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Cronaca

Sant’Alfio, tentata truffa ai danni di una 87enne col metodo del “falso carabiniere”, due denunciati

Hanno 20 e 18 anni i due giovani che sono stati scoperti dai militari della locale stazione

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FOTO REPERTORIO

I carabinieri del comando stazione di Sant’Alfio hanno scoperto una tentata truffa i danni di un’anziana donna.  La vittima, una 87enne, era stata contattata telefonicamente dal truffatore che, con il “metodo del falso Carabiniere”, era riuscito a convincerla che il figlio aveva causato un grave incidente stradale e rischiava di essere arrestato.

Facendo leva sull’istinto materno, il malvivente le aveva poi prospettato la possibilità di pagare una cauzione per evitare l’arresto del parente, quindi l’anziana, spaventata e preoccupata, ha cominciato a racimolare ciò che aveva a disposizione, in attesa che un finto avvocato passasse per il ritiro. Un vicino di casa, avendo intuito il tenore della conversazione, ha subito telefonato al figlio della signora, mettendolo in guardia.

L’uomo non era in paese in quel momento e ha avvisato immediatamente i carabinieri che, così, hanno potuto organizzarsi per cogliere sul fatto i due truffatori.

Una pattuglia, infatti, ha raggiunto l’abitazione della vittima da una strada secondaria, in modo da non essere vista, sorprendendo i due malviventi proprio davanti al portone della signora, e non lasciando loro alcuna via di fuga.

Uno dei due, ignaro del blitz dei militari dell’Arma, era ancora al telefono con la vittima quando è stato bloccato e messo in sicurezza, come ha confermato la successiva analisi del suo telefono cellulare. I due giovani di 20 e 18 anni, entrambi catanesi, sono stati denunciati per tentata truffa.

Cronaca

Catania, indagini su collegamento video tra Niko Pandetta, in carcere, e il rapper Baby Gang

E’ successo durante il concerto del primo maggio di Baby Gang. Nella cella del trapper la polizia penitenziaria ha trovato un telefonino

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FOTO CATANIATODAY

Problemi per Niko Pandetta, il trapper catanese detenuto a Castrovillari in Calabria per spaccio di sostanze stupefacenti. Pandetta è nipote del boss mafioso Turi Cappello. In particolare nella cella del trapper la polizia penitenziaria ha trovato un telefonino. Pandetta è adesso indagato per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti. Il nome di Niko Pandetta è tornato alla ribalta dopo che lo scorso primo maggio, al concerto dell’One day music festival, tenutosi a Catania, del rapper Baby Gang , quest’ultimo prima di esibirsi con “Italiano” avrebbe fatto sul palco una videochiamata con il coautore della canzone ossia proprio Niko Pandetta.

La procura di Catania, a tal proposito,  ha avviato accertamenti sulla performance del primo maggio.  “È mio fratello, un c… di casino per Niko Pandetta”, ha incitato i pubblico dal palco Baby Gang mostrando il telefonino in cui si è visto il volto di Pandetta. Il gesto è stato ripreso da molti dei presenti che hanno poi postato i video sui social.  Non è ancora chiaro se la videochiamata fosse in diretta o registrata. Per chiarire cosa è realmente accaduto e verificare se Pandetta abbia avuto la possibilità, dal carcere, di mandare un video o, addirittura, di partecipare in diretta al concerto del primo maggio sulla spiaggia della Plaia la Procura di Catania ha avviato degli accertamenti, delegando le indagini alla squadra mobile della questura.

I legali di Pandetta, gli avvocati Salvo Pace e Maria Chiaramonte, hanno sostenuto di  “non avere informazioni dirette”. “Potrebbe trattarsi – sottolineano – di una vecchia registrazione precedente la sua carcerazione. Oppure una registrazione tra quelle per cui c’è già un procedimento penale aperto. Non abbiamo potuto sentire direttamente Pandetta, quindi non possiamo riferire la sua versione”.

“C’è ancora chi si stupisce sull’uso del telefonino dal carcere, ma sui social c’è un’ampia possibilità di cosa vedere, secondo vere e proprie sezioni di scelta, tra “carcerati che fanno i TikTok”, “video dei carcerati”, “detenuti in carcere fanno video’” e persino “diretta dal carcere”. La cella del carcere è sempre più la location preferita specie per rap e giovani boss per fare ‘spettacolo”.

