Grande solidarietà da parte di molti conoscenti – e non – nei confronti di un Kledy Cangemi di Santa Maria di Licodia e della sua fidanzata Clara Servillo di Paternò, che nella notte tra il 23 e il 24 agosto scorso sono stati vittima di uno spiacevole episodio di violenza all’interno di della nota discoteca Ipanema di Taormina. Ad aggredirli, secondo quanto raccontato dagli stessi giovani sia attraverso un lungo post pubblicato nella giornata di ieri su Instagram e Facebook sia alla nostra testata, sarebbero stati diversi membri del servizio di sicurezza del locale, appartenenti ad un’agenzia esterna ingaggiata dal locale. Alla base dei fatti accaduti, secondo quanto appreso, ci sarebbero dei futili motivi legati principalmente ad un malinteso tra un “buttafuori” e il licodiese. Da li a poco la baraonda che ha poi portato a conseguenze fisiche gravi nei confronti dei due ragazzi, documentate con tanto di foto pubblicate sui social. Il bilancio è di una frattura alla costola e una forte contusione al gomito destro per la ragazza ed un politrauma per il ragazzo che è stato dimesso solamente nella giornata di oggi dall’ospedale di Taormina, dopo che i medici hanno escluso possibili danni celebrali causati dal trauma cranico riportato.
A raccontare quanto accaduto ad Etna News24 è stato direttamente il ragazzo vittima dell’aggressione. «Tutto è iniziato quando ho chiesto un fazzoletto bagnato per pulirmi la gamba (mi
avevano rovesciato un cocktail per sbaglio) alla mia fidanzata davanti alla porta del bagno delle ragazze. Subito dopo – continua il ragazzo -, un buttafuori ha iniziato ad aggredirmi verbalmente mettendosi a tu per tu. La mia ragazza interviene e cerca di separarci ma lui chiama i rinforzi per buttarci fuori. Noi cerchiamo in tutti i modi di evitarlo, spiegando che non avevamo alcuna intenzione di infastidire o creare disordine all’interno del locale. Ma qui è avvenuto il primo strattonamento. Dopo essere ritornati al privè che avevamo pagato, siamo andati con la mia ragazza al bar per prendere una bottiglia d’acqua visto il grande spavento. Scendendo le scale, ci vengono incontro diversi buttafuori, non so se 10 o 15 e poi non ricordo più nulla. La mia fidanzata è riuscita a chiamare subito i Carabinieri e l’ambulanza che ci ha poi trasportato in ospedale. Per noi sono stati due giorni bruttissimi e viviamo ancora nell’ansia, senza aver capito il perché di tanta violenza».
Immediata la denuncia alle autorità competenti, con tanto di documentazione medica e testimonianze a supporto della ricostruzione, sporta dai due ragazzi dopo la disavventura. “Sarà la giustizia ad accertare i fatti e le responsabilità”, scrive la Clara sui social, precisando di non voler accusare pubblicamente nessuno ma di voler semplicemente condividere la propria esperienza personale. Il caso, solleva, ancora una volta, interrogativi importanti sulla gestione della sicurezza nei locali notturni. “La sicurezza dovrebbe essere una garanzia per chi frequenta un locale, non un pericolo”, sottolineano i ragazzi nel loro post. “La decisione di rendere pubblica l’esperienza nasce dalla volontà di sensibilizzare l’opinione pubblica e incoraggiare altre possibili vittime di episodi simili a trovare il coraggio di denunciare. Il silenzio non aiuta nessuno”, è il messaggio, infine, che emerge dalla testimonianza.
Una serata di divertimento e spensieratezza che si è purtroppo trasformata in una notte di sangue e violenza. Una notte dove non solo i danni fisici hanno fatto da padrone, ma anche quelli emotivi che scaturiscono dalla triste vicenda. “Ciò che è successo” commentano ancora i due, “ci ha segnato profondamente ma allo stesso tempo non ci ha fatto rimanere in silenzio”. Massimo riserbo, al momento, da parte degli inquirenti sul caso verificatosi. Saranno adesso le forze dell’ordine a dover accertare la dinamica dell’accaduto e le eventuali responsabilità. Certamente, la vicenda riaccende ancora una volta i riflettori sulla necessità di controlli più stringenti sui servizi di sicurezza privata operanti nei locali notturni, soprattutto in zone turistiche ad alta affluenza come Taormina.