A Catania la giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo per la trasformazione dell’ex monastero della Badia di Sant’Agata, in via Vittorio Emanuele II, in un Centro servizi turistici.
L’intervento, per un investimento complessivo di 8,7 milioni di euro, è finanziato con fondi del Programma di azione e coesione complementare (Pac) ‘Infrastrutture e Reti’ 2014-2020, senza alcun onere per il bilancio comunale. Il complesso monumentale era occupato fino a tre anni dal centro sociale autogestito Auro.
Gli spazi previsti includeranno una reception con caffè-bookshop, sale espositive con tavoli multitouch e ledwall interattivi, una sala conferenze da 150 posti, spazi per coworking e uffici amministrativi”.
Questo progetto rappresenta un esempio virtuoso di come l’amministrazione sia riuscita a trasformare una situazione di degrado in un’opportunità straordinaria per la città -ha detto il sindaco Enrico Trantino- grazie all’intercettazione di fondi europei strategici, abbiamo potuto procedere al recupero di un gioiello architettonico del nostro centro storico, restituendolo alla collettività con una destinazione di eccellenza. Il nuovo hub turistico tecnologico rappresenta il futuro dell’accoglienza a Catania, coniugando la valorizzazione del patrimonio culturale con l’innovazione più avanzata”.
L’assessore Parisi ha sottolineato l’importanza strategica dell’operazione: “Siamo arrivati in dirittura d’arrivo – spiega – di un percorso complesso ma esaltante che ha permesso di liberare un bene monumentale di inestimabile valore e restituirlo alla città con una funzione strategica. Il progetto esecutivo approvato oggi è il risultato di un lavoro meticoloso che ha saputo contemperare le esigenze di tutela monumentale con le necessità funzionali di un moderno centro servizi. L’investimento di 8,7 milioni di euro testimonia la capacità dell’amministrazione di intercettare risorse europee per trasformare criticità in opportunità di sviluppo.”
La gara d’appalto per l’assegnazione dei lavori verrà bandita entro il prossimo mese di novembre, con l’obiettivo di avviare il cantiere nel corso dell’inverno. I lavori avranno una durata stimata di 516 giorni naturali consecutivi.