A dirlo è Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato polizia penitenziaria, in merito alla vicenda . I”n attesa che si accerti se realmente il boss fosse in collegamento via telefono con il cantante, da una perquisizione nella cella del carcere di Rosarno, dove Pandetta è detenuto, la polizia penitenziaria ha trovato e sequestrato un telefonino- ha affermato Di Giacomo- Il diffuso uso dei telefonini dal carcere sono un’offesa alle vittime e alle loro famiglie. Mettiamoci semplicemente nei panni di chi ha subito l’uccisione di un figlio, una violenza, una rapina che assiste allo spettacolo dell’aggressore per rendersi conto del sentimento di forte indignazione.

E poi non si sottovaluti il messaggio inviato da “eroi del crimine” a giovani che seguono fiction come Gomorra e Mare fuori e mitizzano un modello di criminalità e di carcere. Ma attenzione: l’uso dei social è dimostrazione di potere e contiene persino messaggi di comando inviati all’esterno. Noi lo stiamo denunciando da tempo.  Gli unici a trarre vantaggio sono i detenuti appartenenti a organizzazioni mafiose e criminali, i più forti nelle carceri rispetto ai poveri Cristi che non ce la fanno più. In questo scenario sempre più allarmante emergenza l’appello al Governo, al Parlamento e alla politica a non girare la faccia perché negli istituti si comanda comodamente in cella via chat”.

 

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Cronaca

Catania, movida sicura, controlli in centro e periferia, denunce e sanzioni

Complessivamente, nel corso della sera e della notte, sono state identificate dalle pattuglie poste a disposizione della sala operativa della Questura 250 persone, di cui 55 con precedenti penali, e sono stati controllati 110 veicoli, tra auto e moto.

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Come ogni fine settimana, anche questo primo weekend di maggio è stato caratterizzato da un articolato servizio di controllo interforze, predisposto con ordinanza del Questore di Catania per garantire il sereno svolgimento della movida nel centro storico e, in particolare, nelle zone maggiormente frequentate da cittadini e turisti, nei pressi di locali ed attività di ritrovo. Sono stati realizzati presidi e posti controllo in piazza Bellini, via Sangiuliano, via Landolina, via Coppola, via Teatro Massimo, via San Gaetano alla Grotta, via S. Filomena, via Gemmellaro, piazza Università, piazza Stesicoro, piazza Manganelli e via Etnea.

Complessivamente, nel corso della sera e della notte, sono state identificate dalle pattuglie poste a disposizione della sala operativa della Questura 250 persone, di cui 55 con precedenti penali, e sono stati controllati 110 veicoli, tra auto e moto.

Le pattuglie appiedate hanno presidiato le aree pedonali del centro al fine di evitare l’accesso di mezzi a due ruote, garantendo la sicurezza dei pedoni e dei clienti delle attività commerciali, e hanno effettuato diversi controlli di gruppetti di giovani anche con la finalità di prevenire e contrastare il fenomeno dell’uso di droghe e dell’abuso di sostanze alcoliche. Al riguardo, i poliziotti hanno proceduto al controllo di alcuni gruppi di giovani nella zona di Piazza Bellini e all’esito delle verifiche due di loro, un 22enne e un 27enne catanesi, sono stati trovati in possesso di pochi grammi di marijuana; per tale ragione saranno segnalati alla Prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti.

Per quanto riguarda la verifica del rispetto delle norme del Codice della Strada, sono stati predisposti mirati posti di controllo e sono stati elevati 18 verbali. Nello specifico, sono state riscontrate 4 infrazioni per mancanza della copertura assicurativa con conseguente sequestro amministrativo dei mezzi e 3 per guida senza casco protettivo con conseguente fermo amministrativo dei ciclomotori. Altresì, al fine di contrastare il fenomeno della sosta selvaggia e i conseguenti problemi alla circolazione stradale sono state contestate 11 infrazioni nei confronti di altrettante autovetture parcheggiate in modo irregolare in divieto di sosta e in area pedonale.

Durante un posto di controllo in viale Africa i poliziotti hanno fermato un’autovettura condotta da una donna, che alla richiesta di esibizione dei documenti di identità ha mostrato la patente di guida della sorella, sperando che nessuno se ne accorgesse, in quanto la sua era scaduta. Per tale ragione la donna è stata deferita all’Autorità Giudiziaria per il reato di false attestazioni a pubblico ufficiale e sanzionata con 5 verbali per altrettante violazioni al codice della strada. Inoltre, la macchina guidata dalla donna è stata confiscata perché già sottoposto a sequestro amministrativo.

