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In Primo Piano

Catania, auto della municipale di Biancavilla, multata dai vigili urbani del capoluogo etneo

Inizialmente si pensava che la Panda multata fosse in uso alla polizia municipale catanese.

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Un’auto della polizia municipale di Biancavilla in missione a Catania, in sosta in modo non appropriato, è stata multata dai vigili urbani del capoluogo etneo in via Gabriele Carnazza. Il fatto è successo nella giornata di ieri e a portare alla luce, soprattutto sui social, è stato l’avvocato Mattia Iachino Serpotta, molto attivo sui social. Il suo post è stato successivamente condiviso dal sindaco di Catania, Enrico Trantino.

Inizialmente si pensava che la Panda multata fosse in uso alla polizia municipale catanese e sanzionata da un vigile urbano in borghese. “Signore e Signori, con la voce rotta dall’emozione, nell’anno del Signore 2025, segnalo una macchina della Polizia locale di Catania (meglio noti come vigili urbani) multata da un loro collega in borghese, in via Gabriele Carnazza- si legge su “Facebook”- Non si vedevano queste cose dal ’65. Mi sono commosso. E Zurigo muta. Se io ti posso multare e voi potete multarmi, tutto il mondo si può multare” scriveva sui social l’avvocato Serpotta.

Tuttavia, come ha rilevato successivamente “Video Star”, l’auto multata appartiene al corpo della Polizia municipale di Biancavilla. Lo stesso sindaco di Catania Enrico Trantino aveva precisato che l’autovettura in questione è in dotazione ai vigili urbani di un altro Comune etneo.

“Non usiamo più Panda da quando abbiamo le nuove auto ibride ed elettriche”, fanno sapere da piazza Spedini.  Venuto a conoscenza della novità l’avvocato Serpotta ha aggiornato la “notizia”: “La  Polizia locale di Catania smentisce che sia una loro auto. Mi sembra ci sia materiale per un ricorso allora” ha scritto l’avvocato Serpotta.

 

In Primo Piano

Bronte, il nuovo piano sanitario regionale depotenzierebbe l’ospedale, proteste

“La proposta di riordino della rete ospedaliera siciliana, e in particolare le recenti modifiche all’assetto dei presidi, sollevano gravi interrogativi sulla loro legittimità e sulla trasparenza dei criteri adottati- si legge in una nota di Giuseppe Gullotta dell’associazione “Aiace”

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Dalla bozza del nuovo piano sanitario regionale, illustrato nei giorni scorsi ai sindaci della provincia di Catania, l’ospedale “Castiglione- Prestianni” di Bronte uscirebbe con le ossa rotta. A denunciare il depotenziamento del nosocomio è “Aiace” l’associazione a tutela dei consumatori per voce dell’avvocato Giuseppe Gullotta.

Giuseppe Gullotta-associazione “Aiace”

“La proposta di riordino della rete ospedaliera siciliana, e in particolare le recenti modifiche all’assetto dei presidi, sollevano gravi interrogativi sulla loro legittimità e sulla trasparenza dei criteri adottati- si legge in una nota dell’associazione “Aiace”- Le decisioni che impattano direttamente sulla salute dei cittadini non possono essere frutto di pura discrezionalità politica, ma devono basarsi su dati oggettivi e verificabili, in stretta aderenza alla normativa nazionale e regionale”.

Giuseppe Gullotta ha specificato che il “Castiglione- Prestianni” avrebbe subito un taglio netto di 30 posti letto, “senza che sia stato reso disponibile alcun report sull’occupazione e le performance dei posti letto assegnati nella precedente rete ospedaliera” dice Gullotta il quale ha sottolineato che nella precedente rete ospedaliera, il reparto di medicina dell’ospedale brontese aveva 10 posti letto ordinari e 2 in Day Hospital, per un totale di 12 posti letto.  Ora, la nuova proposta prevede un’ulteriore riduzione a soli 8 posti letto in degenza ordinaria.

