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Cronaca

Catania, picchiato un 30enne, tre giovani raggiunti dall’obbligo di dimora dalle 15 alle 02.30

Gli indagati sono accusati di lesioni aggravate dai futili motivi e dall’avere agito in numero superiore a cinque

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A Catania agenti della Squadra Mobile etnea hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, nei confronti di tre giovani, due 23enni e un 22enne, accusati di lesioni aggravate dai futili motivi e dall’avere agito in numero superiore a cinque. L’ordinanza prevede l’obbligo di dimora tutti i giorni dalle 15 alle 02.30.

Secondo l’accusa, i tre farebbero parte di un gruppo che, il 4 gennaio scorso, nella zona della movida, nel centro della città, avrebbero selvaggiamente aggredito, per due volte la stessa sera, un giovane che ha riportato una “frattura pluriframmentaria scomposta del naso”, con prognosi di 30 giorni, diagnostica nel pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi Centro dove è stato medicato. La vittima alla polizia ha detto di essere stata aggredita da un gruppo di giovani da lui conosciuti, in due distinti momenti e luoghi, “per futili motivi concernenti un banale diverbio avvenuto tempo addietro riconducibile a una ragazza, sorella di uno degli aggressori”.

Grazie alle testimonianze e la visione di filmati pubblicati sui social e di immagini registrate da apparati di videosorveglianza, la Squadra Mobile ha ricostruito “l ruolo ricoperto da ciascuno”, permettendo anche di fare luce su come “gli autori del fatto abbiano seguito la cosiddetta logica del branco, alternandosi, con vari ruoli, nel porre in essere l’azione violenta”.

 

 

Cronaca

Catania, arrestato 45enne, si esercitava a sparare in un cantiere non distante da bambinopoli

I poliziotti hanno arrestato l’uomo con l’accusa di detenzione illegale di arma clandestina e di munizionamento nonché ricettazione

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Si stava esercitando a sparare con una pistola clandestina all’interno di un’area privata ubicata a poche decine di metri da una strada particolarmente trafficata del quartiere Nesima e non distante da una bambinopoli.

Il responsabile del gesto, un catanese di 45 anni, è stato individuato e fermato dagli agenti della Polizia di Stato che, proprio in quei momenti, si trovavano impegnati nella zona in un altro servizio di controllo finalizzato a contrastare fenomeni di illegalità diffusa.

In particolare, mentre stavano per rientrare in ufficio, i poliziotti  del Commissariato di Nesima hanno sentito alcuni colpi di pistola, per cui hanno ritenuto necessario avviare subito le ricerche per individuare il luogo esatto dell’esplosione.

Dopo aver girato l’angolo della strada, in un appezzamento di terreno privato, hanno notato il 45enne che, con l’arma ancora in mano, si stava dirigendo verso una struttura presente nel terreno e in fase di ristrutturazione.

Con le dovute cautele e senza dare nell’occhio, i poliziotti si sono addentrati nel terreno, riuscendo a circondare l’edificio dove l’uomo si era nascosto con l’arma sempre in pugno. Non appena gli agenti sono entrati all’interno del casolare, l’uomo si è voltato verso di loro e ha puntato l’arma, ma i poliziotti, in modo fulmineo, sono riusciti a bloccarlo e a disarmarlo.

Gli agenti del Commissariato di Nesima hanno recuperato l’arma per metterla in sicurezza e hanno appurato come fosse pronta per esplodere l’ultima cartuccia. Tra i poliziotti era presente un esperto istruttore di tiro della Polizia che ha avuto modo di verificare come la pistola, semiautomatica calibro 9, con matricola abrasa, fosse stata modificata in alcune caratteristiche, a cominciare dal montaggio dell’innesto per l’inserimento di un silenziatore.

Durante le fasi della perquisizione dell’immobile, i poliziotti hanno notato tre fori in un pannello in cartongesso, fori, che per forma e caratteristiche, sono risultati prodotti dai proiettili utilizzati dal 45enne, con precedenti di Polizia e destinatario di un ammonimento per episodi di violenza domestica.

I poliziotti hanno arrestato l’uomo con l’accusa di detenzione illegale di arma clandestina e di munizionamento nonché ricettazione. La pistola, la cartuccia inesplosa e il pannello con i fori sono stati posti sotto sequestro. L’uomo è finito in carcere.

 

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Cronaca

Zafferana Etnea, 48enne evade dai domiciliari: “Ero nervoso, dovevo fumare”

L’uomo ha tentato di giustificarsi raccontando di essere uscito di casa in seguito ad un litigio familiare, per comprare un pacco di sigarette

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I carabinieri della stazione di Zafferana Etnea hanno arrestato un 48enne di Riposto, sottoposto alla detenzione domiciliare in una via del centro di Zafferana, per il reato di evasione.  I fatti si sono verificati nei giorni scorsi, quando due militari, liberi dal servizio ma comunque attenti alla sicurezza pubblica, hanno notato in via Libertà – a poche decine di metri dalla caserma – un uomo che, con fare guardingo, camminava da solo per strada.

Militari che hanno riconosciuto l’uomo perché già sottoposto agli arresti domiciliari, sulla base a un provvedimento emesso all’inizio dell’anno dal Tribunale di Sorveglianza di Catania. I due carabinieri lo hanno bloccato e messo in sicurezza, quindi lo hanno portato in caserma per accertamenti.

Il 48enne ha tentato di giustificarsi raccontando di essere uscito di casa in seguito ad un litigio familiare, per comprare un pacco di sigarette: “Ero troppo nervoso, dovevo fumare”. Accertato, però, che non aveva alcun permesso per allontanarsi dal domicilio l’uomo è stato arrestato e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari anche per questo reato.

 

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