Nel corso della consueta operazione di controllo al fine di contrastare il fenomeno dell’illegalità, i poliziotti della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Catania, hanno proceduto all’arresto di due uomini catanesi, colti nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
A destare i sospetti degli agenti, il viavai di persone che proveniva da un immobile posta nello storico quartiere di San Cristoforo. Il locale in questione, peraltro, era protetto da porte blindate e da un complesso sistema di video-sorveglianza, dotazioni chiaramente finalizzate a rendere difficoltosi o a vanificare eventuali controlli da parte delle Forze dell’Ordine. Nonostante tali accorgimenti, gli agenti della Squadra Mobile sono riusciti a superare i mezzi di difesa passiva e a introdursi all’interno dell’abitazione dove hanno sorpreso ed identificato i due soggetti, un 34enne e un 22enne, intenti a gestire l’attività di spaccio, nonché alcuni soggetti che avevano già consumato droga. All’interno di quella casa infatti i due pusher non solo commerciavano la droga ma offrivano ai loro “clienti” la possibilità di consumare la droga direttamente in una delle stanze della casa, che era ormai divenuta una vera piazza di spaccio e che perciò è stata immediatamente posta sotto sequestro dalla Polizia.

All’interno dell’immobile, sono state rinvenute e sequestrate sostanze stupefacenti di diversa tipologia, nello specifico: quasi 25 grammi di crack, quasi 10 grammi di cocaina e 41 grammi di marijuana. Inoltre, sono stati trovati materiali per il confezionamento della droga, un bilancino di precisione, un fornellino per la preparazione del crack, un block notes su cui erano stati appuntati cifre e nomi, nonché una consistente somma di denaro, circa 1000 euro, in banconote di diverso taglio, ritenuta provento dell’attività di spaccio.
Per i due uomini, colti in flagranza di reato, è scattato l’arresto, ferma restando la presunzione di innocenza degli indagati valevole ora e fino a condanna definitiva, e, dopo le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati collocati agli arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo. All’esito di quest’ultimo è stata applicata nei lori confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Il procedimento è ancora nella fase di indagini preliminari e rimane aperto ad ogni ulteriore accertamento che dovesse rendersi necessario, anche nell’interesse degli indagati.