religiose, culturali, associative presenti nel territorio, affinché le giuste istanze dei cittadini possano essere accompagnate da politiche di sicurezza adeguate, non più improcrastinabili. Mentre ringraziamo il nostro Arcivescovo Monsignor Luigi Renna per la sua solidarietà espressa con un comunicato stampa, desideriamo invitare tutti i fedeli delle comunità ecclesiali della nostra Città e ogni cittadino e cittadina di buona volontà, ad un momento di preghiera che faremo nel sacrato della Chiesa Matrice, oggi mercoledì 2 aprile alle ore 20, per manifestare il nostro dissenso verso ogni forma di vandalismo e inciviltà, ma soprattutto per rinnovare la nostra fede nel mistero pasquale di Cristo.
A distanza di una settimana dal vile atto vandalico contro l’altare votivo dedicato alla nostra santa patrona, con il tentativo di furto dell’antico quadro di Santa Barbara, un altro atto è stato perpetrato nei confronti delle croci che da quarant’anni si innalzano durante il periodo pasquale sulla nostra collina storica. Mentre come comunità ecclesiale di Paternò condanniamo l’inqualificabile atto, ci chiediamo: c’è una regia dietro questi continui atti vandalici o sono casi isolati? Confidiamo che le forze pubbliche e le autorità possano individuare gli autori di questo vile gesto e metterli davanti alle loro responsabilità, anche se non sarà facile considerato la mancanza di un servizio di videosorveglianza sulla collina da tanto tempo auspicato e mai realizzato. Certamente l’atto in sé addolora i cittadini paternesi e la loro sensibilità religiosa che, proprio nel periodo pasquale, si manifesta attraverso le tante iniziative religiose e culturali che vengono svolte in Città. Ma è anche vero che questi atti indegni non scalfiscono per nulla la millenaria e solida fede che i nostri padri ci hanno tramandato, ma anzi la rafforzano.
Ciò che ci preoccupa di più è il degrado sociale e culturale in cui versa la nostra Città e che si manifesta in questi atteggiamenti che non colpiscono solo i simboli religiosi, ma anche l’intero patrimonio artistico e il decoro urbano. Per questo chiediamo, ancora una volta, un impegno corale per la promozione di campagne di sensibilizzazione rivolte a tutti i cittadini, in particolare i ragazzi e giovani, al fine di diffondere la piena consapevolezza dell’importanza di tutelare il patrimonio culturale di cui è ricca Paternò e preservare i valori identitari che compongono la storia e il carattere del nostro popolo. Infine rinnoviamo l’invito per un rafforzamento del dialogo istituzionale tra l’amministrazione, forze dell’ordine e le varie realtà religiose, culturali, associative presenti nel territorio, affinché le giuste istanze dei cittadini possano essere accompagnate da politiche di sicurezza adeguate, non più improcrastinabili. Mentre ringraziamo il nostro Arcivescovo Monsignor Luigi Renna per la sua solidarietà espressa con un comunicato stampa, desideriamo invitare tutti i fedeli delle comunità ecclesiali della nostra Città e ogni cittadino e cittadina di buona volontà, ad un momento di preghiera che faremo nel sacrato della Chiesa Matrice, oggi mercoledì 2 aprile alle ore 20, per manifestare il nostro dissenso verso ogni forma di vandalismo e inciviltà, ma soprattutto per rinnovare la nostra fede nel mistero pasquale di Cristo.
LA NOTA DELL’AMMINISTRAZIONE
Nella notte appena trascorsa, un vile atto vandalico ha colpito la nostra comunità: ignoti hanno danneggiato le croci depositate presso la Collina Storica, simbolo legato alla Pasqua e alla nostra tradizione. Si tratta di un gesto inaccettabile, che ferisce il cuore della città, colpendo non solo un simbolo religioso, ma anche i valori e la fede dei cittadini cristiani. Siamo in contatto con le forze dell’ordine per fare piena luce sull’accaduto e garantire che chi ha commesso questo gesto non rimanga impunito. Allo stesso tempo, abbiamo interloquito con il clero e con le autorità competenti per affrontare con fermezza quanto accaduto.
L’amministrazione è intervenuta immediatamente e le croci sono già state ripristinate grazie al lavoro dei dipendenti comunali. Su indicazione del nostro Arcivescovo Monsignor Luigi Renna, la croce centrale sarà posizionata la sera del 4 aprile, dopo che il nostro Pastore la benedirà. Paternò risponde con determinazione, difendendo la propria storia, i propri valori e i simboli della sua identità.
LA NOTA DEL PRESIDENTE ARS GAETANO GALVAGNO
Da cristiano e cittadino, ancora prima che da esponente delle istituzioni, sono profondamente indignato per il deplorevole atto vandalico contro le croci ai piedi della Chiesa Madre nella collina storica di Paternò, un patrimonio culturale ed artistico, ma soprattutto un simbolo per tutta la cittadinanza e per quanti hanno Fede. Tutto ciò avviene a poche settimane dalla Santa Pasqua e, come ha ribadito l’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, per questo ha il sapore amaro del sacrilegio. Sono certo che la risposta delle forze dell’ordine sarà pronta nell’ individuare i colpevoli di questo atto vile che infanga l’intera comunità e i valori della mia città.
LA NOTA DELL ‘ARCHEOCLUB IBLA MAJOR
Siamo basiti. Condanniamo l’atto infame che offende la nostra comunità. Stiamo vivendo un momento buio che qualcuno sottovaluta. C’è un’emergenza sicurezza e non solo. In poche settimane due attacchi criminosi che non sono tollerabili. Gesti inutili che dimostrano il totale abbandono della città. Nessun controllo – da anni aspettiamo la video sorveglianza – nessuna azione concreta, solo slogan ormai diventati ridondanti. Un attacco che potrebbe sembrare contro una religione ma è figlio della banalità del male, della superficialità, dell’apatia. Gesto inutile, che unisce la comunità, che ci rende più determinati. Ma per favore, basta con la demagogia, i luoghi della memoria devono essere ri-abitati.
Rimbocchiamoci le maniche, fa anni chiediamo un tavolo comune, adottiamo i luoghi e frequentiamoci. Serve un gesto di comunità. L’acropoli di Hybla Major deve tornare a vivere.
LA NOTA DELL ‘ASSOCIAZIONE “L’ARIA NUOVA”
Ancora una volta Paternò subisce altri vili atti vandalici, questa volta perpetrati ai danni della collina storica, in particolare contro le Croci, ignobilmente divelte e buttate giù lungo la scalinata storica, e sui muri della stessa, dove sono apparse scritte volgari e ingiuriose.
Ancora una volta la Paternò cristiana viene attaccata, dopo l’altare votivo di S. Barbara, ora è il turno del simbolo di Paternò, prossimo ad ospitare una delle più importanti ricorrenze della fede cristiana nella nostra città, la processione del Venerdì Santo. Menti sopraffini, spirito contorto e intento criminoso dietro questo vile atto vandalico? Forse si tratta di un atto provocatorio oltreché di mero vandalismo. L’associazione L’Aria Nuova condanna fermamente questo vile atto e ciò che gli sta dietro. Il nostro auspicio è quello che le autorità preposte possano fare chiarezza sull’accaduto, individuando i colpevoli, e che il mondo istituzionale, politico e associativo si attivino per una seria collaborazione. L’Aria Nuova si dice pronta a fare la sua parte!
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