Le volanti hanno, poi, fermato fuori dalla piscina comunale di viale Kennedy un 46enne catanese, pregiudicato, che sostava in modo sospetto all’esterno della struttura. Per tale ragione l’uomo è stato sottoposto a perquisizione personale estesa all’autovettura con cui si era recato sul posto; all’interno di quest’ultima venivano rinvenuti numerosi arnesi atti allo scasso e, pertanto, il 46enne è stato denunciato a piede libero all’Autorità Giudiziaria.

Infine, nell’ambito dei controlli amministrativi alle attività commerciali la Polizia Locale- Reparto Annona ha elevato sanzioni amministrative nei confronti dei titolari di due ristoranti di via S. Filomena ove è stata riscontrata l’occupazione abusiva del suolo pubblico e l’installazione di una tenda non autorizzata.

Analoghi controlli sono stati svolti dall’Arma dei Carabinieri, che ha impiegato equipaggi della Compagnia di Piazza Dante e del Nucleo Radiomobile di Catania. E’ stato messo in campo un dispositivo composto da pattuglie dinamiche, militari a piedi e carabinieri con etilometro e drug-test, impegnati in posti di controllo lungo le vie a maggiore affluenza. Tali controlli sono stati effettuati nell’area del centro storico e, in particolare, in Piazza Federico di Svevia, Piazza Currò, Largo Rosolino Pilo e zone limitrofe, dove i militari dell’Arma sono stati impegnati in un’azione di prevenzione e contrasto ai fenomeni di criminalità diffusa, tra cui lo smercio e la diffusione di droga tra i giovani e i reati predatori, nonché alla guida in stato di alterazione e a quelle condotte irrispettose del decoro urbano, come la sosta selvaggia nei pressi dei siti storici o in quelli di maggiore aggregazione.

In totale sono state identificate 77 persone e controllati 38 veicoli, di cui 4 sono stati sottoposti a sequestro/fermo amministrativo. Per quanto riguarda la verifica del rispetto delle regole del Codice della Strada sono state effettuate  33 contestazioni, per un importo complessivo di circa € 25.000,00, la decurtazione di 61 punti patente e il sequestro di 12 mezzi.

In particolare, oltre alle previste sanzioni pecuniarie, ad un automobilista 26enne catanese è stata sospesa la patente di guida, poiché sorpreso a circolare mentre parlava al cellulare, mentre 3 motoveicoli sono stati sottoposti a fermo amministrativo poiché i rispettivi giovani conducenti non indossavano il casco protettivo. Inoltre, nel corso dei posti di controllo, sono stati sequestrati per mancanza della copertura assicurativa 9 veicoli.

Oltre a ciò, sono stati multati 2 centauri, un 20enne ed un 16enne del capoluogo, sopresi a condurre una grossa moto enduro ed uno scooter senza patente, poiché mai conseguita.

Riguardo ai servizi di prevenzione del fenomeno della guida sotto l’effetto di alcool e stupefacenti, è stata organizzata una serie di posti di controllo nel centro storico da parte di diverse pattuglie del Nucleo Radiomobile. All’esito delle verifiche con l’etilometro, che hanno interessato 14 conducenti, di cui 4 nella fascia d’età tra i 18 ed i 22 anni, 5 in quella tra i 23 e 27 anni, 4 in quella tra i 28 ed i 32 anni ed un 50enne, nessuno di questi è risultato guidare ubriaco. Nel corso del particolare servizio, inoltre, 2 automobilisti sono stati sottoposti ai “drug-test”, che non hanno evidenziato condotte contrarie alla legge.

In merito all’attività antidroga, sicuramente incisiva è stata l’azione dei militari dell’Arma volta a contrastare la diffusione di droga tra i giovani. Infatti, 4 ragazzi sono stati trovati in possesso di stupefacenti. In particolare, sono stati segnalati alla Prefettura dalle pattuglie a piedi 3 coetanei 22enni, notati in atteggiamento sospetto nell’area della Pescheria, che avevano nelle loro tasche delle dosi di hashish per consumo personale, dal peso complessivo di gr 11 circa. Durante invece un posto di controllo nei pressi di Piazza Alcalà, un guidatore 28enne di Catania, a bordo di un grosso SUV, è stato sottoposto a perquisizione personale e veicolare volta appunto alla ricerca di narcotici, al termine della quale l’uomo è stato sorpreso con alcuni grammi di marijuana. Anche per lui, la segnalazione per uso personale di stupefacenti.

 

 

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