“Con quale criterio si diminuiscono i posti letto che, al contrario, dovrebbero essere aumentati- si domanda l’avvocato Giuseppe Gullotta- Tenendo conto dei principi generali stabiliti dal Decreto Balduzzi il pronto soccorso di base deve servire un bacino minimo di 80.000 abitanti e registrare almeno 20.000 accessi l’anno- dice Gullotta- Il comprensorio di Bronte, pur essendo montano, conta circa 50.000 abitanti e il suo pronto soccorso registra circa 15.000 accessi l’anno.

Facendo una semplice proporzione matematica, se il comprensorio fosse di 80.000 abitanti, gli accessi sarebbero circa 24.000 l’anno, un numero impressionante che supera gli standard minimi di un presidio di base.

Questo dimostra che il pronto soccorso di Bronte non può essere considerato un semplice pronto soccorso di zona disagiata, ma un presidio con un’attività proporzionalmente superiore, che merita un riconoscimento adeguato nella rete”. Alla fine analizzando la bozza del nuovo piano sanitario “sparirebbero- dicono da Bronte-i reparti di ortopedia, ostetrici e ginecologia, pediatria, neonatologia”.

Gullotta chiude dicendo che i tagli appaiono “arbitrari e dannosi per la salute dei cittadini. È tempo che la politica ascolti le esigenze del territorio e si basi su dati concreti per garantire un diritto fondamentale come quello alla salute”. Per lunedì il sindaco Pino Firrarello ha convocato una riunione con i sindaci dei comuni limitrofi del comprensorio, le organizzazioni sindacali e l’associazione  “Aiace”.

 

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Cronaca

Motta S. Anastasia, controlli straordinari dei carabinieri per la sicurezza urbana e la legalità

Nei giorni scorsi il sindaco Antonio Bellia aveva inoltrato una missiva alla compagnia carabinieri paternese per chiedere una maggiore intensificazione dei controlli sul territorio urbano ed extraurbano. 

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I militari dell’Arma della compagnia di Paternò hanno svolto un’intensa attività a Motta Sant’Anastasia, mirata alla prevenzione dei reati e al contrasto dell’illegalità diffusa.

L’operazione ha visto l’impiego dei carabinieri della locale Stazione, affiancati da altri equipaggi che, nel corso dei servizi, hanno pattugliato le principali arterie stradali e le aree residenziali del centro urbano, con l’obiettivo di tutelare la sicurezza dei cittadini e garantire una presenza attiva e visibile sul territorio.

Nel dettaglio, sono state controllate 118 persone, di cui 49 con precedenti di polizia o penali, e 55 veicoli. Particolare attenzione è stata rivolta al rispetto delle norme del Codice della Strada, a tutela di tutti gli utenti, automobilisti e pedoni, e sono state contestate 7 violazioni, 4 delle quali per guida di motoveicoli senza casco, per le quali sono state ritirate le carte di circolazione dei mezzi, e le altre per guida con il cellulare, con decurtazione complessiva di 25 punti dalle patenti di guida.

Controllato un giovane, trovato in possesso di una dose di marijuana a uso personale e, pertanto, segnalato alla Prefettura quale assuntore di droghe.

L’azione preventiva ha incluso anche il controllo di 11 esercizi commerciali, in un’ottica di monitoraggio delle attività economiche locali e di contrasto a possibili situazioni di illegalità. Da ricordare che nei giorni scorsi il sindaco Antonio Bellia aveva inoltrato una missiva alla compagnia carabinieri di Paternò per chiedere una maggiore intensificazione dei controlli sul territorio urbano ed extraurbano.

Alla base della  richiesta la forte preoccupazione manifestata dai cittadini mottese  per i furti di auto che si sarebbero registrati nell’ultimo periodo sia in centro che in periferia: un incremento di furti che avrebbe ingenerato delle forti “preoccupazioni tra i cittadini e un peggioramento della qualità della vita”.

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