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Cultura

Omaggio a Maria: Festa di Fede e Musica a San Giovanni La Punta

La grande partecipazione di fedeli ha caratterizzato la messa pontificale della sera, celebrata all’aperto nel piccolo anfiteatro, mentre per la X edizione del concerto in onore alla Madonna, il maestro Antonio Macrì ha saputo formare un’orchestra di musicisti di grande valore

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Il 15 agosto, giorno in cui tutto il mondo cattolico celebra l’Assunzione di Maria in cielo, San Giovanni La Punta si distingue ogni anno per un evento di grande devozione e partecipazione. Mentre i borghi e i piccoli paesini costieri si riempiono di visitatori attratti dalla bellezza del mare, la festa in onore della Madonna della Ravanusa non smette di richiamare sempre più fedeli.

Il nome della “Ravanusa” è legato a una tradizione secolare: si racconta che una giovane del paese, data per morta, fosse miracolosamente risorta grazie alle preghiere rivolte alla Madonna, la cui iconografia si trovava in una piccola chiesa. Le origini del tempio sono attribuite al XV secolo, e nei recenti restauri sono emersi resti di affreschi della sacra icona risalenti al 1634 e al 1734. Nel 2002, la chiesa è stata elevata a santuario diocesano, consolidando il legame tra la comunità e il culto mariano.

Anche quest’anno, la grande partecipazione di fedeli ha caratterizzato la messa pontificale della sera, celebrata all’aperto nel piccolo anfiteatro. La celebrazione è stata presieduta dal parroco don Domenico Cosentino e dall’emerito mons. Salvatore Gristina. Affollata in ogni angolo, è stata una sfida, a fine messa, riorganizzare rapidamente l’altare a un palcoscenico per l’orchestra da camera, pronta a rendere omaggio musicale a Maria.

Per la X edizione del concerto in onore alla Madonna, il maestro Antonio Macrì ha saputo formare un’orchestra di musicisti di grande valore, nonostante le difficoltà legate al periodo estivo, difficoltà anche a provare. Il concerto, che si era interrotto solo a causa della pandemia, è stato ripreso con slancio, attirando una grande partecipazione di pubblico, proveniente anche dai paesi limitrofi. L’emozione è stata palpabile fin dai primi istanti, con l’interpretazione del “Canone” di Pachelbel, seguita da un repertorio ricco e variegato che ha toccato i cuori di tutti i presenti.

A presentare la serata è stata la nota Ornella Ponzio, che ha introdotto il sindaco Nino Bellia, il quale ha portato i saluti istituzionali e ha ringraziato l’assessore regionale alle Autonomie Locali e Funzione Pubblica, Andrea Messina, per il patrocinio regionale.

Il sindaco ha definito Antonio Macrì un “orgoglio di San Giovanni La Punta” non solo per il suo percorso musicale, ma anche per il suo impegno nel portare la musica siciliana sui palcoscenici nazionali e internazionali. Macrì ha conquistato i cuori degli appassionati con il duo “violonisti in jeans”, con Angelo Diguardo. Nonostante le difficoltà logistiche, con uno spazio ridotto per una formazione così numerosa (14 violini, tre viole, un contrabasso un’arpa, tastiera e oboe), il maestro Macrì (nell’ inedito ruolo di direttore d’orchestra) ha saputo guidare i suoi musicisti con maestria, ma a lui il merito di aver tenuto a bada, rigorosamente fermo davanti allo spartito il compagno Angelo, rendendo ogni brano bello.

Uno dei momenti più emozionanti della serata è stato l’esecuzione dell’Inno alla Madonna di Ravanusa, scritto da Don Greco e musicato da un sorprendente Macrì, con la soprano Martina Scalia a rendere ancora più intensa la bellezza del brano. Non è mancata l’Ave Maria di Schubert, interpretata dalla soprano Ester Ventura voce bella e intensa.

Toccante l’omaggio dedicato a Lucio Privitera, con la poesia “Priera” recitata dalla stessa Ornella Ponzio, il cui tributo ha fatto risuonare la commozione in ogni angolo del teatro e le mitiche “brogne”. Momento particolarmente significativo è stato quello dedicato al maestro Rosario Chiara, primo insegnante di Macrì, che ha ricevuto una targa in segno di riconoscimento per la sua carriera. Il pubblico ha accolto con ovazione il maestro Chiara (93 anni portati bene), che è stato spesso descritto da Macrì come una figura paterna e un punto di riferimento importante.

Nel programma, Macrì ha incluso anche la sua composizione “Martirio e Gloria”, dedicata a Sant’Agata, ormai un brano tradizionale nelle festività catanesi. La musica di Puccini, con l’indimenticabile “O mio babbino caro”, e il celebre Intermezzo della “Cavalleria Rusticana” di Mascagni hanno regalato al pubblico momento di puro estro musicale.

L’esperimento musicale di Macrì, che ha proposto il pezzo “Sicilia nel Cuore”, ispirato dalle opere pittoriche del maestro Cavallaro, ha aggiunto un tocco di innovazione alla serata, mescolando arte visiva e musicale in un connubio emozionante. Ampio spazio finale riservato alle colonne sonore dei films, Massimiliano Bellini ha reso memorabile Gabriel’s oboe del grande Morricone. Citazione speciale per Elvis Presley con Charles Gounod.

La serata si è conclusa con il calore e l’emozione di una comunità unita nella fede e nella cultura, testimoniando ancora una volta il profondo legame tra la musica e la devozione mariana di San Giovanni La Punta.

 

 

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