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In Primo Piano

S.M. Di Licodia, al via la nuova viabilità in alcune strade cittadine

La nota dell’assessore Antonio Calanna

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Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’assessore di Santa Maria di Licodia con delega alla viabilità, Antonio Calanna in merito all’attivazione dei nuovi segnali stradali che regolamenteranno la viabilità cittadina in alcune vie del centro urbano.

La nota
Come già anticipato in un’intervista della scorsa settimana, nella giornata di ieri, 4 luglio, sono stati attivati i nuovi segnali stradali previsti dal piano di viabilità. Desidero precisare che il progetto, elaborato dal sottoscritto in collaborazione con gli uffici competenti, riguarda esclusivamente le seguenti vie:
– Via Felice Magrì
– Via Sambataro
– Via Bellini
Le altre vie in cui sono stati installati segnali stradali non rientrano nella pianificazione originaria da me curata. Tali interventi sono stati aggiunti successivamente su indicazione della Polizia Municipale, che ha rilevato situazioni di criticità. Ribadisco l’importanza di una comunicazione trasparente e condivisa con i cittadini, e confermo il mio impegno.

In Primo Piano

Catania, cresciuto il numero di interventi Caritas nell’arcidiocesi

Nel Report annuale oltre 15mila interventi di aiuto strutturato, 4mila in più dello scorso anno. Aiutate 350 persone al giorno, il 51% è italiano

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Un cuore che vede dove c’è bisogno d’amore“, questo il titolo del 7° Report, presentato stamattina e realizzato dall’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse della Caritas Diocesana di Catania per monitorare le azioni e gli interventi messi in atto nel corso del 2024 a sostegno delle povertà presenti nel territorio dell’Arcidiocesi.

Migliaia e varie le povertà intercettate: non sempre e non solo c’è fame di pane, spesso c’è fame di ascolto, di attenzione, di trovare un orientamento e di essere salvati dall’isolamento.

Un’urgenza centrata in pieno nelle parole dell’Arcivescovo Luigi Renna:

Scoprire la bontà del povero, apprezzare la sua cultura, sono compiti ben più profondi di quelli di dargli un abito o un pasto caldo o accoglierlo in un luogo sicuro. Questo sguardo di amore fa sì che il povero si senta ‘a casa sua’, in quella Chiesa che siamo noi, in quella primizia di quel regno di Dio in cui i poveri hanno certamente il primo posto“.

Ma andiamo ai dettagli del Report: Nel corso del 2024 ogni giorno circa 350 persone hanno varcato la soglia dell’Help Center della Caritas diocesana di Catania – erano state circa 300 nel 2023 – per essere ascoltate e ricevere un aiuto calibrato sulle loro esigenze: colazione, cena, vestiario, pagamento utenze, igiene personale, consulenza legale, psicologica e sanitaria, orientamento sociale e al lavoro, titoli di viaggio. Sono per la maggior parte italiani (51%), uomini (70%), disoccupati (77%) e pensionati (10%), di età compresa tra i 25 e i 54 anni (64%), con la licenza media (51,3%) oppure elementare (14%). A loro si rivolge un articolato sistema di supporto, realizzato grazie a un’equipe di professionisti, agli oltre duecento volontari, ai fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica e a donazioni private, che è stato illustrato stamattina al Seminario Interdiocesano “Regina Apostolorum”. 

Oltre 15mila interventi nel corso del 2024, circa 4mila in più del 2023, per diverse necessità tra cui vestiario e igiene personale, alimenti e prodotti per l’infanzia, ma anche pagamento delle utenze, farmaci, orientamento sociale e al lavoro, consulenze legali e mediche. È una richiesta diffusa di aiuto che comincia da un bisogno di base – doccia, pasto caldo, taglio di capelli – e poi si sviluppa nell’accesso a servizi sempre più strutturati coordinati dal Centro di Ascolto dell’Help Center, un vero e proprio pronto soccorso sociale per le variegate esigenze dei più fragili: persone che vivono in condizioni di disagio e povertà estrema, in stato di solitudine cronica e/o con difficoltà mentali e psichiche, afflitti da dipendenze da alcol e sostanze stupefacenti, o ancora famiglie che vivono in uno stato di deprivazione economica e di grave emarginazione sociale.

