Connect with us

In Primo Piano

Acireale: due donatori di cornee in soli 5 giorni

All’Ospedale di Acireale prelevate le cornee da due pazienti deceduti: una donna di 26 anni ed un uomo di 40

Pubblicato

il

Con la morte tutto sembra irrimediabilmente perduto, eppure può non essere così: dietro di noi, oltre a lasciare i ricordi di tutto ciò che abbiamo detto e fatto, possiamo lasciare anche frammenti della nostra corporeità che si innesteranno in una nuova corporeità…destinati a continuare in una nuova storia di vita. E’ questa la donazione degli organi, un dono, grande e generoso, fatto a se stessi e a qualcun altro: un vero miracolo!

Ed è dei giorni scorsi la notizia di due esempi di generosità che renderanno differente la “visione” della vita per i pazienti che ne beneficeranno. E’ accaduto all’Ospedale di Acireale dove in 5 giorni si è proceduto all’espianto delle cornee da due pazienti deceduti per gravi condizioni di salute. I donatori sono stati una ragazza 26enne ed un uomo 40enne.

«Esprimo a nome della Direzione Strategica la gratitudine ai donatori e alle loro famiglie, che in un momento di dolore scelgono di dare speranza ad altri – afferma il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio -. Questo gesto di solidarietà rappresenta un valore fondamentale per tutta la comunità e testimonia l’importanza della cultura del dono. Ringraziamo, inoltre, il Centro regionale trapianti e tutto il personale sanitario dell’Ospedale di Acireale coinvolto nel processo per il loro impegno e la loro professionalità nel rendere possibile questo percorso di vita».

La donazione delle cornee rappresenta un atto di grande rilevanza sociale e umana, e può rappresentare la svolta nella vita di persone affette da gravi patologie oculari cui viene offerta l’opportunità di recuperare la vista e migliorare significativamente la qualità della loro vita.

Il processo di donazione è stato gestito dal coordinatore aziendale trapianti, Marialuisa Granata, con il Centro regionale trapianti, diretto da Giorgio Battaglia ed è stato reso possibile con il supporto della Direzione Medica del Presidio, diretta da Rosario Cunsolo, del direttore del Dipartimento per l’emergenza, Giuseppe Rapisarda e dell’UOC di Oculistica, diretta da Giuseppe Scalia. La valutazione e il prelievo delle cornee sono stati eseguiti dai dirigenti oculisti Maurizio Russo e Lucia Meli.

Le cornee prelevate sono state trasferite presso la Banca degli occhi di Mestre.

In Primo Piano

Calcio serie C, Catania cade in casa contro l’Avellino, ma non demerita

Dopo otto risultati positivi gli etnei sono stati sconfitti in casa da una squadra irpina molto pragmatica e cinica

Pubblicato

il

foto pagina ufficiale "Facebook" Catania FC

Si interrompe con l’Avellino la serie di otto risultati utili consecutivi. Il Catania esce sconfitto dal Massimino contro un Avellino che conquista, con questa vittoria, il vertice della classifica del girone C della serie C. I rossazzurri hanno tenuto testa agli irpini che si dimostrano estremamente solidi e pragmatici.

La cronaca. Nella prima frazione di gioco è il Catania a rendersi pericolosi. Al 6’ occasione per Lunetta che solo davanti al portiere irpino non aggancia la sfera su passaggio di De Rose. Due minuti dopo lo stesso attaccante stavolta non fallisce l’appuntamento con la rete.  A seguito di una corta respinta dell’estremo difensore ospite, sulla palla si avventa Lunetta che trafigge Iannarilli. L’Avellino non si perde d’animo e reagisce quasi subito trovando il pari al 12’ con Patierno con un tiro al volo che non lascia scampo a Dini.  Alla mezz’ora padroni di casa pericolosi: cross dalla sinistra di Lunetta per De Paoli, il quale al momento del tiro a botta sicura viene anticipato dalla retroguardia biancoverde.  Allo scadere della prima frazione di gioco c’è da registrare un tiro dalla distanza di Raimo ma Iannarilli devia in angolo.

