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Cronaca

Catania, rissa tra pazienti al pronto soccorso, picchiata guardia giurata, un denunciato

Durante il tentativo di calmare gli animi, uno dei vigilantes è stato colpito da un 42enne che gli procurato un trauma all’orecchio sinistro e una prognosi di dieci giorni

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Dalle parole sono passati ai fatti in pochi istanti. Alcuni pazienti, in attesa di ricevere le cure in Ospedale, si sono azzuffati tra loro. Alla base della rissa ci sarebbe una vivace discussione tra chi avesse la priorità nel turno d’accesso al Pronto Soccorso per essere visitato dal personale sanitario.

Per riportare la calma è stato richiesto l’intervento degli agenti Polizia di Stato che, in pochi istanti, hanno raggiunto la sala d’attesa del Pronto Soccorso dell’Ospedale “Garibaldi Centro”.

I poliziotti sono intervenuti dopo la segnalazione giunta in Sala Operativa da parte di alcune guardie giurate in servizio nel presidio ospedaliero intervenute, poco prima, per tentare di placare gli animi.

Durante il tentativo di sedare la lite, una delle guardie giurate è stata colpita con uno schiaffo violento al volto da un uomo che ha procurato un trauma all’orecchio sinistro e una prognosi di dieci giorni, come refertato dai medici che hanno prestato le cure del caso.

Giunti sul posto, i poliziotti hanno riportato la situazione alla calma e hanno raccolto la querela della vittima del gesto violento. Gli agenti hanno individuato e identificato l’aggressore, un 42enne di Misterbianco, che è stato denunciato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

 

Cronaca

Catania, muore bambina all’ospedale, madre indagata per “atto dovuto”

La polizia avrebbe appurato che la madre, nel periodo dell’allattamento, avrebbe fatto uso di sostanze mediche alternative per togliersi il vizio del fumo. La Procura ha disposto l’autopsia

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La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta sulle cause della morte di una bambina di pochi mesi deceduta all’ospedale Garibaldi Nesima.

La piccola era stata portata dai genitori nel pronto soccorso pediatrico per dei malori. Dai colloqui con i medici la polizia avrebbe appurato che la madre, nel periodo dell’allattamento, avrebbe fatto uso di sostanze mediche alternative per togliersi il vizio del fumo.

Per accertare se la piccola sia stata indirettamente e involontariamente “avvelenata” da queste sostanze la Procura ha disposto l’autopsia e, come atto dovuto, ha indagato la madre per omicidio colposo.

 

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Cronaca

Fiumefreddo di Sicilia, arrestato 42enne avrebbe tentato di strangolare la convivente

La relazione tra la vittima e l’arrestato sarebbe stata segnata da un clima di forte gelosia. La donna sarebbe stata sottoposta a un controllo anche attraverso una telecamera installata all’interno dell’abitazione e privata del cellulare.

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FOTO REPERTORIO

In provincia di Catania una donna di 34 anni ha chiesto aiuto, ai carabinieri della stazione di Fiumefreddo di Sicilia, dopo aver subito una lunga serie di soprusi e vessazioni da parte del proprio convivente 42enne.

L’uomo è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia.  La donna, approfittando di un momento di distrazione del convivente, è riuscita a rivolgersi a una vicina di casa, ottenendo in prestito il suo telefono per contattare la centrale operativa della Compagnia Carabinieri di Giarre.  I militari, giunti presso l’abitazione in brevissimo tempo, hanno rassicurato la donna e l’hanno messa nelle condizioni di sentirsi finalmente al sicuro.

Proprio in quel frangente, il 42enne, che si trovava ancora in casa, ignaro della richiesta d’aiuto, è stato immediatamente bloccato e messo in sicurezza dai militar. La donna ha potuto raccontare l’intero quadro di maltrattamenti a cui sarebbe stata sottoposta.

La relazione con il compagno, iniziata nel 2022, sarebbe stata segnata da un clima di forte gelosia e sospetti continui da parte dell’uomo, che l’avrebbe spesso accusata di infedeltà e, durante un periodo di detenzione, persino di aver avuto relazioni a pagamento. Secondo quanto riferito, la donna sarebbe stata sottoposta a un controllo ossessivo, anche attraverso una telecamera installata all’interno dell’abitazione, e privata, appunto, anche del cellulare per impedirle qualsiasi contatto con l’esterno.

Nel tempo, la 34enne avrebbe subito, inoltre, numerose aggressioni fisiche, tra cui schiaffi e pugni, e sarebbe stata costretta ad ammettere presunti tradimenti mai avvenuti, nella speranza di fermare le violenze.  Un episodio particolarmente grave, si sarebbe verificato anche nei giorni successivi alla morte del padre, quando la donna, ancora provata dal lutto, sarebbe stata nuovamente accusata dal convivente e costretta a dei “contatti fisici” non voluti.

La decisione di denunciare, quindi, è maturata tre giorni prima dell’intervento degli investigatori della Stazione di Fiumefreddo di Sicilia, in seguito all’ennesima aggressione, durante la quale l’uomo avrebbe addirittura tentato di strangolarla, prima con le mani e poi, non contento, utilizzando una cintura.  Terrorizzata quindi, di un’escalation ancora più pericolosa per la sua incolumità, da parte del suo aggressore, la donna ha trovato la forza ed il coraggio di rivolgersi ai Carabinieri.

Il 42enne è stato arrestato e condotto nel carcere di Catania Piazza Lanza.

 

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