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Cronaca

Catania, salvata cavalla destinata, forse, alle corse clandestine

L’equino era stato confinato in uno spazio aperto, delimitato da un recinto fatto di filo spinato, senza cibo e acqua e presentava la punta delle orecchie mozzata

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Una cavalla di soli 2 anni era stata lasciata all’interno di un recinto, senza acqua né cibo, ma è stata salvata dalla Polizia di Stato, che l’ha sequestrata ed affidata ad un’azienda del ragusano che se ne prenderà cura in attesa di rintracciare il legittimo proprietario.

I poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, durante uno dei mirati servizi di prevenzione e repressione delle corse e della macellazione clandestina, hanno proceduto ad un controllo in viale Biagio Pecorino, dove era stata segnalata la presenza di un cavallo tenuto in condizioni di abbandono.

Gli agenti hanno potuto constatare, una volta giunti sul posto della segnalazione, che la cavalla era stata confinata in uno spazio aperto, delimitato da un recinto fatto di filo spinato, senza cibo e acqua e presentava la punta delle orecchie mozzata.

I poliziotti sono riusciti ad accertare che la cavalla era stata portata e rinchiusa in quel luogo circa sette giorni prima e che della stessa si prendevano cura alcuni ragazzini che ogni tanto passavano da lì lasciandole del cibo.

Unitamente alla Polizia di Stato era presente un medico del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari dell’ASP di Catania, che, ha verificato la presenza del chip identificativo ma, date le precarie condizioni in cui l’animale era tenuto, ha ritenuto di dover procedere al suo sequestro, affidandolo ad un’azienda specializzata, in attesa di rintracciare ed identificare il suo proprietario.

 

Cronaca

Catania, beni per 2 milioni confiscati agli eredi di Giovanni Fraschilla

La Corte d’Appello rigetta l’impugnazione da parte degli eredi, confermata la pericolosità del capofamiglia

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La Polizia di Stato di Catania ha eseguito un provvedimento di confisca di secondo grado emesso dalla Corte d’Appello nei confronti degli eredi di Giovanni Fraschilla, figura già nota alle forze dell’ordine per una lunga serie di precedenti penali, tra cui un’indagine per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Il patrimonio in questione, del valore stimato di circa due milioni di euro, comprende due immobili situati nel quartiere di Nesima e due imprese commerciali. La confisca conferma quanto già disposto in primo grado dal Tribunale di Catania nel luglio 2023, che a sua volta aveva fatto seguito al sequestro eseguito nel gennaio dello stesso anno, nell’ambito delle misure di prevenzione patrimoniali.

Dopo la morte di Fraschilla, i suoi eredi avevano presentato ricorso contro il provvedimento, contestando la legittimità della misura patrimoniale, poiché adottata successivamente alla revoca della sorveglianza speciale a suo carico. Secondo i ricorrenti, l’assenza della misura personale al momento del sequestro avrebbe fatto venir meno il presupposto della pericolosità sociale.

La Corte d’Appello ha però rigettato l’impugnazione, chiarendo,  con una motivazione articolata, l’autonomia tra le misure di prevenzione personali e quelle patrimoniali. I giudici hanno ribadito che è legittima la confisca dei beni riconducibili a un soggetto che li abbia acquisiti in un periodo in cui risultava socialmente pericoloso.

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Cronaca

Mineo, avrebbe smerciato banconote false ad ignari esercenti, denunciato 60enne

Nel corso dei controlli i carabinieri hanno rinvenuto, tra il sedile e lo sportello lato guida del veicolo dell’uomo, un robusto manganello di legno che è stato sottoposto a sequestro

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Avrebbe fatto circolare banconote false tra i commercianti del calatino. Un 60enne di Palagonia è stato denunciato dai Carabinieri della Stazione di Mineo dopo essere stato individuato grazie anche alle segnalazioni di alcuni commercianti.

Il lavoro investigativo dei Carabinieri della locale Stazione e una mirata attività vigilanza, con la collaborazione degli esercenti del posto, hanno consentito di individuare il 60enne in azione si sarebbe in un’attività commerciale di Mineo, quasi ad orario di chiusura, tentando di comprare un prodotto di pochi euro con una banconota da 20 euro, risultata falsa.

Il commerciante, memore delle raccomandazioni dei Carabinieri, ha sottoposto la banconota all’apposito apparecchio rilevatore che ha dato il suo responso negativo, per cui il denaro (falso) non è stato accettato.

Inoltre, il negoziante, accortosi dell’accaduto, ha immediatamente allertato la Stazione dei Carabinieri, fornendo una dettagliata descrizione delle fattezze e dell’abbigliamento del 60enne.

I militari sono riusciti a localizzarlo dopo pochi minuti, in via Roma, all’incrocio con via Terranova, proprio mentre stava per salire a bordo della propria autovettura.

Una volta fermato, il 60enne ha addotto fantasiose giustificazioni ma, poi, l’accurato controllo eseguito su di lui e sulla sua autovettura, ha dato la conferma: l’uomo, infatti, è stato trovato dai Carabinieri ancora in possesso all’interno del suo portafoglio di una banconota da venti euro, verosimilmente quella poco prima rifiutatagli dall’esercente, mentre nell’abitacolo del veicolo hanno constatato la presenza dell’incarto di una pasticceria del luogo con i prodotti ancora al suo interno.

L’immediata verifica eseguita dai militari in quest’ulteriore esercizio commerciale, invero, ha ulteriormente aggravato la posizione del 60enne che, per l’acquisto di quei pasticcini, aveva consegnato alla cassiera una banconota da venti euro anch’essa falsa e pertanto sequestrata dagli investigatori dell’Arma. Nel corso dei controlli è stato rinvenuto, tra il sedile e lo sportello lato guida del veicolo, un robusto manganello di legno che è stato sottoposto anch’esso a sequestro.

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