La ripresa si apre con l’Avellino in attacco, minacciando la porta difesa da Dini con due tiri: dapprima con Sounas la cui conclusione sorvola la traversa e successivamente con Cancellotti che prova un tiro a giro con la sfera che finisce fuori. Al 10’ ancora Avellino con Russo con un tiro dalla distanza ma Dini para. Al 16’ l’Avellino raddoppia ancora una volta col bomber Patierno: Cancellotti dalla destra crossa al centro per Patierno, il cui tiro finisce alla destra di Dini. Dopo la rete dello svantaggio Toscano mette in campo forze fresche.  Al 33’ punizione di Stoppa ma il portiere ospite respinge. Il Catania si getta in avanti alla ricerca del pari. In pieno recupero i rossazzurri sfiorano il pari: punizione di Stoppa con la palla che finisce alla sinistra di Iannarilli

 

Catania-Avellino 1-2

Marcatori: Pt 8’ Lunetta, 12’ Patierno; St 16’ Patierno .

 

Catania (3-4-2-1): 57 Dini; 68 Ierardi, 15 Di Gennaro, 3 Celli; 19 Raimo (35’st 16 Quaini), 6 De Rose (K) (34’st 20 Frisenna), 7 Di Tacchio (VK), 33 Anastasio (24’st 21 Stoppa); 10 Jiménez (35’st 77 Dalmonte), 23 Lunetta; 11 De Paoli (17’st 9 Inglese). A disposizione: 13 Farroni, 12 Butano; 5 Del Fabro, 24 Gega, 63 Allegretto; 8 Sturaro, 37 Forti; 32 Montalto. Allenatore: Toscano.

 

Avellino (4-3-1-2): 1 Iannarilli; 29 Cancellotti, 5 Rigione (VK), 56 Enrici, 23 Cagnano; 21 Armellino (K) (29’st 20 Palumbo), 6 Palmiero (48’st 55 Mutanda), 24 Sounas; 7 D’Ausilio (34’pt 10 Russo); 32 Lescano (28’st 91 Panico), 9 Patierno. A disposizione: 77 Marson, 12 Pizzella; 2 Todisco, 26 Cionek, 79 Manzi, 38 Frascatore; 19 Tribuzzi, 51 Arzillo; 35 Zuberek, 57 Campanile. Allenatore: Biancolino.

 

Arbitro: Claudio Giuseppe Allegretta di Molfetta (Landoni di Trento- Taverna di Bergamo.
Quarto ufficiale: Antonio Di Reda (Molfetta).

 

Note: Ammoniti Toscano, Frisenna, Quaini, Ierardi, Di Tacchio (C); Palmiero, Patierno. Cancellotti (A). recuperi PT 4’; ST 7’. Angoli 5-1 per il, Catania .

 

Continua a leggere

Cronaca

Riposto, arbitro aggredito durante partita di calcio “Under17”

“Un episodio come questo non deve rimanere impunito. Confido in provvedimenti rapidi, severi e decisivi, con l’obiettivo di evitare che simili atti di violenza possano mai più accadere in futuro” ha detto Sandro Morgana presidente Lega Dilettanti Sicilia

Pubblicato

il

foto web sito "www.orizzontesport.it"

Un arbitro di calcio è stato picchiato a Riposto all’interno dello stadio “Luigi Averna” al termine della gara playoff “Under 17″ provinciale tra la squadra Russo Sebastiano Calcio Riposto e il Pedara. La partita, si giocava in teoria a porte chiuse per inagibilità delle tribune, ma sembra che in quest’ultime vi fossero degli spettatori.

