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Cronaca

Randazzo, controllo territorio, denunce su armi e stupefacenti e sanzioni al CdS

I militari della locale compagnia hanno eseguito una serie di servizi straordinari di prevenzione e contrasto alla criminalità, estesi lungo l’area etnea, da Piedimonte a Randazzo, da Maletto a Bronte

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I carabinieri della compagnia di Randazzo hanno eseguito una serie di servizi straordinari di prevenzione e contrasto alla criminalità, estesi lungo l’area etnea, da Piedimonte a Randazzo, da Maletto a Bronte.  Nel corso delle operazioni i carabinieri hanno denunciato in stato di libertà un 23enne, originario di Bronte ma residente a Randazzo, trovato in possesso di due tirapugni in metallo, occultati sotto il tappetino del sedile anteriore dell’auto su cui viaggiava.

A Bronte, invece, un 22enne proveniente da Petralia Soprana è stato fermato da una pattuglia delle Stazioni di Randazzo e Passopisciaro, impegnata in un controllo in via dei Caduti. All’interno del veicolo, i militari hanno scoperto una mazza da baseball lunga oltre 60 centimetri, nascosta accanto alla ruota di scorta, e un tirapugni artigianale, realizzato unendo quattro grossi bulloni a una piastra d’acciaio, del peso complessivo di quasi mezzo chilo, custodito nel vano portaoggetti del cruscotto. Anche in questo caso, i materiali sono stati sequestrati e l’uomo è stato denunciato.  A Piedimonte Etneo, i carabinieri della locale stazione, con il supporto dei militari del N.A.S. di Catania, hanno effettuato un’ispezione in un esercizio commerciale dedito alla vendita di “cannabis light”.

All’interno di alcune celle frigorifere, situate in un’area di deposito, sono stati trovati oltre 3 chilogrammi di infiorescenze di cannabis confezionate in buste sigillate, prive tuttavia di etichette e documentazione utile a garantirne la tracciabilità o a riconducibili all’attività commerciale. Il titolare, un 36enne del luogo, è stato denunciato per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

A Bronte, inoltre, due giovani sono stati segnalati alla Prefettura di Catania quali assuntori, dopo essere stati trovati in possesso di marijuana mentre si trovavano all’interno della propria autovettura. Infine sono state elevate diverse sanzioni amministrative, in particolare per uso del telefono cellulare durante la guida, mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e circolazione con veicoli sprovvisti di copertura assicurativa.

 

 

Cronaca

Paternò, celebrazione del 2 giugno, Festa dalla Repubblica

“Il 2 giugno è un momento solenne che celebra i valori repubblicani e il legame tra istituzioni e comunità” dicono dal comune

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Anche Paternò ha celebrato il 79° anniversario della nascita della Repubblica Italiana,  nata dalla volontà del popolo italiano espressa con il referendum del 2 giugno 1946. Una giornata per riaffermare i principi di libertà, uguaglianza e democrazia sanciti dalla nostra Costituzione.

Le celebrazioni ufficiali si sono aperte con il tradizionale corteo che, partendo da Palazzo Alessi, ha attraversato il cuore della città fino a Piazza Santa Barbara, dove si è svolta la cerimonia conclusiva con la deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti. Al corteo hanno preso parte il Sindaco Nino Naso e la Giunta Comunale, le autorità militari, i cittadini e numerose associazioni di volontariato e combattentistiche, tutti uniti per rendere omaggio a coloro che hanno sacrificato la propria vita per la libertà.

Tra le autorità presenti: il Capitano Marco Savo, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Paternò; il Maresciallo Franco Iervolino, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Paternò; il Comandante della Guardia di Finanza di Paternò, Niccolò Prosperi; e il Vice Comandante della Polizia Municipale, Giuseppe Rizzo, unitamente ad altri ufficiali e rappresentanti delle forze dell’ordine in servizio presso le rispettive stazioni.

Sempre in mattinata, il Sindaco Nino Naso ha preso parte, su invito di S.E. il Prefetto di Catania, Pietro Signoriello, alle celebrazioni ufficiali organizzate nel capoluogo etneo, rappresentando la comunità paternese insieme ai primi cittadini della provincia, in un’occasione importante per rafforzare il senso di unità e collaborazione istituzionale.

“Il 2 giugno è un momento solenne che celebra i valori repubblicani e il legame tra istituzioni e comunità” dicono dal comune di Paternò.

 

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Cronaca

Catania, convalidato arresto di John Obama, accusato dell’omicidio del 30enne Santo Re

Il 37enne extracomunitario, irregolare sul territorio nazionale, si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia tenutosi oggi

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John Obama, il 37enne posteggiare abusivo, originario dello Zimbabwe, accusato dell’omicidio di Santo Re, il pasticciere trentenne del bar “Quaranta”, ucciso a coltellate il 30 maggio scorso, nel lungomare Ognina di Catania, si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia tenutosi nella mattinata di oggi.

Il GIP ha convalidato il provvedimento e ha emesso nei confronti dell’indagato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il procuratore aggiunto Fabio Scavone, che coordina le indagini delle volanti e della squadra mobile della Questura di Catania, ha conferito l’incarico per l’autopsia che sarà eseguita domani. Ad accusare il 37enne sono due testimoni oculari e le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona.  L’indagato, che è fuggito dal luogo del delitto a piedi, quando è stato bloccato da agenti delle volanti, aveva i vestiti e le mani sporche di sangue. L’analisi delle immagini di videosorveglianza ha permesso di ricostruire le fasi dell’omicidio: Santo Re, terminata la giornata lavorativa, si è avviato verso la macchina parcheggiata nella discesa che conduce al porticciolo di Ognina.

Non appena è arrivato a metà della rampa, l’arrestato, che il pasticciere conosceva come posteggiatore abusivo che operava illegalmente in quella zona, gli si è parato davanti. Dopo qualche secondo, il 37enne ha sferrato alcuni fendenti in direzione del giovane che ha provato invano a difendersi indietreggiando.

La vittima, nonostante le gravissime ferite, è fuggita in direzione del bar Quaranta dove lavorava per chiedere aiuto, mentre il presunto assassino è fuggito. Proprio davanti al bar sostava in quei minuti un’ambulanza, che ha soccorso il pasticcere, accompagnandolo al vicino ospedale Cannizzaro dove poco dopo è morto nonostante tutti i tentativi dei medici per salvarlo. I colleghi di lavoro di Santo Re hanno riferito che la vittima conosceva bene l’indagato, al quale spesso tutti loro offrivano da mangiare.

 

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