A queste realtà, si aggrega anche il dato della Caritas vicariale di Paternò, che include altre 8 parrocchie, per servizi di mensa (140 pasti giornalieri alla Bisaccia del Pellegrino), docce, lavanderia e vestiario (855 ingressi all’anno), e 785 famiglie supportate con aiuti alimentari e contributo utenza. Le parrocchie e le Caritas parrocchiali operano grazie agli aiuti del Banco Alimentare, al supporto di altri enti benefici, alle donazioni private, e anche tramite il coinvolgimento della Caritas diocesana che supporta per gli interventi più complessi come il pagamento delle bollette, un’azione che si sviluppa grazie anche al fondamentale contributo dei fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica.

Rispetto al quadro complesso delle povertà evidenziate dal Report, ha sottolineato il direttore della Caritas diocesana di Catania, don Nuccio Puglisi, la speranza ha un posto ed una considerazione particolare, capace di farsi traino di un maggiore numero di coscienze. Quest’anno, tempo giubilare, è forte più che mai il desiderio di infondere fiducia a coloro che, dal mondo e dal loro ambiente sociale in particolare, fiducia ne ricevono sempre meno, rischiando di dimenticarsi essi stessi del valore incommensurabile della loro umanità“.

Il nostro è un impegno quotidiano – ha aggiunto la dott.ssa Valeria Pisasale, commissario arcivescovile della Confraternita Maria SS. del Soccorso, ente gestore della Caritasche viene garantito, nelle prestazioni degli operatori, così come nella logistica e nei beni forniti, dal fondamentale sostegno dell’8xmille alla Chiesa Cattolica e dal cofinanziamento della Diocesi. Decisivo, inoltre, il contributo di altri enti del terzo settore, come il Banco Alimentare, ma anche di forze dell’ordine, aziende, studi medici, farmacie, piccole imprese, esercizi commerciali, scuole e semplici cittadini che, attraverso la donazione di beni e l’erogazione di aiuti economici, consentono ai circa 250 volontari di compiere quotidianamente il loro servizio nei confronti dei più fragili della città“.

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Cronaca

Catania, attività di contrasto ai reati fallimentari, disposto sequestro per 10 milioni di euro

Posti sotto sequestro beni mobili ed immobili, quote, rapporti giuridici e contratti di conto corrente

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A Catania il Giudice per le indagini preliminari ha ordinato il sequestro, eseguito dalla Gdf, della società “President s.r.l.”, comprensivo dei beni mobili ed immobili, quote, rapporti giuridici e contratti di conto corrente, per il valore complessivo di circa 10 milioni di euro.

Il nucleo di polizia economico finanziaria etneo sotto il coordinamento della procura ha appurato che gli amministratori e soci della società “Residence Vampolieri s.r.l” a cui fa capo una struttura ricettiva di Aci Castello, mediante un’operazione societaria di scissione avrebbero distratto il patrimonio aziendale, costituito dall’intero compendio immobiliare del valore contabile di 9,9 milioni di euro, a favore di una società di nuova costituzione riconducibile ai medesimi soci, denominata President srl.

“Il patrimonio netto residuo della società che ha ceduto gli immobili si sarebbe ridotto, secondo quanto comunicato dalla proprietà nel progetto di scissione, a 50.000 euro- scrive la Procura la quale aggiunge che “sarebbero emersi in capo alla Residence Vampolieri srl ulteriori debiti per Imu e Tari per circa 630.000 euro, non conteggiati nella scissione, che avrebbero determinato un valore effettivo residuo negativo di 580.000 euro”.

Secondo la Procura l’impresa avrebbe eroso totalmente le sue risorse, “versando in uno stato di crisi finanziaria aggravata dalla cessione del compendio immobiliare”. Gli inquirenti avrebbero riscontrato “alcune operazioni dolose che avrebbero aggravato lo stato di crisi della Residence Vampolieri srl causandone il dissesto definitivo”.

L’attività alberghiera sarebbe proseguita anche dopo la cessione degli immobili a favore della President srl e ciò tramite l’avvenuta stipula con quest’ultima di apposito contratto di locazione per l’utilizzo dei beni, che avrebbe avuto l’effetto di depauperare ulteriormente le risorse economiche aziendali della locatrice a causa del pagamento, a titolo di canoni di affitto, di 120.000 euro all’anno nella quota fissa più una quota variabile in relazione alle presenze”.

Per il gip i soci della Residence Vampolieri srl, avrebbero commesso i reati di bancarotta fraudolenta, aggravata dal danno di rilevante entità. La President srl è stata affidata ad un amministratore giudiziario. Il provvedimento cautelare ha superato il vaglio del Tribunale del riesame.

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