L’aggressione è stata immortalata da un video che è diventato in poco tempo virale. Arbitro aggredito durante la disputa dei tempi supplementari. Nel video si vede il momento in cui il direttore scappa è accerchiato da giocatori e altre persone, cerca di scappare ma viene colpito con calci e pugni. Un uomo lo sottrae dalla furia degli aggressori portandolo via, mentre al centro del terreno di gioco si scatena una rissa con più calciatori. Nel contempo qualcuno allerta i carabinieri giunti poco dopo allo stadio per avviare le indagini e ricostruisce l’accaduto con l’intento di individuare i responsabili. Arbitro comunque che si è recato in ospedale per una serie di controlli.

Condanna dell’aggressione subita dall’arbitro durante il match Under 17 giocato a Riposto arriva dal presidente della Lega Dilettanti Sicilia Sandro Morgana. “Esprimo la mia più ferma e totale condanna per l’aggressione subita dall’arbitro durante l’incontro playoff Under 17 tra Russo Sebastiano Calcio Riposto e Pedara, svoltosi ieri sera allo stadio Luigi Averna di Riposto. Un episodio gravissimo che ha scosso l’intera comunità sportiva e che ci riporta indietro nella lotta contro la violenza negli stadi, un tema su cui siamo da sempre impegnati- ha detto Morgana- Questo vile attacco, che ha avuto luogo a pochi giorni dal Torneo delle Regioni, è una vergogna per il nostro sport e disturba profondamente la vigilia di un momento fondamentale per la Sicilia sul piano sportivo, culturale e turistico.

La violenza gratuita che ha travolto l’arbitro, costretto a difendersi sotto una pioggia di calci e pugni, è intollerabile. Fortunatamente, l’arbitro è ora a casa, dopo aver ricevuto le prime cure, ma rimane la gravissima ferita morale e l’indignazione per quanto accaduto. Ho personalmente portato la mia solidarietà – continua – all’arbitro e gli ho dedicato un grande abbraccio, confermando il mio pieno supporto a lui e a tutto il mondo arbitrale. Un episodio come questo non deve rimanere impunito. Confido in provvedimenti rapidi, severi e decisivi, con l’obiettivo di evitare che simili atti di violenza possano mai più accadere in futuro.  Questo è il momento di unire le forze, di dare un segnale forte e chiaro a tutti: lo sport deve rimanere un luogo di rispetto, educazione e sano agonismo.

La violenza non ha posto in nessun stadio d’Italia. L’immediato intervento delle forze dell’ordine e la raccolta delle prove, tra cui il video dell’aggressione, sono passi importanti verso l’identificazione dei responsabili. Mi sento profondamente deluso perché in questi anni avevamo intrapreso un percorso importante, grazie anche alle istituzioni dei nuclei antiviolenza. Non vogliamo fermarci. Anzi, è il momento di insistere e rilanciare l’azione di chi ama il calcio, di chi crede nei valori. Siamo vicini al mondo arbitrale, che è parte integrante del nostro sport. Condivido il pensiero dell’Associazione Italiana Arbitri che ha espresso la sua solidarietà con forza, e io sono completamente d’accordo con il loro messaggio: “Questo non è calcio, questo non è sport”. Oggi, purtroppo, abbiamo perso tutti”.

Intanto il sito ufficiale dell’Associazione Italiana Arbitri è stato ‘oscurato’ con una foto simbolo della non violenza dopo l’ennesima aggressione subita da un direttore di gara.  L’episodio – fa sapere l’Aia, “ultimo di una lunga grave serie, è avvenuto in Sicilia ed il giorno prima in Campania e nelle settimane scorse in Veneto, nel Lazio ed in diverse altre regioni”.   “È una situazione ormai inaccettabile – le parole del presidente Antonio Zappi – Queste incresciose aggressioni nei confronti dei nostri arbitri, spesso giovanissimi, picchiati da persone che per età potrebbero esserne i genitori solo per un fuorigioco o un rigore, devono essere oggetto di una profonda analisi, anche a livello istituzionale e politico, perché hanno assunto un significato non solo sportivo ma anche sociale che deve essere combattuto con fermezza da tutta la società civile”.

 

Continua a leggere

Trending