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Ss284, incidente mortale tra Bronte e Adrano

Sul posto i soccorritori, l’elisoccorso e i Carabinieri

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Un incidente mortale si è verificato intorno alle 13:30 di oggi nei pressi della Ss284 tra Bronte ed Adrano. Secondo le prime informazioni si tratterebbe di un operaio morto a seguito di un incidente all’interno di un cantiere. Al momento non sono note le generalità dell’uomo e la dinamica dell’incidente. Sul posto è arrivata un’ambulanza e  l’elisoccorso decollato dall’ospedale Cannizzaro di Catania, ma per l’operaio non c’è stato nulla da fare. I sanitari hanno solo potuto constatarne il decesso. Presenti anche i Carabinieri della Compagnia di Paternò che hanno avviato le indagini per chiarire la dinamica dell’incidente. Il cantiere è stato temporaneamente chiuso. La Procura etnea potrebbe aprire un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità.

+++NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO+++

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Catania e la forza “EDUCANTE” dell’Arte

Arte e bellezza, da oggi Librino diventa museo a cielo aperto con le nuove opere di Magma. Schifani: «Esempio concreto di rigenerazione urbana e sociale che parte dal cuore delle periferie»

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Esiste un adagio popolare, che serpeggia ancora nel sostrato culturale e che recita: “con la cultura non si mangia”, e che relega il fatto culturale ad un ozio da benestanti spensierati…, gli “otia”, per intenderci.

Ma la storia ha sempre sconfessato questa massima popolare, dimostrandone l’infondatezza, poiché, a ben vedere, ogni cambiamento nella condotta umana è sempre stato dettato prima da un cambiamento nel modo di vedere, di pensare, di intendere e di giudicare. Insomma, se non cambia la cultura di un luogo, non può cambiare il modo di fare.

La forza della Cultura!

L’iniziativa, allora, messa in campo quest’oggi in uno dei quartieri più controversi del capoluogo etneo, si riveste di suggestioni cariche di spinte che invitano guardare l’Oltre possibile.

Librino si riveste d’arte. Si riveste di pensieri educanti. Si riveste di speranze, di nuove opportunità, di possibilità, di bellezza.

Se ne dichiara convinto anche il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che ha commentato la nascita di MAGMA: «Librino oggi è simbolo di una Sicilia che guarda avanti, che crede nel potere trasformativo della cultura, dell’arte e della bellezza. Con l’iniziativa della Fondazione Antonio Presti e del Museo a cielo aperto Magma, assistiamo a un esempio concreto di rigenerazione urbana e sociale che parte dal cuore delle periferie e coinvolge cittadini, artisti, scuole e istituzioni.”

Gli fanno eco le parole del mecenate Antonio Presti, che questa mattina ha battezzato tre nuove opere del museo. «Quando un bambino nasce in un luogo di mancamento diventa ciò che vede. Per questo, qui a Librino, non bastano solo strade o rotonde. Non basta il cemento. Serve restituire la vista al cuore. E questo è possibile solo attraverso il sogno. Quel sogno è fatto di cavalli che corrono verso nuove mete; è fatto di colonne che toccano il cielo; di colori che rallegrano il cuore ma soprattutto è fatto di sguardi d’amore. Quelli delle madri che vigilano sui figli, proteggendo famiglie e comunità, infondendo forza nelle difficoltà e coraggio nei momenti più critici».

Una vera festa alla presenza di migliaia di bambini delle scuole e delle loro mamme – con il presidente del VI Municipio Francesco Valenti – per la consegna alla città di tre installazioni monumentali realizzate da artisti internazionali: Le Grandi Madri” di Lynn Johnson, “Cavalli eretici” di Monika Bulaj e “Cromatismo emozionaledi Paolo Bini.

«Librino diventa così un vero polo culturale, attrazione per tutti quei turisti che potranno scorgere emozione e poesia nelle opere di Presti – ha sottolineato il sindaco del capoluogo etneo Enrico Trantino, rappresentato stamattina dall’assessore Massimo Pesce – il Comune di Catania crede fortemente nel percorso di rinascita tracciato finora, per diffondere arte, cultura e legalità, per questo proprio recentemente abbiamo deciso di illuminare la Porta della Bellezza e la Porta delle Farfalle, le monumentali opere che il mecenate di Tusa ha donato al quartiere in oltre vent’anni di lavoro».

«Il mio ultimo atto da assessore comunale è stato la firma del protocollo per la realizzazione di MAGMA – ha detto l’on. Salvo Tomarchiooggi, da parlamentare regionale, rinnovo quell’impegno: il mio primo atto in finanziaria è stato dare concretezza a quel protocollo, contribuendo così alla nascita del Museo».

Le Grandi Madri”, rappresentano il cuore di un percorso educativo che parte dalla genitorialità: «Sono onorata – ha detto emozionata la fotografa americana Johnson – tutti dobbiamo dare voce alle donne. Sono il fondamento della vita ed è proprio questo che vuole rappresentare questa mostra: la dignità delle donne, il loro coraggio, il loro eroismo, la loro verità».

Ventitré gigantografie di oltre 7 metri che trasformano il cavalcavia in una grande tela umana e da ventisette immagini di 1 metro e 50 installate sulla trave del ponte, dove campeggia la scritta: “Le grandi madri di Librino: amano, sognano, donano la vita. Fra le loro braccia non si smette mai di sognare”.

