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Cronaca

Catania, operazione contro la pedo pornografia, otto indagati di cui tre arrestati

Sequestrati numerosi dispositivi informatici contenenti decine di migliaia di file illegali. Gli indagati sono tutti di sesso maschile, con età compresa tra 40 e i 60 anni e sono residenti nelle province di Catania, Ragusa e Siracusa.

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La Polizia di stato, in una operazione  contro lo sfruttamento sessuale dei minori online, ha arrestato tre persone, mentre altre 5 risultano indagate a piede libero, per detenzione di ingente materiale pedopornografico; sequestrati numerosi dispositivi informatici contenenti decine di migliaia di file illegali.

L’indagine è stata coordinata dalla Procura Distrettuale di Catania ed è stata avviata dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO) del Servizio Polizia Postale che, grazie alla collaborazione con l’organizzazione no profit Child Rescue Coalition, ha utilizzato avanzati “tool” investigativi per geolocalizzare in Sicilia alcuni utilizzatori degli account con i quali erano stati condivisi e scaricati immagini e video di pornografia minorile.

Gli approfondimenti investigativi del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Catania hanno consentito alla Procura della Repubblica di Catania di emettere decreti di perquisizione personale ed informatica nei confronti di tutti gli indagati.

Nel corso delle operazioni, all’interno dei dispositivi in uso a tre indagati è stato rinvenuto un ingente quantitativo di immagini e video pedopornografici, circostanza che ha determinato il loro arresto in flagranza di reato, successivamente convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari presso i Tribunali di Catania, di Ragusa e di Siracusa.  Gli indagati sono di varie estrazioni sociali e tutti di sesso maschile, con età compresa tra 40 e i 60 anni e sono residenti nelle province di Catania, Ragusa e Siracusa.

Cronaca

Catania, arrestato 38enne per maltrattamenti e atti persecutori

La 36enne stanca delle continue vessazioni ha denunciato il tutto ai militari dell’Arma

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Una storia di violenza lunga 20 anni fatti di maltrattamenti e vessazioni dentro le mura di casa che per la vittima, una 36enne, si erano trasformate in un inferno. L’autore di questi “gesti” il compagno 38enne.

La donna si è recata nella caserma dei carabinieri della Stazione di Ognina, riuscendo a fuggire dall’abitazione che solo fino a qualche ora prima si era trasformata per l’ennesima volta in un teatro di urla, schiaffi e calci. Visibilmente spaventata ha deciso di denunciare il compagno raccontando tutto ai militari dell’Arma.

Aggressioni fisiche e verbali, minacce, insulti e anche sorveglianza ossessiva, pedinamenti e pressioni psicologiche anche davanti ai figli, soprattutto quando sarebbe rientrato in casa ubriaco o drogato.

La 36enne ha inoltre raccontato che anche dopo brevi periodi di separazione, l’uomo si sarebbe reintrodotto in casa, senza il suo consenso, chiudendosi nella stanza dei figli e che anni fa, aveva richiesto un provvedimento di ammonimento nei confronti del compagno, ma nonostante tutto, aveva scelto, nella speranza di un cambiamento, di farlo rimanere nella casa familiare.

Questo purtroppo, avrebbe peggiorato la situazione e lui avrebbe alternato momenti di apparente calma a nuovi episodi di violenza. Ma torniamo al giorno dell’ultima aggressione: l’uomo rientra in casa all’alba e avrebbe iniziato prima a picchiare la donna e poi le avrebbe scagliato addosso delle sedie.

La 36enne stanca delle continue vessazioni, ha atteso che il compagno si addormentasse per recarsi dai carabinieri, i quali non hanno perso tempo, hanno raggiunto l’abitazione familiare ed hanno trovato il 38enne ancora a letto. Lo hanno prelevato e condotto in caserma.

Contemporaneamente, altri militari hanno effettuato un sopralluogo nell’appartamento, documentando i segni evidenti delle violenze appena denunciate: mobili danneggiati, oggetti rotti e tende strappate.

L’uomo è stato arrestato e rinchiuso nel carcere Piazza Lanza. È ritenuto responsabile di reiterati maltrattamenti in famiglia e atti persecutori.

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Cronaca

Catania, ruba condizionatori all’Università, arrestato 52enne

Il ladro è stato notato mentre caricava la propria auto con la merce rubata dagli uffici dell’Ateneo

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Ha approfittato di una finestra rimasta aperta per intrufolarsi nella sede dell’Università degli Studi di Catania di via Androne e rubare diversi condizionatori d’aria. A fermarlo con la refurtiva in auto sono stati gli agenti della Polizia di Stato, intervenuti dopo la segnalazione di un cittadino.

Il ladro, un catanese di 52 anni, è stato notato mentre caricava la propria auto con la merce rubata dagli uffici dell’Università, per poi ingranare la marcia e partite in tutta fretta, in direzione piazza Santa Maria di Gesù. Il gesto ha insospettito il cittadino che ha subito chiamato il Numero Unico per le Emergenze per segnalare il furto in corso.

Una volta ricevuta la segnalazione, la Sala Operativa della Questura ha inviato immediatamente una pattuglia.

I poliziotti delle volanti si sono messi sulle stracce del ladro, secondo le descrizioni fornite dal segnalante, riuscendo, in pochi minuti, ad intercettare l’auto in via Plebiscito. Intimato l’alt, i poliziotti hanno fermato l’uomo per sottoporlo a controllo e per perquisire l’auto. Una volta aperto il vano porta bagagli, i poliziotti hanno trovato diversi condizionatori, insieme ad alcuni arnesi tra cui cacciaviti e tronchesine, nonché una torcia.

I poliziotti hanno poi controllato i locali dell’Università, notando come, in varie stanze, fossero stati staccati i condizionatori.

Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro e il 52enne è stato arrestato per furto aggravato. Sentito il PM, l’uomo è stato condotto nelle camere di sicurezza della Questura, in attesa di essere giudicato per direttissima. All’esito dell’udienza, il giudice ha convalidato l’arresto e ha disposto l’obbligo di presentazione alla P.G.

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