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Paternò Calcio, La società accusa il Comune e pensa all’esilio

Kirdi annuncia che dal 5 ottobre le gare interne potrebbero giocarsi altrove. L’amministrazione fa sapere che la commissione di vigilanza ha dato parere positivo all’utilizzo del campo, manca la licenza amministrativa da presentare agli organi competente dalla società

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IL COMUNICATO

Il Paternò Calcio, recentemente acquisito dall’imprenditore Yahya Kirdi, si trova a dover affrontare – non certo per propria responsabilità o negligenza – una serie di ostacoli imprevisti che rischiano di compromettere il regolare svolgimento del campionato e la realizzazione di un progetto sportivo di grande valore per la città.
Nonostante l’entusiasmo, gli investimenti e la volontà di rilancio portati dalla nuova proprietà, la squadra è costretta da diverse giornate a giocare su campo neutro, a causa dell’inagibilità dello stadio, ancora in attesa degli interventi necessari da parte dell’Amministrazione comunale. Un ritardo che non solo penalizza la squadra, ma priva la città stessa della possibilità di vivere il calcio come occasione di aggregazione, identità e crescita sociale.
La situazione si è ulteriormente aggravata con l’approssimarsi della prossima gara: se non verrà individuato in tempo un campo agibile dove disputare la partita, il Paternò Calcio rischia la sconfitta a tavolino, con conseguenze non solo sportive, ma anche economiche e reputazionali. Su questo la società si riserva sin d’ora di agire per accertare e fare emergere le altrui mancanze, che non possono ricadere sulla nuova proprietà.
La società ha inoltre deciso sin d’ora, con grande rammarico per la tifoseria e la cittadinanza, che nel caso di mancata approvazione – entro venerdì 3 ottobre – della licenza per giocare nel campo di Paternò, la partita di domenica 5 ottobre e tutte le altre partite in casa del girone 2025-2026 saranno trasferite in un altro campo, la cui gestione possa garantire una seria e serena collaborazione. Il Presidente ricorda infatti che, fin dal primo giorno, ha considerato il Paternò Calcio come uno dei suoi figli e vuole farlo crescere in un clima tranquillo e collaborativo.
A quanto detto, si aggiungono le difficoltà burocratiche e finanziarie legate al trasferimento dei capitali dall’estero, indispensabili per procedere con gli investimenti previsti, tra cui l’acquisto di nuovi giocatori e il potenziamento delle strutture. Nonostante queste problematiche, il Presidente è stato ed è attento ai diritti dei giocatori, della dirigenza e dello staff tecnico. Gli stipendi sono stati pagati dal suo conto personale all’estero, nonostante le difficoltà derivanti dai trasferimenti esterni. Anche questo garantisce a tutti tranquillità e serenità. Il patron ha accuratamente provveduto a pagare gli stipendi dei giocatori, dirigenti e collaboratori dal suo conto personale, 3 giorni prima dalla fine del mese.
“La società Paternò Calcio – dichiara Yahya Kirdi – ribadisce con forza la volontà di costruire un progetto serio, ambizioso e duraturo, che possa riportare il club ai vertici del calcio siciliano e oltre. Un progetto che richiede il sostegno di tutti: della tifoseria, che fin dall’inizio ha dimostrato passione e attaccamento ai colori rossoblù, e delle istituzioni, locali e nazionali, chiamate oggi a fare la loro parte con responsabilità e visione”.
E aggiunge: “Il calcio non è solo sport: è cultura, è lavoro, è futuro. E il futuro di una città passa anche dalla capacità di accogliere e valorizzare chi sceglie di investire, di credere e di costruire. Il Paternò Calcio non chiede privilegi, ma rispetto, collaborazione e condizioni minime di agibilità sportiva per poter competere lealmente sul campo. La maglia del Paternò è la nostra bandiera. Proteggerla è un dovere comune”.
Intanto l’Amministrazione paternese, tramite l’assessore Gulisano, fa sapere che la commissione comunale di vigilanza ha dato parere positivo sull’utilizzo del campo comunale Falcone-Borsellino.  Manca la licenza amministrativa che dovrà essere consegnata agli organi competenti dalla società stessa. La chiave di volta sarebbe nelle mani della società guidata da Kirdi.

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