Poche centinaia di metri più in là, un altro maestoso progetto prende forma per restituire una nuova immagine del cavallo: non più simbolo di illegalità, ma creatura sacra, corpo libero in movimento, strumento di riscatto morale e sociale: «Il cavallo ci legge dentro. Sfiorarlo ci riconduce a ciò che vediamo, ma non riusciamo a riconoscere – ha affermato la fotografa Bulaj, i cui scatti sono diventati i murales dell’opera “I Cavalli eretici” – l’invisibile: il mito dell’unicorno, dei cavalli alati… il nostro specchio? Nell’ostinata pulizia degli zoccoli, nella spazzolatura del mantello, nella cura che il cavallo riceve dai bambini, si scrive così la fiaba di Librino».

Un’opera per restituire al quartiere e ai suoi abitanti dignità e voglia di riscatto, realizzata grazie al contributo dell’Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia e dell’ASD Maneggio L’Ulivo di Librino, che fanno del rispetto per i cavalli un altare di bellezza.

A tutto questo, si aggiunge “Cromatismo emozionale”, dell’artista campano Paolo Bini, con 34 colonne policrome di 5 metri ciascuna, che disegna un sentiero simbolico che percorre la Montagna Sacra e conduce alla Chiesa della Resurrezione del Signore.

Ogni colonna è stata “adottata” da una famiglia del quartiere, chiamata a scrivere una riflessione sul sogno, sulla luce, sulla speranza. Così, il cemento si colora di umanità. «C’è un filo invisibile che unisce il mio gesto artistico alla visione di Presti: il desiderio di trasformare e di concepire l’arte quale esperienza di responsabilità, restituzione, inclusione – commenta l’artista Paolo Bini – quest’opera vuole dialogare con le strade, con le persone, con i palazzi. Il colore diventa linguaggio universale, capace di ricucire lo spazio urbano e quello interiore».

A conclusione della giornata, i ringraziamenti da parte di Presti a tutti coloro che hanno reso possibile la creazione del museo a cielo aperto,” un museo dell’anima collettiva, una dichiarazione d’amore alla bellezza come diritto universale, un atto poetico e politico che si rinnova nel cuore di una delle periferie più complesse del Paese».

Da oggi Librino diventa il più grande Museo a cielo aperto d’Europa, donato dalla Fondazione Fiumara d’Arte alla Regione Siciliana.

 

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Cronaca

Catania, indagate 4 persone per usura e estorsione

Le somme concesse in prestito, oscillanti tra i 500 ed i 3.000 euro, sarebbero state elargite in contanti con una decurtazione, già alla consegna, di una rata a titolo di interesse con un tasso mensile variabile dal 60 fino al 300% del capitale finanziato

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Usura e estorsione. Sono i reati contestati dal comando provinciale della Guardia di Finza a 4 persone, tra cui tre donne. Nei confronti dei 4 indagati è stata applicata la misura cautelare personale dell’obbligo di dimora Le indagini eseguite dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania, hanno permesso di acquisire, elementi che dimostrerebbero la loro partecipazione, talvolta a titolo individuale e talvolta in concorso, alla commissione dei due reati . In particolare, l’attività usuraia sarebbe perpetrata nei confronti di soggetti in difficoltà economiche appartenenti allo stesso nucleo familiare.

L’indagine è partita dalle dichiarazioni delle “vittime” costrette, per far fronte a comuni esigenze della vita familiare, a rivolgersi a soggetti che avrebbero prestato denaro, operando nella zona di Picanello e del Villaggio Sant’Agata, con un elevato tasso usurario, determinando il depauperamento del patrimonio economico delle vittime.

In particolare, l’attività usuraia, secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, sarebbe stata perpetrata nei confronti di una pluralità di soggetti, prevalentemente in difficoltà economiche e a volte appartenenti anche al medesimo nucleo familiare. Le somme concesse in prestito, in media di modesta entità ed oscillanti tra i 500 ed i 3.000 euro, sarebbero state elargite in contanti con una decurtazione, già alla consegna, di una rata a titolo di interesse con un tasso mensile variabile dal 60 fino al 300% del capitale finanziato.

L’entità dei prestiti e la durata sarebbe stata calibrata sul profilo del richiedente, in base al grado di solvibilità. Nel corso delle indagini è emerso come gli indagati avrebbero, nella gestione delle posizioni debitorie, provveduto anche a sollecitare il recupero delle rate insolute nei confronti dei “clienti” ed avrebbero a tal fine intimorito e minacciato i debitori invitandoli alla regolarizzazione della propria posizione finanziaria.

Specificatamente, il sistema di restituzione adottato dagli indagati non avrebbe consentito una facile estinzione delle somme pattuite essendo utilizzato usualmente un meccanismo con previsione di una corresponsione mensile di quote di interessi senza soluzione di continuità, non conteggiate ai fini dell’estinzione del prestito e ciò fino a quando la vittima non avesse provveduto alla riconsegna integrale, in unica soluzione, dell’importo erogato alla data dell’accordo, con ciò determinando, a causa di tali peculiari modalità di estinzione, in alcune vittime l’esigenza, pur di estinguere il prestito in corso, di contrarne un ulteriore ad un importo superiore.

Nel corso delle indagini sono stati sentiti anche i presunti debitori, al fine di acquisire più specifici dettagli sulle modalità del prestito contratto.

 

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